"You are all I know
You have raised me
How to turn away?
How to close the door?
How to go where I have never gone before?
How can I desert you?
How to tell you why?
Stay, I pray you"Stay I pray you; Musical Anastasia
E per un attimo sembrò reale. Per un attimo Annabeth sorrise. Era quello che aveva segretamente voluto da quando erano arrivati al campo, da quando lui si era allontanato. Ma le cose cambiano. Le cose cambiano mentre tu continui a parlare con gli stessi amici a guardare i soliti programmi in TV.
E poi un giorno ti pongono una semplice domanda e ti rendi conto che non sai come rispondere. Perché non hai ancora trovato chi sei, ma hai capito che la persona di prima non c'è più.
-No- Fu difficile per Annabeth pronunciare quella sillaba, ma ancora di più per Luke riceverla.
-No? - Chiese muovendo solo le labbra.
-Posso farti cambiare idea in qualche modo? - chiese conoscendo già la risposta.
-No. - La pioggia era aumentata, il freddo pungeva la pelle. -Mi dispiace. - sussurrò senza il coraggio di guardarlo negli occhi. Non avrebbe dovuto sentirsi in colpa nei suoi confronti, ma non poteva fare a meno di provare una fitta lacerante allo stomaco.Lui scosse la testa -No, non è vero, non ti dispiace.-
-Invece... - cercò di ribattere trovando le parole adatte, ma lui non glie ne diede la possibilità.-Smettila!- gridò all'improvviso. Ansimava e le spalle sussultavano scosse da tremiti.
-Non capisci? È la mia unica possibilità. Presto di me non rimarrà più niente! - urlò sciogliendosi dall'abbraccio in cui erano ancora inconsapevolmente intrappolati.
-Come? Cosa vuol dire che non rimarrà più niente? -
Lui trasse un respiro tremante, chiudendo e aprendo più volte i pugni in un vano tentavo di calmarsi. Vederlo così faceva male. Si sentiva una bambina che vedeva il suo eroe sconfitto, schiacciato sotto un peso troppo grande.
-Crono prenderà me. Il mio corpo. Schiaccerà la mia anima, la mia volontà. Non sarò altro che un involucro, un burattino nelle sue mani. Come in fondo sono sempre stato... - di nuovo quel misto di amarezza e rassegnazione. Di nuovo quello sguardo vuoto.
Oh Luke...
-Sempre che sopravviva al bagno nello Stige-
No, no, no.
-Non è possibile. Non può farlo! - che parole stupide, inutili. Quelle di una bambina spaventata.
-Certo che può. E lo farà. - il ragazzo cercava di ferirla. Sapeva che sentirsi impotente l'avrebbe convinta ad agire. Agire a suo favore. Decise di infliggerle un altro colpo -E allora niente e nessuno potrà fermarlo. Immagina i tuoi amici soccombere sotto una tale entità. Li schiaccerà come insetti. Immagina il mondo che conosci venire distrutto. Immaginati schiava, o morta, o gettata nel Tartaro come gli dei fecero con lui. -
Moriranno. Morirò. Non si può sconfiggere Crono. Perderò Luke, i miei amici, il mondo verrà distrutto.
Il cuore batteva troppo velocemente, aveva la nausea. Dei puntini neri le danzavano davanti agli occhi. Non riusciva a respirare.
-A meno che noi non scappiamo insieme. -
Messa così la cosa sembrava ragionevole. L'unica scelta saggia. E lei era figlia della dea della saggezza in fondo.
Seguilo. Va' con lui.
Luke era invincibile. Luke ce l'avrebbe fatta. Ma Luke l'aveva tradita.
-Luke, basta. Come faccio a fidarmi di te dopo tutto quello che hai fatto? Come posso abbandonare tutto quello che ho per una persona che ha tentato di uccidermi? - chiese implorante. La verità era che voleva una risposta.
Convincimi che non sei un mostro Luke, convincimi. E allora io verrò con te.
-Mi aspetta un destino peggiore della morte e non posso ribellarmi ad esso senza di te. Non lo capisci che sono disperato? Mi sono chiuso in gabbia da solo e non riesco più a uscirne. Aiutami. Per favore aiutami. - tese una mano verso di lei come a chiedere pietà.
La ragazza si coprì la bocca con una mano. Un gemito soffocato. Quindi era questo il rumore di un cuore che andava in pezzi.
-E se venissi al Campo? Farò io da garante per te e loro ti proteggeranno.- propose con voce incerta.
Lui rise senza gioia. Era una risata inquietante. Quando ebbe finito (in maniera secca, senza strascichi) sembrava che la commiserasse
-Annie, tesoro. Sei abbastanza intelligente da capire che ciò è infattibile. Mi lincerebbero appena messo piede al Campo. -
Era pessimista, era distruttivo, era cocciuto. Era realista.
Si vergognava di averlo proposto.-Ci dev'essere qualcosa che si possa fare- disse più a se stessa che a lui.
Trova un piano, trova un piano, trova un piano. Maledizione pensa! Pensa, muoviti, pensa.
Ma per quanto si sforzasse, non riusciva a trovare un'alternativa.
-Senza di te non ce la farò, lo sai.- disse scostandole una ciocca di capelli dal viso. Ma non bionda, grigia, effetto dell'aver sostenuto il cielo. Cielo che aveva sostenuto a causa sua. Avrebbe potuto morire. E lui aveva giurato di proteggerla.
Come osava chiederle di mollare tutto per lui? La mente di Luke volava da un pensiero all'altro, ma erano troppi per affrontarli tutti. "Non ce la faccio. Per favore non ce la faccio. Fatemi uscire da qui, da questo mondo" -Ti prego, Annabeth. -
-Verrei con te. Non sai quanto una parte di me lo voglia. Ma faccio ancora parte di una famiglia. Chirone, Grover, Talia, Connor e Travis. Ti ricordi di loro? E poi Percy, Tyson, Selena. E io non tradisco la famiglia.- finì il suo discorso col fiato corto, sentendosi come se stesse dicendo Addio alla cosa più importante del mondo. Ti prego Luke perdonami.
Lui rise ancora al nome di Selena, ma non aggiunse altro.
E poi tirò fuori un coltello.
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Resta con me- Lukabeth fanfiction
FanfictionQuando Luke chiede ad Annabeth di fuggire con lui è un giorno di pioggia. E nonostante lui l'abbia tradita chiudere la porta fa male. "-Perché sei qui?- gli chiese ancora. Il suo sguardo non mostrava alcuna pietà. Solo odio e fredda indifferenza. "...