14.

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Apro piano gli occhi facendo una fatica immane per il dolore alla tempia. Poggio la.mano sul punto dolorante e sento come se mi avessero medicata. Mi guardo intorno. Non riconosco questo posto, le pareti scure e sudice imbrattate di quello che sembra essere sangue rappreso, il soffitto basso al quale è fissata una piccola lampadina che illumina la stanza con una debole luce. Nella parete di fronte a me, uno scheletro mi guarda con le sue cavità oculari nere e profonde, i polsi di esso sono chiusi in delle manette che sono fissate alla parete. La parete che da sul corridoio è composta da sbarre in ferro battuto e acciaio, non c'è serratura n'è una porta. Mi alzo piano e guardo il corridoio vuoto, poi la piccola finestrella sopra allo scheletro. È notte fonda. Niente luna, niente stelle. Cammino per la piccola stanza guardando con schifo il wc zozzo e incrostato. Il pavimento in vari punti è crepato e alcuni fili d'erba cercano di sopravvivere in quelle crepe luride.
Un rumore metallico mi fa girare verso il corridoio dove due uomini a me ignoti trascinano una giovane donna all'interno di una di quelle celle. Essa ha capelli rossi come il fuoco che di sicuro erano bellissimi prima di finire li. Una pelle chiarissima cosparsa di lividi e tagli. Gli occhi zaffiro che un tempo furono, di sicuro, allegri ora erano spenti e circondati da occhiaie profonde. La corporatura esile, così esile che le si vedono le ossa e riesci a contarle.
La buttano come un sacco di merda all'interno della sua cella, ridendo di gusto, le lanciano addosso un vassoio e se ne vanno lasciando quella povera ragazza a piangere in silenzio sul pavimento congelato...

Lauren PV

Dopo il fatto dello sgabuzzino Benjamin ha chiamato Jackson e lui ha ordinato di portarla qui senza darle un trattamento di favore nonostante sappia quanto ci tenga a lei. Ovviamente abbiamo finito il nostro lavoro e ci siamo disfatti del corpo.

Cammino avanti e in dietro in camera mia, sto continuando da quando li ho visti buttare Camila in cella, che poi manco fossimo nel medioevo Italiano. Alcune delle servi di Jackson hanno cercato di vedermi mentre mi facevo una doccia ma, per sfiga loro, ho chiuso la porta del bagno prima che anche solo una di quelle battone guardasse dentro. Tra poco Jackson mi chiamerà per parlarmi del caso di Camz, non voglio ucciderla, non posso ucciderla.   Io la amo, piuttosto che ucciderla scapperei da questo stato, da questo mondo, da questa galassia, da questo universo... Da questa vita.

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Ma ciao bellissimi, spero vi piaccia il capitolo. Scusate se è corto ma l'ho scritto praticamente ora. Alle 1:09 AM.

Se avete da dire qualche accorgimento potete farlo lo sapete. Studiate mi raccomando.

Baci Lea <3

Innamorata di un' assassina (camren)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora