"Cosa ci fai lì sopra?" Chiese il ragazzo dai capelli arancioni, col viso rivolto verso l'alto, lì tra i folti rami degli alberi dove aveva notato un suo coetaneo.
Effettivamente tra le foglie si nascondeva un ragazzo, intento ad osservare un cervo poco più in là, mentre guidava il suo piccolo verso casa.
Era talmente concentrato, che non si era accorto della presenza dell'altro ed era quasi caduto dall'albero quando era stato colto in fragrante a quell'altezza.
"Mi hai spaventato!" Disse lui.
La sua voce fine e delicata.
"Scusa non volevo" rise l'altro.
Aveva un sorriso luminoso.
"Insomma cosa ci fai lassù? Anzi come ci sei arrivato?"
L'altro lo guardò dall'alto, lo analizzò per un po e poi rispose:
"Adoro la natura e le creature che la abitano e da questa altezza si ha una visione più vasta di ciò che ci circonda e poi, posso stare a diretto contatto con lei" sorrise il ragazzo dai capelli dorati.Lei
Ne aveva veramente parlato come se fosse una persona?
"Tu invece che ci fai qui intorno?" Chiese di rimando il biondo.
"Cercavo un po di tranquillità.
Sono qui al campo da due giorni e ancora non ho parlato con nessuno, mi sento così spaesato..." il sorriso scomparve dal suo volto e l'altro se ne accorse.
Scese così dall'albero, in modo da trovarsi faccia a faccia con il ragazzo raggiante.
"Anche io sono qui da appena qualche giorno e non ho parlato con nessuno..tu sei il primo.
Preferisco parlare con gli animali di solito" rise il piccolo ragazzo.
Ora che si trovavano sullo stesso terreno, la differenza di altezza era notevole."Piacere io mi chiamo Hoseok" sorrise il ragazzo dai capelli arancioni.
"Piacere mio, Jimin" rispose timidamente l'altro.
"Dunque come sei finito qui?" Chiese Hoseok curioso.
"Beh ho sempre saputo di essere diverso dagli altri, i miei genitori non mi hanno mai capito e sono giunti alla disperazione credendo che fossi pazzo o malato.
Così alla fine per evitare di farli soffrire ancora, sono scappato di casa.
Mi sono ritrovato a correre per strada e senza volerlo sono finito alla stazione, così ho preso il primo pullman che potevo ed ho viaggiato fino all'ultima fermata.
Da lì ho girovagato senza meta, poi ho incontrato una volpe."
Hoseok seguiva il discorso concentrato e curioso.
"Non chiedermi come o cosa è successo, ma è stato come se avessimo avuto una sorta di dialogo e successivamente mi ha condotto dentro ad una foresta.
Mi sono inoltrato tra i sentieri seguendola, ma ho finito col perderla.
In compenso ho trovato questo portale e mi sono avvicinato curioso per capire cosa fosse.
Due persone sono comparse poi da dietro degli alberi e mi hanno minacciato con delle armi...io non sapevo cosa fare a quel punto, così ho cercato di fargli capire che stavo solo seguendo una volpe, che non sapevo dove fossi e che ero stato portato lì senza nemmeno accorgermene.
Loro si sono guardati e mi hanno chiesto di passare per il portale.
Io ero spaventato, così ho fatto come volevano e sono entrato.
Poi mi hanno urlato benvenuto e hanno riposto le armi e io beh....non ci ho capito nulla all'inizio...dopo mi hanno spiegato tutto e ancora adesso, dopo qualche giorno, mi sembra quasi impossibile che sia tutto vero"
Concluse Jimin.
"Oh scusa devo averti annoiato, sono uno che si perde a parlare molto a volte...è che non sono molto abituato a parlare con le persone.."
"No no non fa nulla" disse di fretta il ragazzo.
"È una storia affascinante" sorrise nuovamente.
Quel ragazzo brillava di una propria luce e infondeva una tale sicurezza, che persino un ragazzo problematico come Jimin, riusciva a parlare senza paure."Tu invece?" Chiese Jimin.
"Come sei arrivato qui?"
Hoseok lo guardò sorridendo.
"Beh è una storia molto diversa dalla tua.
Mio padre, il mio vero padre, è venuto ad incontrarmi...Apollo"
"Tuo padre è Apollo?" Domandò Jimin e Hoseok annuì.
"Ora capisco tanto cose" disse sottovoce il ragazzo dai capelli dorati.
"Non volevo crederci, insomma chi crederebbe di essere un semidio? Ma la nostra somiglianza era alquanto spaventosa e dopo avermi mostrato i suoi poteri, non potevo non crederci.
Così mi ha detto di fuggire dal mondo umano, perché ero in pericolo e che esisteva un posto speciale per persone come me, dove sarei potuto rimanere al sicuro, così mi ha condotto qui."
"Com'è stato? Com'è stato incontrare tuo padre?" Chiese Jimin curioso, ma con un certo tono di tristezza.
"Beh oltre ad essere abbastanza sconvolgente, direi che è stato...bello?
Lui emanava un calore rassicurante e una luce pazzesca, gli è stato veramente facile tranquillizzarmi in quella situazione."
"Sì immagino quanto debba esser stato bello in un certo senso" sorrise tristemente Jimin e Hoseok se ne accorse.
"Vedrai anche tu incontrerai il tuo creatore, ne sono sicuro" disse con un'espressione raggiante, capace di infondere forza a chiunque la guardasse.
"Spero" sorrise infine Jimin.
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。∴★ «I sette semidei» ☆∴。
FantasySette ragazzi semidei, si ritrovano a dover combattere contro i figli di Ade, desiderosi di liberare e riportare al potere il loro padre: il re degli Inferi.