12-L'esorcismo

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Al rientro a casa, trovo mio padre in soggiorno, che nervosamente cammina avanti e dietro attorcigliandosi i baffi.

«Hai visto la mia fede? Non riesco a trovarla» chiedo seccata «Dove accidenti l'avrò lasciata! Deve essere caduta in camera da letto, vado a controllare.»

«Di che stai parlando?» domanda mio padre, mentre si ferma a guardarmi con espressione perplessa.

«Della mia fede da sposa! L'ho persa, ma ti prego non dirlo a Mario potrebbe arrabbiarsi, sono sicura che deve essere qui da qualche parte.»

«Nola è meglio che tu ti sieda, c'è qualcosa di importante che ti devo dire.»

«Non potevi dirmelo poco fa? Adesso sono troppo impegnata, devo assolutamente trovare la mia fede, non voglio rischiare che Mario chieda il divorzio per colpa di uno stupido malinteso.»

«Va bene adesso basta!» impreca minaccioso.

Mi afferra per le spalle, e con forza mi spinge su una sedia. Ad un tratto vedo spuntare dalla cucina un prete sulla quarantina, mai visto, con al seguito altri due preti più giovani, pure loro sconosciuti.

«Non ti spaventare, questo è padre Girolamo deve ancora prendere i voti, però dicono che sia bravo.»

Uno dei preti ha il mano un turibolo da cui si leva una nuvola di fumo che profuma d'incenso. Padre Girolamo invece, mi butta addosso dell'Acqua Santa proferendo alcune parole in latino o in qualsiasi altra lingua incomprensibile.

«Smettila di buttarmi addosso quell'acqua, mi si increspano i capelli» dico a voce alta.

Ma lui continua a innaffiarmi, mentre mio padre mi tiene bloccata.

«Finiscila ho detto! Smettila! Smettila! Smettila!» imploro, mentre cerco di divincolarmi dalla morsa di mio padre.

«Ah, me l'hai buttata negli occhi, mi vuoi accecare forse?»

Il futuro prete incurante delle mie obiezioni, continua a recitare preghiere.

«Cosa significa tutto questo?» chiedo con aria smarrita.

«Sta ferma, è per il tuo bene» continua mio padre mentre gli stanno spuntando le lacrime.

«Non starete per caso pensando che io... oh mio Dio, non starete praticando un esorcismo su di me?» chiedo sconvolta.

«E tu mezzo prete» mentre lo guardo con aria minacciosa. «Proprio su di me ti devi esercitare a praticare i tuoi primi riti esorcistici? Oh, Dio mio! Sono finita in un covo di matti!» urlo

«Smettila di nominare il nome di Dio invano!» mi intima uno dei preti mentre continua a buttarmi l'Acqua Santa addosso.

All'improvviso, mi scappa una risata isterica, adesso anche gli altri due preti recitano preghiere in latino, mentre mio padre mi trattiene per le braccia. Mi sento braccata come un leone. Per rendere ancora più realistica la mia interpretazione del re della foresta, mi costringo a emanare un ruggito bestiale.

Ragazzi, non riesco a resistere alla tentazione, mi appresto ad esternare un altro ruggito ancora più potente del primo, accompagnato da una zampata, proprio come fanno i leoni quando tentano di sfuggire alla morsa dei bracconieri.

Ah, è troppo divertente l'espressione dei loro volti dopo la mia imitazione del felino selvaggio.

Non riesco più a trattenermi, esterno ruggiti selvaggi da leone, uno appresso all'altro. Forse mi sto facendo prendere un po' troppo la mano. Le loro facce sono tirate e i loro occhi sono fuori dalle orbite.

«Tenetela ferma ancora un po'. Sto quasi per finire con il rito.»

«Ma di quale rito parli idiota! Non sei neppure un prete! Se lo sapesse il tuo superiore ti scomunicherebbe!»

«Nola, smettila di dare dell'idiota a padre Girolamo» mi riprende mio padre.

«Non è colpa sua» mi difende ora il prete. «Non è la sua figliola che si ribella alle nostre preghiere, quello che parla è il demonio, si è impossessato della sua povera anima e del suo innocente corpicino. Lascia in pace questo corpo martoriato Satana!»

Ah, ora mi scappa ancora di più da ridere, questi sul serio pensano che io sia indemoniata!

Va be', ho capito. Cercherò con tutte le forze di trattenermi dal ridere e di fare la seria, altrimenti non la finiscono più.

Chiudo gli occhi così non ho la tentazione di ridere guardando le loro stupide espressioni.

Forse se faccio finta di addormentarmi la smetteranno. Chino il capo in avanti come se fossi "posseduta" da un irrefrenabile sonno.

«Bene, questa e la fase in cui probabilmente il demonio si appresta ad abbandonare il suo corpo» è così che l'apprendista prete giustifica il mio abbiocco improvviso. «Ci siamo, sento che il maligno si sta allontanando, sento che lo Spirito Santo sta prendendo il suo posto.»

Con questi capelli che mi prudano il naso non riesco a respirare. Per prendere aria faccio un grosso sospiro.

«Bene» continua il prete. «Questo che avete appena sentito è un sospiro liberatorio, è il segno che aspettavo, il segno che il maligno ha definitivamente abbandonato il suo corpo, adesso è lo Spirito Santo che ha preso il suo posto.»

Il prete appoggia il palmo della mano sopra il mio capo.

«Adesso che la tua anima è libera dal maligno proteggi per oggi e per sempre questa donna o Signore e fa che la sua anima rimanga il tempio dello Spirito Santo e del bene che da esso ne deriva. Che mai più il maligno, trovi uno spiraglio per entrare in questa creatura innocente. Amen!»

«Amen» rispondono in coro gli altri.

Non resisto, anch'io voglio aiutarvi a scacciare il maligno.

«Amen» recito anch'io. E alzando gli occhi al cielo aggiungo «Alleluia, Alleluia!» tanto per rendermi utile.

Dopo di che, resto immobile a fissarli uno per uno. Ora non mi trattiene più nessuno.

«Il mio lavoro qui è terminato» aggiunge il prete soddisfatto.

Invece, credo proprio che ti dovresti esercitare ancora un po' prima di ripetere questo rito, penso. Poveraccio! Immagino che gli succederebbe se dovesse trovarsi realmente di fronte ad un tizio posseduto dal demonio.

Ora escono tutti dalla stanza, lasciandomi da sola.

Caspita, proprio bravo questo prete, mi ha già liberata dal maligno con un rito flash. Pensavo che queste pratiche richiedessero ore, se non addirittura giorni.


Vestiamo di viola... dal corredo di NolaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora