Capitolo 15

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-Liam no- esclama il riccio senza degnarsi di aprire gli occhi -non ho voglia di andare alla festa di Charlie Northon-
-Ti giuro che sarà divertente!
Poi c'è una ragazza che mi piace, per favore...- mente il più alto prendendolo per un braccio e costringendolo a mettersi a sedere sul letto a baldacchino.

-Ti odio- sussurra per poi alzarsi e dirigersi verso la cabina armadio.
-Ti voglio bene!- gli urla in risposta Liam sorridendo.

20 minuti dopo sono all'interno di un auto scura guidata da una delle tante guardie del corpo della famiglia reale dirigendosi verso la casa di Zayn.

-Niall e già da lui, così non dobbiamo fare troppi giri-
-Perché vengono anche loro?- domanda Harry con un tono della voce piatto e per niente da lui.
-Perché sono nostri amici- risponde Liam.
-Sono anche amici suoi-
-Sono anche amici nostri-

Il riccio solleva le mani in segno di resa, e poco tempo dopo Zayn e Niall salgono in auto posizionandosi sui sedili.
-Giorno- esclama Niall sedendosi nel posto dietro di loro mentre Zayn si siede vicino a Liam sfiorandogli la mano con un sorriso dolce.

-Dove sarebbe questa festa?- chiede il più piccolo.
-Mh in un locale un po' in periferia- risponde il Pakistano mentendo spudoratamente.

Sono ormai in viaggio da una ventina di minuti quando Harry si rende conto che il posto in cui l'auto li sta portando è la casa di Louis.
-Cosa cazzo...- sussurra confuso.
-Vieni- esclama Niall prendendolo per un polso insieme a Liam, per poi trascinarlo davanti alla cancellata.

-Non voglio vederlo, lasciatemi cazzo!- urla quasi dimenandosi, ma viene zittito dalla mano di Zayn posta davanti alla sua bocca per evitare di catturare l'attenzione.

-Siamo noi- esclama Liam al citofono.
Il cancello viene aperto e i quattro ragazzi si precipitano all'interno del vialetto, o almeno, tre si precipitano, perché uno è semplicemente costretto.

Niall apre la porta di colpo per poi spingere Harry all'interno dell'abitazione aiutato dagli altri due ragazzi e uscirne rapido lasciando quei due soli con la speranza che non si uccidano.

-Harry?- dice confuso Louis non appena la figura altrettanto persa fa ingresso nel suo soggiorno.
-Io non volevo venire qui, mi ci hanno portato loro!- urla il riccio esasperato e ancora leggermente traumatizzato da ciò che gli è accaduto pochi secondi prima.

-Cazzo Haz quanto mi sei mancato...- esclama il liscio alzandosi dal divano e correndogli in contro con le braccia aperte per stringerlo a se, ma il più piccolo lo spintona via.

-L'altro ieri non ti mancavo però eh?- sputa acido lasciando Louis con un espressione spiazzata sul volto.
-No, tu mi manchi sempre Harry lasciami spiegar..-
-Non voglio sapere un cazzo da te!- urla  il più alto facendo per uscire.

Fa dannatamente male, fa male ad Harry lottare con tutto se stesso per non saltargli in braccio e baciarlo con tutta la passione che ha in corpo, fa male a Louis essere rifiutato in quel modo dalla persona che ama e sentire il senso di colpo assalirlo dalla pianta dei piedi alla punta dei suoi capelli.

-Ti prego aspetta!- grida Louis disperato -parliamo civilmente, ti prego.
Lasciami spiegare.
Poi avrai tutto il diritto di andartene e non volermi mai più vedere-
-Okay, sentiamo quello che hai da dire- dice rassegnato il riccio lasciandosi cadere su quel divano che ricorda troppo bene.

-Grazie- sussurra Louis sedendosi accanto a lui ad una debita distanza, nonostante tutto quello che vorrebbe fare sia stringerlo il più forte possibile al suo petto.

More than a crown and a Gibson -Larry Stylinson-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora