Attimi.
Un tumulto vibrante.
Carezze di piume al vento.
Tutto accade in dei semplici attimi.
Un secondo prima sei crisalide.
Quello dopo farfalla.
Un attimo prima credi di avere il pieno controllo.
Quello dopo ti ritrovi in balia dell'incertezza.
Attimi.
Ne era bastato solo uno.
JON
Il fiato della notte mi invade i polmoni, negli alveoli cerca riparo dallo smog di questa città esageratamente affollata. Non ho mai amato New York, il suo caos, le sue infinite luci artificiali capaci di celarti il suo vero volto. Ho sempre preferito il rumore del silenzio, gli albori privi di artifici, le parole dette piano.
Il flebile bagliore delle insegne squarcia il buio della strada disegnando sull'asfalto ombre colorate. L'anima di Manhattan urla la sua ribellione contro il cielo che padroneggia torbido oltre i grattacieli.
Cammino svogliato, aspettando che la nottata passi in fretta. Non riuscivo più a stare chiuso dentro quella discoteca, mi sentivo soffocare tra quelle quattro mura, circondato da gente che mi stava addosso, pronta ad idolatrarmi per una vittoria avuta sul campo.
Avrei preferito avere qualcuno accanto durante le mie sconfitte, perché ne ho collezionate troppe. Ma i perdenti vengono evitati, nessuno festeggerebbe mai un fallimento, un errore. Eppure la gente sbaglia di continuo, è quello che gli riesce meglio."Voglio i miei soldi!" parole sfregianti sovrastano i miei pensieri, irrompono nei miei timpani facendomi voltare di scatto verso destra.
Assottiglio lo sguardo notando nella penombra di un vicolo due sagome agitarsi animatamente. Faccio qualche passo verso di loro rendendo sempre più nitida l'immagine che ho davanti. Sgrano le palpebre quando distinguo una ragazza inginocchiata a terra con il capo inclinato verso l'alto a causa della mano di un'altra che tiene salda una ciocca dei suoi capelli strattonandola con forza.
"Ehi..." la mia voce rimbomba tra le mura tinte da graffiti accarezzati dalle flebile luce di un lampione "Lasciala stare" le mie gambe si muovono veloci verso di lei che sembra non sentirmi, nonostante ci separino pochi metri.
Arrivato alle sue spalle, l'afferro da un un gomito costringendola a voltarsi. Fili di seta danzano sulle mie nocche, una fragranza intensa invade con prepotenza le mie narici. E in una frazione di secondo, le sue iridi si schiantano alle mie, bloccandomi il respiro in gola. Un fremito accompagna lunghe ciglia che contornano occhi grandi, squarci di smeraldi inabissati dal mare colpito da spruzzi di sole.
Le terminazioni nervose guizzano sotto la pelle. Turgide labbra si schiudono, un soffio tiepido lambisce il mio petto, lo sento oltre la maglietta, sulle ossa.
Mi perdo nei suoi occhi, mentre lei scava con forza dentro i miei. La mia mano rimane salda al suo braccio: i polpastrelli percepiscono le fibre muscolare tendersi prima che malamente si scosti dalla mia presa, incurvando all'insù quelle sporgenze rosee dal contorno disegnato.
Sorride, ma non è un sorriso sincero, limpido.
No.
La sua bocca è un bocciolo aureo impregnato d'inganno. I suoi occhi pozze cristalline che bruciano.Distolgo duramente lo sguardo dal suo piegandomi sulle ginocchia accanto al corpo della ragazza bionda china su se stessa "Stai bene?" le chiedo, spostandole una ciocca scivolatale sul viso disegnato dal dolore. Il suo zigomo è violaceo, l'angolo del labbro lacerato e non posso credere che una ragazza possa infierire cosi su un'altra. Con quanta violenza l'ha colpita e soprattutto perché?
"Si..." farfuglia intimorita tirando su col naso. La gonna nera che indossa le è salita vertiginosamente fino all'inguine, scoprendo le sue cosce che risaltano come avorio sul catrame umido della strada.
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Tu sei veleno
RomanceDimenticate le fanciulle indifese salvate dal principe azzurro, le anime innocenti prive di qualsiasi peccato. Dimenticate le timorose protagoniste delle fiabe. Tra queste pagine, sarà il lupo a dover scappare, i cattivi ad avere paura, il demonio...