Capitolo primo: un passo oltre-Pt.3

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"Dopo l'uscita degli Stati meridionali degli USA dall'esercito Americano, questi hanno formato un nuovo esercito riuscendo a mettere in ginocchio la più grande potenza mondiale utilizzando circa un quarto degli uomini a propria disposizione dopo esser stati accusati di nascondere qualcosa di veramente grosso. Forse questo giovane esercito nasconde veramente qualcosa dietro la sua spaventosa forza?"

"Non credete anche voi che tutto ciò sia alquanto strano?" suppose la ragazza dai capelli chiari ed occhi bruni e dalla voce pacata
"Cosa, che non ci abbiano ancora scoperti rubare la corrente per guardare una stupida TV in una fabbrica abbandonata?" rispose l'altro, nero di occhi e capelli
"Eddai faccio sul serio, non credi anche tu sia strano che un esercito possa diventare in qualche giorno dopo la sua fondazione il primo più potente in assoluto?"

"Andiamo Justine è ora di uscire a raccapezzare qualcosa da mangiare per stasera o niente cena per tutti" interruppe uno di mezza età, mentre indossava la sua pelliccia vecchia e macchiata.
"Arrivo" concordò Justine dopo aver preso tra le mani uno sporco e grezzo giubbotto da quarantacinquenne che avevano trovato qualche giorno prima in un cassonetto della spazzatura.

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Così i due si avviarono per le strade fredde a tratti gelide, mendicando un po' di qua e di là riuscendo ad ottenere qualche denaro, ma comunque insufficiente a sfamare quattro persone ed in più, un piccolo gattino che si era unito a loro ormai da mesi.

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"Quindi, quanto sei riuscita a racimolare?" chiese l'uomo
"Non molto" rispose la ragazza mettendo la mano in tasca per prendere il poco guadagnato "1 dollaro e 20 cents" disse poi,
"Dannazzione nemmeno io, sarà meglio aspettare un altro po', magari io mi farò più in là" decise lui allontanandosi.
Allora Justine pose le spalle al muro, incrociò le braccia sulle ginocchia sollevate, abbassò la testa e nonostante il gelo riuscì a prendere sonno.

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"Cosa ci fai ancora lì? Hai forse intenzione di darti per vinta?"

"Ancora tu? Che diavolo vuoi da me?"

"Sto solo cercando di aiutarti"

"Non ho bisogno dell'aiuto di nessuno, sparisci!"

"Pensa che posso darti da mangiare ed un posto dove dormire"

"Vai via!"

"Fa come ti pare"

"Just, hey Justine, forza svegliati" udì la castana, aprendo gradualmente gli occhi si accorse che era l'uomo di mezza età
"Diamo il cambio agli altri o rischiamo di morire congelati qui fuori" disse quest'ultimo porgendo la mano, la giovane raccolse i pochi cents che i più generosi si erano degnati a lasciare e tornò alla fabbrica.

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"Come vi è andata" chiese il ragazzo dai capelli neri
"Solito, complessivamente non raggiungiamo i tre dollari" rispose l'uomo
"Bene dai, ai giorni d'oggi non è malaccio" beffeggiò il giovane
"Oh gran bella battuta Cole, molto divertente" rimproverò la signorina sui venticinque
"Andiamo, almeno sto cercando di sdrammatizzare un po', ci è rimasto solo questo" rispose provato il ragazzo
"Alex, Cole, non dovreste andare fuori a cercar di ricavare dei soldi invece di litigare?" sollecitò Justine
"Io sto aspettando Cole" disse Alex, posando gli occhi sul quasi coetaneo che era impegnato ad indossare il maglione
"Le donne si fanno aspettare" rispose squillante l'altro
"Cerca di darti una mossa" reclamò la signorina prendendo per il braccio Cole, i due presero il passo e pian piano si allontanarono
"E poi che razza di affermazione è se usata da un uomo!" Si avvertì da lontano.

La ragazza e l'adutlo stavano guardando la TV seduti: lei sulla poltrona mal messa e lui sul divanetto zeppo di scollature e buchi
"Andrò a prendere del legno per il fuoco" vociferò l'uomo posando la mano destra sul poggiamani del divano, avendo notato il fuoco morente
"Nono lascia, vado io" reclamò Justine scattando all'impiedi "in fondo ho voglia di sgranchirmi le gambe",
"Va bene prendi pure il cestello, è proprio alle tue spalle" consigliò il signore, così la ragazza si munì dell'oggetto e si avviò verso il bosco non molto distante dalla fabbrica.

Tra alberi e cespugli, l'adolescente si accorse di un vecchio zainetto accostato ad una albero, lo raccolse e lo perquisì, ma niente, allora decise di usarlo come secondo contenitore dove porre i legnetti ed i rami caduti; una volta completato il suo compito, la ragazza tornò indietro.

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"Ottimo lavoro ragazza! Questi dureranno fino a domani" esaltò l'uomo quando vide la ragazza di ritorno con un grosso carico di legname.

"Eccoci tornati" esclamo Cole non appena varcò la soglia del portone
"Allora cosa siete riusciti a riscuotere?" chiese l'adulto
"Ci è andata meglio di voi" giocherellò il ragazzo
"Cinque dollari" aggiunse Alex
"Oggi tocca a me far la spesa" ricordò Cole dall'aria compiaciuta
"Vengo con te" si unì Justine.

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Arrivati al market più vicino, il giovane si ritrovò a mettere piede al lato interno del negozio
"Hey tu! Dove vai?" domandò uno della sicurezza
"Scusa ma non vede che siamo in un negozio? Dobbiamo fare compere" affermò irritata la ragazza
"Prego, sappiate che vi tengo d'occhio" raccomandò il vigile
"Pff" sbruffò il ragazzo avviandosi tra gli scaffali.

"Just per te va bene se prendo del pane e della carne inscatolata?" domandò l'amico
"Lo sai che per me non fa differenza" concordò lei
"Ah bene, perchè l'avrei preso comunque" ridacchiò il giocherellone
"Dio se ti odio quando fai così!" snervò l'altra.

Dopo aver pagato la spesa, i ragazzi si avviarono all'uscita del market e si ritrovarono l'uomo della sicurezza sulla propria sinistra che li fissava, perciò la ragazza prese lo scontrino erogato dalla commessa e si avvicinò
"Eccoti lo scontrino stronzo, vivere per la strada non significa andare in giro a derubare la gente" esclamò rabbiosa la giovane dopo aver urtato la ricevuta del pagamento sul petto dell'uomo, il quale rimase in silenzio con il fogliettino tra le mani e dalla faccia perplessa.

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"Si mangia" felicitò Alex avendo adocchiato la busta della spesa tra le mani di Cole
"Ho un certo languorino" aggiunse la stessa strofinando le mani.

Non appena Justine aprì la sua scatola, il gattino che ormai viveva con loro, avvertendo il profumo del cibo, si avvicinò alla ragazza, che gli porse davanti un bel pezzetto di carne.

Dopo cena tutti si recarono a letto. Nel bel mezzo della notte, dei passi lievi svegliarono Justine.

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