A scuola le cose andavano pure peggio.
Tutti evitavano quello strano ragazzo dai capelli colorati e la malattia rara.
Michael veniva classificato in quel modo da sei anni ormai.Aveva capito, purtroppo, che non avrebbe potuto avere altri amici al di fuori del biondo, non che gli dispiacesse, non a lui.
Credeva che altri amici potessero servire ad alleggerire il peso che Luke si portava sulle spalle.
Ironica come cosa.
Era come se, per il rosso, fosse il suo migliore amico quello sofferente, quello costantemente in pericolo, quello che stava perdendo tutto.Il senso di colpa lo accecava.
Chissà a cosa pensava il più alto quando qualcuno nominava il suo nome, quando qualcuno lo guardava e sottovoce mormorava un "Ecco Michael Clifford, quello malato".
Nemmeno si sentiva più triste per quello.
Ma per i ricordi.
Aveva paura che, a causa di quella situazione, l'unico ricordo che Luke avesse di lui fosse una parola: "ALLERGIA".Un essere umano si era trasformato in uno stupido aggettivo.
Un qualcosa che lo definiva e non lo faceva, allo stesso momento.
Qualcosa che gli permetteva di provare la sua esistenza.
Qualcosa che lo faceva affondare ogni giorno di più.Era davvero vivo?
Quando lo vedeva così perso nei suoi pensieri, Luke avrebbe voluto prendergli mano, consolarlo e fargli quella maledetta domanda.
"Dove sei ora?"Michael era un costante punto di domanda.
Gli sembrava così perso in quel mare di sofferenze e ingiustizie che avrebbe sacrificato tutto per salvarlo o, per lo meno, per raggiungerlo.
Ma non poteva.Era lui la sua allergia.
Il loro posto in aula era sempre lo stesso: in fondo alla classe.
I bidelli si assicuravano che non ci fosse nemmeno un minimo di polvere per non causare al tinto una crisi allergica.Era diventato un peso anche per loro.
Non bastava aver rovinato la vita ai suoi genitori e al suo migliore amico, stava condizionando l'esistenza anche di sconosciuti.Avrebbe voluto urlare che gli dispiaceva. Che, se avesse potuto, avrebbe smesso di andare a scuola e di creare problemi ma sua madre ci teneva che avesse una vita "normale".
A Michael quasi non veniva da ridere quando lo diceva.
Normale?
Lui non avrebbe mai potuto essere normale.A volte, gli dispiaceva pensare certe cose, perché sapeva che c'erano persone con malattie più gravi e serie... Ma quando stai soffrendo, per te esiste solo il tuo stesso dolore
"Guarda chi sta peggio, dovresti ritenerti fortunato", gli aveva detto il medico durante una delle sue visite di controllo.
Ma lui non poteva capire.
Quando qualcosa di così surreale si mette sulla tua strada, ti cambia totalmente. Cambia il tuo modo di vedere il mondo e le persone.
Tutto perde colore.C'era un unico colore che era rimasto invariato nella sua vita.
Un azzurrino.
Un azzurro così chiaro da farti riacquistare la calma in un misero secondo.Luke era la sua calma.
Ma, allo stesso tempo, agitava tutto.Si era sentito un mostro quando il biondo gli aveva detto di essere innamorato di lui e lui non aveva fatto altro che accennare un sorriso.
Non aveva detto niente.
Voleva solo piangere. Piangere fino a non avere più lacrime.Ma non era stato lui a farlo.
Era stato il biondo.Aveva ricambiato il sorriso, lasciando che le lacrime scorressero sulle sue guance.
Non aveva fatto niente per fermarle.Sapeva il motivo di quel rifiuto.
Ancora una volta, Michael stava cercando di tenerlo lontano da lui e dalla sua malattia.Il rosso si era ripromesso, in quella dannata stanza d'ospedale, sei anni prima, che si sarebbe preso cura del futuro del suo migliore amico, dato che il suo era già segnato.
Era troppo tardi per proteggersi, ma avrebbe fatto di tutto per mantenere intatto quel cuore che avrebbe tanto voluto egoisticamente accettare.
Prima o poi, Luke lo avrebbe dimenticato.
Avrebbe trovato qualcuno senza problemi, senza strane allergie.
Qualcuno che non avrebbe dovuto resistere all'impulso di baciarlo per paura di avere una crisi mortale.E andava bene così.
Ormai, era già rotto.
Se lo fosse stato anche il suo cuore non avrebbe fatto differenza.
ALTRO CAPITOLO MOLTO ALLEGRO CHE BELLO!
Ritornando seria
Sono davvero felice che allergic vi stia piacendo, anche se è molto tragica come storia :')
Tra stasera e domani credo che pubblicherò anche il primo capitolo di un'altra storia
ALLEGRISSIMA VE LO GIURO
Quindi niente!
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto
E ADDIO!
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𝐀𝐥𝐥𝐞𝐫𝐠𝐢𝐜 || 𝑴𝒖𝒌𝒆
FanfictionIl biondo gli era sempre sembrato terribilmente fragile, qualcosa sul punto di rompersi. Se solo avesse saputo che sarebbe stato lui quello che si sarebbe rotto. Inevitabilmente. Cosa avrebbe dato per un suo abbraccio, per tornare a sfiorarlo come p...