L'ora giunse.
Tutti se ne resero conto poiché la campana del villaggio che avvertiva un pericolo, dopo più di tre anni riprese a suonare. Marshall mi diede un'occhiata, prima di sparire dalla mia vista.
Io non ero stata addestrata, quindi il mio ruolo era quello di spettatrice. Non potevo fare altro che osservare mentre delle persone combattevano e si toglievano vita. Mi affacciai alla grande finestra che dava sul cortile e spalancai gli occhi: delle persone mascherate avanzavano verso il castello. Io le avevo già viste..ma dove? Questo non riuscivo a ricordarlo.
Mi affrettai ad uscire dal castello, ma la porta chiusa a chiave della mia camera me lo impedì: non volevano che uscissi.
Passai qualche minuto a forzare la serratura, senza però ottenere risultati, così mi fiondai sulla finestra, potevo saltare fuori, data la poca altezza dal terreno. La aprii e guardai fuori: si sentivano urla e si potevano scorgere solo delle ombre muoversi velocemente.Mi lanciai e atterrai in piedi, anche se non mi capacitavo di come fossi potuta uscirne illesa, corsi verso il campo di battaglia. Tutti si muovevano ad una velocità assurda ma uno dei miei poteri mi permetteva di vedere tutto ad una velocità minore. Mi guardai intorno cercando facce conosciute e poco dopo notai Marshall; se mi avesse vista si sarebbe arrabbiato, così mi allontanai, alla fine era messo bene.
Cercai con lo sguardo qualcuno, ma una forte spinta mi fece cadere a terra. Mi girai e vidi che sopra di me troneggiava un enorme essere mascherato. Egli mise le mani attorno al mio collo, con il tentativo di soffocarmi, ma due persone lo spostarono da me: erano Marshall e Joseph. Dallo sguardo dei due capii che non erano molto felici di vedermi, così abbassai il capo. Loro, senza dire niente, si fiondarono sulla creatura e in poco tempo la uccisero.
Dovevo trovare mio padre e assicurarmi che stesse bene, così lasciai i due e ripresi a correre, cercando di evitare gli attacchi delle creature. Trovai il diretto interessato in mezzo ad un duello. Si trovava in difficoltà, così decisi di aiutarlo, saltando addosso all'aggressore. Egli si divincolò, ma mio padre lo mise a tacere per sempre trapassandolo con la sua spada.
Sorrisi trionfante a mio padre, cosa che lui ricambiò, ma poco dopo il suo sguardo mutò: il sorriso si abbassò, lasciando spazio ad una smorfia di dolore. Abbassai di poco lo sguardo e notai una chiazza rossa allargarsi sul suo petto: l'avevano colpito.
Lui cadde, ma io fui subito al suo fianco «tranquillo, ci sono..» dissi, portandolo vicino a me; «oh..piccolo fiocco di neve..» cercò di dire, tossendo. «non sforzarti! Qualcuno verrà ad aiutarti..potrei chiamare Ma-» non feci tempo a finire che lui mi stoppò «non serve..sto bene. Presto potrò salutare Rose..», «no..» dissi scuotendo il capo, «..è presto per incontrare mamma, lei può aspettare».
Il colorito della sua pelle iniziava a diventare sempre più pallido così mi decisi a chiedere aiuto, urlando in preda all'agitazione. «va tutto bene bambina mia..» disse mio padre, posando una mano sulla mia guancia, «tu non morirai» risposi con convinzione.
Avevo strappato un pezzo della mia maglia e l'avevo usato per cercare di fermare il sangue che fuoriusciva dalla ferita, ma ciò non servì a molto. «parlami, tieni gli occhi aperti e guardami..non morirai» dissi, guardandolo con gli occhi lucidi; «andrà..bene..» sorrise lui, «avvicinati..» quasi sussurrò e io mi avvicinai a lui. «tu..farai grandi cose..bambina mia» disse in un sussurro e la mano che prima teneva sulla mia guancia, cadde.
Sgranai gli occhi e mi allontanai di colpo, iniziando a scuoterlo «papà...papà svegliati!» urlai per la disperazione. Il mondo cadde ai miei piedi e nemmeno due forti braccia riuscirono a riportarmi alla realtà; fu una voce a pensarci «Lillian dobbiamo andare!» disse Marshall, prendendomi per le spalle e allontanandomi dal corpo inerme di mio padre. Provai a divincolarmi e a tornare da lui, ma la presa sulle mie spalle aumentò; non pensai a nulla e mi lasciai trascinare da quelle braccia possenti.
Ormai avevo perso la persona più importante della mia vita e dubitavo ci fosse qualcosa di peggiore; quanto mi sbagliavo..
(Spazio autrice)
E rieccomi qui. Capisco che non è un orario decente, ma dubito che qualcuno leggerà il capitolo appena pubblicato, quindi lasciate stare.
È morto il padre di Lillian. Devo dire che mi sono rattristita quando ho scritto quella parte perché alla fine sono personaggi di mia invenzione.
Spero comunque che vi sia piaciuto. Non è lunghissimo, ma a me va bene così.
Chi caspio sono quei cosi mascherati?
Cosa accadrà ora che il capo-clan è morto?
Ci sono altre morti importanti?
Chi lo sa..? Beh..io
Spero che la storia vi stia piacendo..in caso contrario..pazienza, io ho fatto del mio meglio.
Alla prossima♠
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Notte Innevata
Hombres LoboUn mondo che riparte da zero, forse per dare una seconda possibilità alle creature che lo abitano. Lillian non ha vissuto questo cambiamento in prima persona, ma ne sopporta le conseguenze, rifugiandosi tra gli occhi turchini che la seguono sin dall...