Capitolo 6

126 6 6
                                    

Per mia fortuna sono stata dimessa dall'ospedale dopo soli due giorni, Harry è rimasto accanto a me per tutto il tempo senza fare domande o riaprire l'argomento, si è preso cura di me ogni secondo che sono stata qui, ha spostato tutti i suoi impegni di lavoro per prendersi cura di me e del bambino, mi ha anche proposto di andare a vivere da lui momentaneamente, ma tutto ciò che ha ricevuto da me è stato solo silenzio, non sapevo cosa dire e per queste cose ho bisogno di tempo per pensarci.

Un'ora fa, la dottoressa Lee, è venuta a riferirmi che mi avrebbero dato le dimissioni da lì a breve, e così è stato. Ho subito chiamato Harry per avvisarlo di questa notizia e lui è sembrato abbastanza stupito dalla notizia, anche perché ancora non hanno ben capito quali sono state le cause del mio svenimento oltre al bambino che porto in grembo. A dire la verità, anche io sono rimasta un po' basita da questa notizia, ma la dottoressa mi ha fissato altri appuntamenti senza il bisogno che sprecassi il mio tempo qui aspettando che loro potessero capire cosa c'è che non va. A me sta bene, voglio dire, è sempre meglio rimanere a casa piuttosto che stare in un ambiente dove non ci sono altro che persone ferite, operate o gravemente malate, purtroppo non è un bell'ambiente per nessuno e chiunque avesse avuto questa opportunità, l'avrebbe presa al volo. Attendo con ansia che Harry venga a prendermi, ho proprio bisogno di respirare aria pulita e non di alcol o medicine.

Noto sul comodino al fianco del mio letto, una busta di lettera e dalla calligrafia, intuisco sia di Harry. Mi avvicino e la prendo in mano accarezzando la carta liscia e bianca, dopodiché, la apro.

Carissima Tess,
ti chiedo scusa se non ho il coraggio di parlarti in faccia e dirti tutto quello che sento, ma sai com'è, sono un uomo e nonostante sia così tanto orgoglioso, cerco di mettere da parte i miei cattivi sentimenti e di dirti tutto quello che provo ad aver scoperto una cosa così bella come quella di star per diventare padre. Ho tantissima paura, e so anche che le mie paure, sono un po' le tue, infondo entrambi abbiamo paura di non essere abbastanza o di commettere qualche errore che possa segnare a nostro figlio. Inoltre, non voglio perdere né te, né lui o lei. So che le cose con me non sono mai semplici, io e te siamo tanto complicati, dico davvero, ma è grazie a questo che adesso, nel tuo grembo, cresce una metà di me. E ti assicuro che voglio prendermi cura di entrambe, se me lo permetterai. So anche che sta andando tutto molto veloce, ma non possiamo darci colpe che non abbiamo, di sicuro non è colpa nostra né di altre persone. Cosa c'è di male se due persone si vogliono tantissimo ma non riescono mai ad aversi completamente? Al di là di tutto ciò, voglio scriverti che io m'impegnerò ad essere il padre dei sogni, non ti lascerò fare tutto da sola. Se avrai bisogno di qualcuno, io ci sarò, non commetterò lo sbaglio di sette anni fa, ti ho lasciata andare una volta, non lo farò di nuovo, te lo giuro. Spero che anche tu vorrai avermi al tuo fianco, perché io ti voglio.

Con affetto, Harry.

Sospiro piegando la lettera e nascondendola nella borsa posata sopra il letto. Ammetto di avere tanta paura e ciò non fa che aumentare il mio bisogno di parlarne con qualcuno. Ho bisogno di alcuni consigli e di sfogarmi. Fino a poco tempo fa, non avrei mai pensato di rincontrare Harry e di rimanere incinta dopo la mia prima volta, è tutto così strano e assurdo e la paura continua ad essere sempre più grande di me.

Qualcuno bussa alla porta già aperta e io sobbalzo all'indietro posando una mano sul cuore e respirando a fatica. Harry si precipita su di me preoccupato "Tutto bene? Stai meglio? C'è qualcosa che ti fa male?"

Adoro questo suo senso di protezione nei miei confronti, negli ultimi giorni è stato così tanto premuroso da far invidia persino ad alcune dottoresse che mi facevano numerosi complimenti per come si prendeva cura di me. La cosa strabiliante è che ha anche dormito su una sedia scomoda per tutte le notti e non si è mai lamentato di nulla. "Sta' tranquillo, è tutto okay, mi sono solo spaventata quando hai bussato".

Si lascia sfuggire un sospiro di sollievo e si precipita a prendere la borsa adagiata sul letto, mi prende la mano e mi conduce al di fuori della stanza. Ha gli occhiali da sole calcati sugli occhi che non mi permette di perdermici attraverso e questa cosa mi mette leggermente a disagio. Usciti dall'ospedale, la forte luce del sole mi colpisce il viso facendomi socchiudere gli occhi e aggrappare di più al braccio di Harry. Capisce che la luce del sole inizia a darmi fastidio e si toglie gli occhiali mettendoli addosso a me. "Grazie", gli dico.

"Non c'è di che. E ricordati che se hai bisogno di qualcosa basta solo che me lo dici" alle sue parole il mio stomaco inizia a brontolare e non gli do' torto, il cibo qui dentro era talmente tanto schifoso da farti passare completamente la fame. Ma ora che ero fuori, avevo una gran voglia di un panino con l'arrosto, patatine fritte, ketchup e maionaise.

"In verità avrei voglia di panino, scusa", dico a disagio perché ho il timore che lui abbia sentito il brontolio del mio stomaco.

"E panino sia! E poi, mio figlio deve mangiare, deve crescere e l'unico modo per ora è dargli del buon cibo", il mio cuore fa le capriole, è così bello quando cita suo figlio, mi rende dannatamente felice. Non so come, né quando, ma vorrei che questa storia durasse per sempre e che tutto ciò comporti nell'avere una famiglia insieme a partire a questa piccola creatura che ancora si deve formare. E non so cosa ci riserverà il futuro, so solo che insieme sarà migliore.

Baci eterniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora