｡∴★ «I sette semidei» ☆∴｡

｡∴★ «Hyung» ☆∴｡

La stanza era totalmente buia.
"Dove..Dove mi trovo?"
La sua voce rimbombò nel vuoto.
"Perché l'hai fatto?" Un eco raggiunse le sue orecchie ovattate.
Jungkook si girò e si guardò intorno, ma era tutto talmente buio che non capiva nemmeno dove stesse rivolgendo il suo sguardo.
"Perché?" L'eco tornò nuovamente a farsi sentire.
"T-Taehyung?" Chiese, riconoscendo la voce.
"Dove sei?" Disse infine alzandosi dal letto.
"È tutta colpa tua"
Jungkook si fermò ai piedi del letto e sentì una fitta dritta al cuore, quando vide Taehyung comparirgli davanti gli occhi, completamente ricoperto di sangue.
"Se solo fossi rimasto" continuò avvicinandosi sempre di più al figlio di Ares, fin quando non gli cadde addosso senza forze.
"Taehyung!..Taehyung!?" Urlò Jungkook prendendolo tra le sue braccia, ma il ragazzo si trasformò in cenere e svanì tra le sue mani e quando l'ultimo granello scivolò via dalle sue dita, aprì gli occhi di scatto.

Era ricoperto di sudore e aveva il battito accelerato.
Si guardò intorno e riconobbe l'infermeria.
Poi ricordò cos'era successo e si calmò: Taehyung era salvo.

"Ehi Jungkook sei sveglio" una voce lo fece voltare di lato, lì dove, al suo fianco trovò il figlio di Efesto con un sorriso stampato in viso, seduto su una seggiola.
Aveva una benda intorno alla spalla leggermente sporca di sangue.
"Yoongi" sussurrò con voce rauca.
"Sta giù" suggerì il ragazzo dai capelli neri.
"Cos'è successo alla fine, come stanno tutti?" Chiese Jungkook passandosi una mano sulla fronte sudata.
"Stanno bene non preoccuparti, sei tu quello messo peggio" disse alzandosi dalla sedia.
Il figlio di Ares tirò un sospiro di sollievo e chiuse gli occhi.
"Brutto sogno?" Domandò Yoongi.
"Sì...ho visto Taehyung morire tra le mie braccia..."
"Jungkook...davvero non preoccuparti sta bene adesso, gli basta riposarsi un po e sarà come nuovo, pensa a te piuttosto"
"Poteva morire per colpa mia capisci?" Rispose il minore coprendosi col braccio il viso.
Una lacrima scese silenziosa da dietro quel braccio e Yoongi si avvicinò al ragazzo, poggiando una mano sui suoi capelli.
"Non è stata colpa tua, non puoi sapere cosa sarebbe accaduto se fossi rimasto lì...magari a quest'ora sareste morti tutti...non puoi saperlo, smettila di darti colpe okay?" Disse infine scompigliando le ciocche rosse del ragazzo, in una carezza poco delicata, ma amorevole.
Yoongi non era un tipo sentimentale, ma Jungkook era come un fratello minore per lui e vederlo così, lo faceva star male.

"Senti Yoongi devo chiederti una cosa.."
Jungkook si asciugò le lacrime e si alzò leggermente dal letto per mettersi seduto; non si sentiva a suo agio a stare sdraiato come un malato e questo Yoongi lo sapeva, quindi lo lasciò fare.
"Dimmi" disse l'altro sedendosi sul letto al suo fianco.
"Come ti senti?..." lo guardò preoccupato il minore.
Yoongi lo guardò a sua volta confuso.
"Perché me lo chiedi? Sto bene, la spalla fa male, ma per il resto non morirò sicuro" scherzò.
Jungkook lo guardò dritto in quelle iridi color carbone: voleva capire se stesse mentendo o meno.
"Che ti prende Jungkook?"
Il minore abbassò lo sguardo e strinse le coperte tra le mani.
"Ecco vedi...io non ho ricevuto solo una ferita dal figlio di Ade.."
"Di cosa parli Jungkook? È successo qualcosa che non so?" Lo guardò Yoongi aspettando che l'altro alzasse lo sguardo e parlasse.
La presa sulle lenzuola era talmente salda, che le sue nocche diventarono bianche e le sue vene si gonfiarono.
"Yoongi io sto male...da quello che dicono potrei anche morire.
Del veleno scorre nelle mie vene ed è opera del figlio di Ade.."
Yoongi spalancò gli occhi.
"Stai scherzando Jungkook?"
L'altro scosse la testa.
"Guardami" disse prendendolo per le spalle.
"Stai scherzando vero?"
Jungkook lo guardò e strinse i denti.
"Purtroppo non scherzo..e i sintomi si fanno sentire...sono ancora piccole e rare manifestazioni, ma sono sicuro che peggioreranno..quindi volevo essere sicuro che tu non soffra della stessa cosa"
"Chi sa di questa cosa?" Chiese il maggiore.
"Namjoon, Seokjin e Taehyung perché si trovava lì davanti quando ne hanno parlato"