Notte Innevata

Solamente strategie

Camminare tra gli alberi mi ha sempre tranquillizzata; ed è per questo che quando litigavo con mio padre o succedeva qualcosa a castello mi rintanavo nei boschi.

In questo caso fu la prima motivazione a spingermi qui. Ancora una volta aveva esercitato il suo potere su di me ed io mi sono ribellata, finendo per urlargli contro davanti al Consiglio.

Mancava un giorno al mio compleanno e l'unica cosa che mi rendeva ansiosa era quella palla di neve che avrei incontrato l'indomani. Sapevo già che alla notte non avrei chiuso occhio, obbligando Marshall a farmi compagnia. Sorrisi, pensando a lui; è stato il mio primo amico, seppur in vesti di guardia. Il suo primo incarico fu quello di proteggermi da un attacco avvenuto circa 10 anni fa e da quel giorno è sempre stato la mia guardia personale.

Scossi il capo, riscuotendomi, e mi incamminai verso il castello, ormai stanca di stare fuori inutilmente. Non appena entrai Jessica, una serva, mi tolse il cappotto che indossavo «Grazie Jess, potresti avvisare mio padre del mio ritorno?» lei annuì sorridendo «certamente signorina» . La ringraziai e mi rintanai in camera, ma non appena mi buttai sul letto capii di non essere sola.

Alzai lo sguardo e vidi Marshall seduto comodamente sulla mia poltrona intento a leggere un libro. «Da quanto sei qui?» chiesi poggiando la testa su una mano. «Da quando ti ho vista rientrare» disse alzando lo sguardo verso di me per un secondo. Mi alzai e mi andai a sedere sulle sue gambe, sbirciando cosa stesse leggendo, ma non riuscendoci chiesi «che libro meraviglioso potrà mai essere questo?» lui girò una pagina e rispose «è semplicemente un romanzo; mi annoiavo, così ho frugato tra i tuoi libri e ho preso questo». Mi sistemai meglio sulle sue gambe, poggiandomi contro il suo petto e lui mi circondò la vita con un braccio, continuando a leggere.

Mio padre mi ha sempre detto quanto Marshall potesse essere un ottimo pretendente al trono e un ottimo marito per me, ma io non l'ho mai assecondato. Marshall era un ragazzo bellissimo e rispettoso, ma noi non ci vedevamo come fidanzati, bensì come fratello e sorella. Provavo per lui un bene infinito e un attaccamento dovuto alla mancanza di una parte fondamentale della mia famiglia: mia madre.

«Ci sono state novità al Consiglio? volevo parteciparvi, ma mio padre mi ha buttata fuori» dissi sbuffando; lui rise e chiudendo il libro disse «ho ben visto, ma purtroppo non ci sono novità soddisfacenti per te, se non l'avvistamento di un membro del clan vicino» lo guardai incuriosita e chiesi «un licantropo?» lui alzò le spalle «non ne siamo certi, abbiamo solo le testimonianze di due guardie confuse»annuii e tornai a posarmi sul suo petto, chiudendo gli occhi.

Passammo il pomeriggio nella mia stanza, a parlare e a giocare a scacchi. Fu quando qualcuno bussò alla mia porta che mi resi conto del tempo passato. «entra» dissi, voltandomi verso l'entrata della camera. Jessica aprì la porta, ma rimase sulla soglia quando disse «il capo clan richiede la vostra presenza a cena» sospirai, muovendo una pedina che mise sotto attacco il re e facendo così scaccomatto «digli che arriviamo tra qualche minuto» la serva annuì per poi congedarsi.

«Hai vinto ancora una volta Lili..le tue strategie sono formidabili» disse Marshall rassegnato, dopo la terza vittoria di fila in mio favore. Sorrisi e gli pizzicai leggermente il naso, dicendo «almeno ammetti che è strategia e non fortuna. Se fai il bravo la prossima volta potrei lasciarti vincere almeno una volta», lui alzò gli occhi al cielo e si alzò, porgendomi la mano «avanti, non vorrai far aspettare tuo padre com'è tuo solito fare» disse scherzosamente. Sbuffai e mi alzai da sola, avviandomi verso la sala da pranzo «sei divertente quanto un pugnale nel braccio Marsh» dissi, nascondendo un sorriso che senza ombra di dubbio arrivò ai suoi occchi.

(Spazio autrice)

Sono riuscita a pubblicare il Prologo e il primo capitolo lo stesso giorno e sono fiera del mio lavoro. beh...alla prossima😘