｡∴★ «I sette semidei» ☆∴｡

｡∴★ «Luce» ☆∴｡

"Cosa-"
Jungkook guardò l'intensa luce farsi spazio tra le mani di Hoseok e la ferita di Taehyung.
Quel bagliore durò circa un minuto, un minuto che sembrava infinito agli occhi degli altri, che osservavano ansiosi e col cuore in gola la scena.
Poi la luce si spense e Hoseok perse i sensi.
Seokjin lo tenne, evitando così di farlo cadere a terra.
A quel punto Jungkook si avvicinò a Taehyung; con una mano prese un lembo della camicia e la alzò per vedere cosa ci fosse sotto e quando vide che non c'era più alcuna ferita, spalancò gli occhi.
"Non ci credo...È guarita" disse rimettendo apposto la camicia, con un gesto lento e automatico.
Era rimasto alquanto scioccato.
"Cosa?" Chiese Namjoon, confuso.
"È...È guarito, non ha più la ferita.."
I semidei si guardarono increduli e tirarono un sospiro di sollievo.
"Ce l'hai fatta" sorrise Seokjin accarezzando la fronte del figlio di Apollo.
"L'hai salvato"
Namjoon poggiò un mano sulla spalla di Jungkook.
"È vivo Jungkook, è vivo adesso-" il figlio di Atena fu interrotto dal minore, che con uno scatto si era alzato da terra e l'aveva abbracciato forte.

Namjoon non si sarebbe mai aspettato una reazione del genere da parte del figlio di Ares, ma era pur sempre un ragazzo giovane e si era sentito pienamente in colpa per l'accaduto.
Il maggiore passò una mano sulla schiena dell'altro e la accarezzò con delicatezza.
"È tutto a posto Jungkook, è sano e salvo ora"
Poi il ragazzo dai capelli rossi, svenne tra le sue braccia.
"Jungkook?" Lo chiamò l'altro, sentendo il suo peso cadergli addosso di netto.
"È svenuto, dannazione..."
"Ti preoccupi tanto per gli altri, ma tu continui ad autodistruggerti così" lo ammonì, nonostante non potesse sentirlo in quel momento.
"Dobbiamo tornare al campo e mettere a riposo questi ragazzi, in più dobbiamo prenderci cura delle vostre ferite" ordinò il figlio di Atena.
"Io prendo Jungkook in spalla, Seokjin tu pensa a Hoseok e..."
"Io prendo Taehyung" si offrì Jimin.
"Sei sicuro di farcela? Anche tu sei abbastanza ferito-"
"Non è nulla" lo interruppe il ragazzo dai capelli biondi.
"In più Yoongi non è nelle condizioni, quindi lo porto io" Namjoon lo guardò sorpreso.

Jimin sembrava assurdamente cambiato in poche ore; prima era taciturno e nascosto nell'ombra, ora invece si offriva volontario per combattere e per aiutare.
Forse non lo conosceva e basta, ma il figlio di Atena era più che sicuro che quel posto lo avrebbe aiutato a trovare la sua vera natura.
"Bene allora, andiamo"

I sette ragazzi raggiunsero il campo, dove ormai anche tutti gli altri semidei si erano raccolti.

"Namjoon cos'è successo!" Urlarono alcuni, quando li videro ridotti in quel modo.
"Ma quello è il figlio di Ares! Cos'è successo??"
"Anche Yoongi, il fabbro, non è messo bene"
"Guardate i nuovi arrivati sono tutti feriti...quel ragazzo è pieno di sangue..."
Il vociare non si concluse finché Namjoon non prese parola.
"Tranquilli stiamo bene, tornate ai vostri lavori, più tardi vi spiegherò tutto.
Adesso mi servono tutti i curatori possibili."

I ragazzi raggiunsero l'infermeria qualche minuto dopo e poggiarono sui lettini i semidei svenuti.
"Vieni Jimin, siediti qua e fatti vedere insieme a Yoongi" disse Namjoon, indicandogli un lettino vuoto, sul quale il figlio di Efesto si era appena seduto dolorante.
"Cos'è successo a Jungkook?" Chiese lo stesso curatore che si stava occupando del suo caso.
"Ha combattuto fino a consumare tutte le forze e in più gli si è riaperta la ferita" rispose Namjoon stringendo i denti.
"Questo ragazzo non capisce proprio quando fermarsi" disse il ragazzo guardando con ammonizione il figlio di Atena.
"Avrei dovuto tenerlo d'occhio, invece di fargli fare di testa sua"
"Quest'altro....aspetta è lo stesso dell'ultima volta, Tae..."
"Taehyung sì..."
"Cos'è tutto questo sangue...È per caso.."
"No, non è morto..il figlio di Apollo gli ha guarito la ferita"
Il curatore lo guardò sconvolto e controllò il corpo del ragazzo.
Effettivamente non presentava alcuna ferita.
"Però ha perso molto sangue...quindi vedi tu cosa puoi fare"
"D'accordo" annuì l'altro.