Luke aveva provato a riavvicinarsi a lui.
Ashton era un ottimo compagno di classe: sempre disponibile, gentile come pochi e con un sorriso sincero.
Sarebbe potuto diventare l'amico perfetto o anche qualcos'altro.Se non fosse stato per il fatto che Luke aveva già quel "qualcos'altro".
Quel qualcun'altro che lo stava tenendo a distanza.
Stupido, stupido Michael.Lo aveva visto in quel paio di iridi verdi che nemmeno lui era felice, che era stata una decisione dettata dal cervello invece che dal cuore.
Era così stupido.
Pensava che una semplice malattia avrebbe fermato il biondo dal provare ciò che provava.
Non era così facile.
Soprattutto se Luke non voleva.Si avvicinava a Michael ad ogni pausa pranzo, chiedendogli di mangiare insieme, come ai vecchi tempi.
Ma lui diceva di no.
Sempre.Il più alto si allontanava ma non si rassegnava. Quello mai.
Il rosso era diventato come un palloncino.
Strano ma vero.Era come un palloncino che tieni stretto il più possibile per paura che possa scappare via, con un minimo alito di vento.
Il problema era che Michael stava già volando via.
Era bastato che Luke allentasse leggermente la presa sul filo e... Puff.
Michael era lontano chilometri.Aveva lasciato che la sua testa prendesse il sopravvento su tutto il resto, chiudendolo fuori.
Non era per niente felice.
Nessuno dei due lo era.
E non per quella fottuta patologia che lo stava allontanando dall'amore della sua vita.Michael aveva smesso di essere il suo migliore amico nel momento in cui gli aveva spezzato il cuore.
Nel momento in cui aveva deciso di non accettare il suo amore per paura di ridurlo in brandelli.Sua madre gli diceva sempre che gli amori adolescenziali svaniscono, rimanendo solo un ricordo.
Ma lui non voleva avere un ricordo di Michael.
Lui voleva Michael e basta.Con tutte le sue sfaccettature.
Con tutta la malattia, di cui non gliene poteva fregare di meno.Sapeva che avrebbe sofferto a non poterlo sfiorare neppure.
Ma stava peggio adesso.Davvero il tinto sperava che avesse potuto trovare qualcuno che poteva renderlo felice?
Come poteva qualcuno aggiustare il suo cuore quando non voleva aprirlo a nessuno?Non gli serviva un qualcuno.
Gli serviva lui.Ma il palloncino era volato via.
Lontano dalla sua visuale, tra le nuvole così dense da non vederci più niente.Avrebbe solo voluto avere l'opportunità di avvicinarsi e di guardarlo negli occhi, per dirgli quelle parole che il tinto si rifiutava di accettare.
"Non me ne vado."
Era davvero troppo tardi per recuperare il suo palloncino...?
Indovinate chi ha scritto questo capitolo terribilmente di cattivo umore e con the girl who cried wolf in sottofondo?
Io
Spero vi piaccia anche se sono di pessimo umore ahahah
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𝐀𝐥𝐥𝐞𝐫𝐠𝐢𝐜 || 𝑴𝒖𝒌𝒆
FanfictionIl biondo gli era sempre sembrato terribilmente fragile, qualcosa sul punto di rompersi. Se solo avesse saputo che sarebbe stato lui quello che si sarebbe rotto. Inevitabilmente. Cosa avrebbe dato per un suo abbraccio, per tornare a sfiorarlo come p...