Guardai Marshall e sorrisi: era un ragazzo magnifico.
Aveva deciso di tenermi compagnia e io avevo acconsentito con gioia. Abbiamo iniziato a giocare a scacchi, il nostro gioco preferito, ma per un battibecco ci siamo presi a cuscinate e dopo poco siamo finiti sul letto.
Non mi ero mai soffermata sui suoi allineamenti, sulla sua corporatura possente e sulla sua voce. Finalmente capivo perché le ragazze erano invidiose quando ci vedevano passare.
Mi resi conto di essermi incantata quando lui mi schioccò le dita d'avanti al viso. Sussultai e mi ripresi.
«a cosa pensavi?» mi chiese sorridendo. «a te» mi scappò dalla bocca e subito la tappai con una mano.
Lui rise e mi prese il viso con entrambe le mani. Io arrossii e lui mi baciò.
Non sapevo cosa fare, così ricambiai. C'era qualcosa di sbagliato in quello che stavo facendo, ma qualcosa mi impediva di fermarmi.
«ti tradirà» sussurrò una voce. Non capivo da dove provenisse e da chi.
«lo ucciderà» la voce riprese a sussurrare e io mi allontanai bruscamente da Marshall. «chi parla?» chiesi, guardandomi intorno, ma non ottenni una risposta.
Tornai a guardare Marshall, ma al posto del suo volto vidi un viso demoniaco.
Urlai e..
..mi svegliai; era stato un ennesimo sogno.
Andai in bagno a sciacquarmi il viso.
Cosa ci faceva Marshall nei miei sogni e a cosa si riferiva la voce?
Era domande prive di senso, un po' come i miei sogni. Forse stavo delirando..o forse c'era qualcosa di vero.
Guardai l'orologio che segnava le 4:47 e sospirai: non volevo tornare a dormire.
Riuscii ad aprire la porta (le guardie la sera prima non l'avevano chiusa a chiave) e sgattaiolai fuori dalla mia camera.
Andai in biblioteca poiché era l'unica stanza con un camino (fatta eccezione dello studio di mio padre). Misi della legna al suo interno e lo accesi.
«non dovresti dormire?» sobbalzai e mi girai «oh, Marshall» dissi, sospirando. «non hai risposto» disse sedendosi su una poltrona, «non riesco a dormire» risposi, incrociando le braccia.
«tu che ci fai sveglio?» chiesi, guardandolo, «ho da poco iniziato il turno di ronda, pensavo l'avessi ormai capito» disse e io mi diedi una sberla mentalmente: come potevo fare domande del genere?
«se sei in ronda, perché stai comodamente seduto su quella poltrona?» dissi, «beh..il tuo amico Joseph si è offerto di fare il turno al posto mio e non ho potuto rifiutare» rispose sorridendo; non pensavo che Joseph fosse così generoso da cedere a Marshall una mattina libera.
«ora mi vuoi dire perché non riesci a dormire?» chiese, invitandomi a sedermi su una poltrona, cosa che feci. «ho solo fatto un incubo..» ..oh, Marshall, se solo sapessi che orrore, finii la frase mentalmente e aspettai una sua risposta «ne vuoi parlare?» disse e io scossi il capo.
«ok» disse semplicemente.
Ancora non capivo perché avevo fatto quel tipo di sogno, ma ormai mi ero rassegnata: c'erano troppe cose che non capivo.
Passarono vari minuti in cui nessuno dei due proferì parola.
«pensi che mio padre si calmerà?» chiesi, spezzando il silenzio che si era formato, «probabile. Quando le acque si calmeranno e l'allerta attacco svanirà lui si calmerà» rispose, sospirando.
Il sogno che feci poche ore prima mi tornò in mente e così dissi «se ti parlassi del sogno che ho fatto mi daresti un tuo parere?», lui mi guardò e annuì, così iniziai a raccontarglielo.
Inutile dire che dopo il mio breve racconto lui scoppiò a ridere. Abbassai lo sguardo e arrossii per la vergogna; capivo la stupidità di quel sogno, ma lui stava veramente ridendo di me?
«è un sogno un po' insolito» disse, smettendo di ridere, ma l'espressione divertita rimase sul suo volto.
«sapevo che avresti reagito così..» dissi sospirando. «scusa, non ridevo di te, ma la scena che mi sono immaginato è stata bellissima» disse, riprendendo a ridere. «...» lui mi vide e tornò serio «non deve per forza avere un significato. La maggior parte dei nostri sogni sono solo frutto della nostra fantasia e molto probabilmente anche quello ne fa parte» disse.
«in questi giorni sono successe molte cose ed è normale fare sogni del genere. Tu cerca di non dargli troppo peso perché ti giuro sulla mia stessa vita che mai tradirò te o questo clan» continuò e io sorrisi: non avevo motivo di dubitare di lui..alla fine si parlava di Marshall, la persona più fedele a mio padre.
Parlammo per altri minuti e poi tornai in camera: ora che il sogno non mi turbava più volevo tornare a dormire. Mi misi sotto alle coperte e chiusi gli occhi, cadendo di nuovo nelle braccia di Morfeo.
Ero seduta sul mio letto, immersa nella lettura di un racconto distopico. Joseph entrò nella mia stanza e mi salutò. Io alzai lo sguardo e sorridendo, ricambiai il saluto.
«ti serve qualcosa?» chiesi, chiudendo il libro che tenevo in mano. «volevo solo farti compagnia, ti vedo sempre così ho pensato di venire a trovarti» disse sorridendo, «mi fa piacere» risposi.
Parlammo del più e del meno per quale minuto e in quel lasso di tempo mi accorsi che cercava di avvicinarsi sempre di più a me. Lo lasciai fare, anche se quella situazione mi metteva un po' di disagio.
«ora dovrei andare..» dissi, sperando che quella bugia abboccasse, «dove?» chiese lui. «devo parlare con mio padre» dissi, «oof..stai sempre dietro a tuo padre, per una volta potresti divertirti» rispose lui, sorridendo in modo strano e avvicinando il viso al mio.
«preferisco andare da lui» dissi e mi alzai dal letto. Lui mi prese un braccio e mi tirò di nuovo sul letto «Joseph!» lo guardai, «certo che non sai divertirti..» disse, mettendosi sopra di me.
«cosa-» non feci in tempo a finire la frase che lui si avventò sulle mie labbra, iniziando a baciarmi in modo aggressivo.
Tentai di liberarmi dalla sua stretta, ma lui mi teneva bloccata sotto di se. «ti tradirà» sussurrò una voce..quella voce.. «lui lo ucciderà» ..riprese a sussurrare e io diedi una ginocchiata a Joseph, facendolo gemere.
Mi liberai dalla sua presa, ma lui si riprese e mi afferrò. Mi bloccò contro un muro e mise una mano attorno al mio collo, iniziando a stringere lentamente la presa intorno ad esso.
Feci di tutto per liberarmi: calciai, tirai pugni e mi divincolai, ma lui non si mosse. Lo guardai negli occhi e la sua espressione era neutra, mentre stringeva la mano attorno al mio collo
Poco a poco la vista si oscurò, fino a diventare completamente nera.
In quel preciso istante mi svegliai di nuovo: un altro maledettissimo sogno. Era simile a quello precedente, ma questo di sicuro è stato il peggiore.
Sospirai e mi asciugai la fronte imperlata di sudore; sapevo che non avrei più dormito.
(Spazio autrice)
E rieccomi qui, con un nuovo capitolo tutto per voi. Sono andata in panico perché ho avuto un blocco e non sapevo come andare avanti, ma dopo un po' mi si è accesa una lampadina ed ho risolto tutto.
Ho cercato anche di tarare la lunghezza. L'ho fatto un po' più lungo per colmare il ritardo😅😂
In questi giorni non sono il massimo e quindi per tirarmi su ho provato a mettere qualcosa su carta.
Spero come sempre che questo capitolo sia di vostro gradimento; se avete dubbi o altro chiedete pure e ditemi cosa ne pensate.
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Notte Innevata
WerewolfUn mondo che riparte da zero, forse per dare una seconda possibilità alle creature che lo abitano. Lillian non ha vissuto questo cambiamento in prima persona, ma ne sopporta le conseguenze, rifugiandosi tra gli occhi turchini che la seguono sin dall...