-Touch-

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C'era una cosa, oltre a Luke, che riusciva a far smettere Michael di pensare ed era la musica.

Aveva scritto un centinaio di canzoni da quando aveva saputo di avere quella patologia. Centinaia.

Alcune parlavano di quanto si sentisse solo e di come la normalità potesse essere stravolta da una semplice parole, dietro cui si nascondeva un mondo complesso di visite, appuntamenti e occhiatine.

Le altre, invece, parlavano della seconda faccia della medaglia.
Il riuscire a vedere il bicchiere mezzo pieno anche quando il vetro è quasi in frantumi.
Come il suo cuore.

Una volta, aveva provato a far leggere al biondo uno dei suoi testi ma non era riuscito a coglierne il vero significato. O forse aveva preferito ignorarlo.
Michael ancora non lo sapeva.

Eppure, Luke era fin troppo sveglio.
Era impossibile che non se ne fosse accorto. Che non si fosse accorto che erano tutte su di lui quelle canzoni.
Dalla prima all'ultima.
Che si usasse il termine "salvezza", "ancora", "luce", tutto era una mera metafora per riferirsi a lui.

Ma, proprio in quel momento, quei fogli scarabocchiati, pieni di inchiostro e lacrime e rabbia e dolore, erano sparsi a terra.
In frantumi.

Aveva visto il biondo a scuola, il mattino prima, con lo sguardo peggiore che avesse potuto avere.
Si stava scusando.
Quando era l'unico a non aver fatto proprio niente. E il peggio era accaduto.

Michael non aveva resistito e si era avvicinato a lui.
Troppo.
TROPPO.

Gli aveva afferrato una mano e tutto era esploso.

Era come quei film di azione in cui, dopo che il protagonista è fuggito dall'edificio, questo gli scoppia alle spalle.
La stessa identica cosa.
Solo che Luke lo aveva visto davanti ai suoi occhi.

Il tempo era tornato indietro.

Un Michael e un Luke dodicenni che assistono alla cosa peggiore della loro vita.
Un attacco allergico.
Il panico.
Il buio.
Le urla.
L'odore di Luke.
Luke.
Luke.
LUKE.

Proprio come la prima volta, non c'era altro nei pensieri del tinto: il nome della persona che era la causa di quel dolore lancinante.
E no, non si trattava della MCAS.
Era un altro tipo di malattia.
Una da cui è impossibile guarire se si trattava di loro due.

Perché, come il biondo che era pronto a donare il suo cuore a quel ragazzo, anche Michael era perdutamente innamorato di Luke.

Ma non si poteva.

Perchè era quello il risultato.

Michael rischiava la morte con il solo sfiorarlo.

Luke si sentiva morire per la lontananza.

Scritta con in sottofondo Broken home quindi potete capire ahaha
Michael ha avuto un altro attacco come quello di sei anni prima e i loro cuoricini si stanno spezzando
Come andrà a finire? 😇

𝐀𝐥𝐥𝐞𝐫𝐠𝐢𝐜 || 𝑴𝒖𝒌𝒆Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora