«Lili vuo-» Marshall si interruppe subito dopo aver notato la presenza di Monroe. Assottigliò gli occhi per un momento, ma poi allungando una mano nella sua direzione chiese «chi ho il piacere di conoscere?» Monroe gli strinse la mano e rispose «mi chiamo Monroe Lancaster e sono l'erede del branco Shinta. lei invece?»; «Marshall Lay, consigliere del capo clan e guardia personale di Lillian ».
Sentii Monroe irrigidirsi e Marshall ghignare, lasciando la presa sulla sua mano. Il ragazzo dagli occhi turchini si girò verso di me e disse «torno da mio padre, ti parlerò quando ne avrò la possibilità», mi diede uno svelto bacio sulla guancia e se ne andò, lasciandomi sola con la mia guardia.
Mi girai verso di lui e incrociando le braccia al petto dissi «ecco..l'hai fatto scappare», lui rise «non è colpa mia se faccio quest'effetto» rispose facendo un sorriso fin troppo malizioso. Gli diedi un pugno sulla spalla «non perdi mai i tuoi modi maneschi, dolcezza?» disse, massaggiandosi il punto colpito «ringrazia gli spiriti che non ti abbia tagliato la gola» dissi. Lui mi sorrise e porgendomi una mano chiese «potrei farmi perdonare con un ballo Madame?»; io risi e dandogli la mano, mi lasciai spingere in pista.
Il giorno dopo
Sorrisi pensando alla sera precedente: avevo passato la notte a ballare con Marshall e mio padre. Per il resto della serata non vidi più Monroe e questo mi dispiacque, ma era un giorno così bello che non me la sentii di deprimermi. Non ero riuscita a sapere cosa volesse dirmi prima che Marshall ci interrompesse, ma mi ripromisi di andarlo a cercare.
Stavo passando tra i lunghi corridoi del castello quando notai due serve confabulare tra loro. Non le conoscevo e non capivo nemmeno perché parlassero a voce bassa, così mi nascosi e cercai di origliare le loro parole.
«..quindi dobbiamo essere pronte per quando verranno a salvarci» disse quella più alta, «mi spiace per sua figlia, ma l'attacco riporterà le cose al loro posto..» non riuscii ad udire altro perché entrarono nelle cucine. Non capivo a cosa si stessero riferendo..
Ci sarebbe stato un attacco al castello?
Chi dovrebbero essere i salvatori di cui parlano le schiave?
ma cosa più importante..Cosa c'entra mio padre con tutto questo?
Erano domande a cui non potevo trovare risposta, non in quel momento almeno; così seppellii le domande in un angolo del mio cervello e mi avviai verso la biblioteca.
Ci trovai Marshall intento a leggere. Forse lui ne sa qualcosa pensai, avvicinandomi a lui «ciao Marsh» dissi, attirando la sua attenzione; alzò lo sguardo dal libro e mi guardò sorridendo «hey Lili..hai voglia anche tu di leggere?» «beh..sì, ma c'è qualcosa che vorrei chiederti» dissi, insicura delle mie parole. «dimmi tutto» continuò a guardarmi sorridendo e posando il libro, «venendo qui ho sentito due serve parlare di un attacco, così ho pensato che magari tu potessi saperne qualcosa..è così» chiesi. Alzò un sopracciglio e iniziò a ridere, lasciandomi interdetta «oh Lili..puoi stare certa che nessuno è in combutta contro di noi, non ora almeno» disse, tornando serio.
Decisi di non farmi altre domande sulla conversazione che avevo origliato e Marshall sembrava sicuro delle cose che diceva; così lasciai correre e prendendo un romanzo, mi diressi verso il cortile.
Fortunatamente all'esterno c'erano solo delle guardie. Mi sedetti su una panca e incrociando le gambe, iniziai a leggere il libro intitolato Twilight. Era un libro abbastanza conosciuto; non solo per la storia in se..ma per l'amatissimo Edward Cullen che tutte le adolescenti umane e non sognavano come loro principe. La cosa triste era che quel vampiro non corrispondeva veramente alla descrizione fisica e psicologica di un vero vampiro
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Notte Innevata
LobisomemUn mondo che riparte da zero, forse per dare una seconda possibilità alle creature che lo abitano. Lillian non ha vissuto questo cambiamento in prima persona, ma ne sopporta le conseguenze, rifugiandosi tra gli occhi turchini che la seguono sin dall...