Capitolo primo:un passo oltre-Pt.7

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"L'aereo per Boston ha avuto un ritardo e sarà in partenza alle ore 14.30, ci scusiamo per l'inconveniente"

"Bene, e adesso?" mormorò tra sè e sè Justine mettendo piede all'entrata dell'aeroporto

"Avrei solo bisogno di ulteriori indicazioni ora" riflettè Steve

"Non vorrei che fossi arrivata qui per niente" pensò tesa Eveline non appena scese dall'aereo

"Questo dovrebbe essere il posto" ideò Zack mentre saliva al piano superiore dell'aeroporto

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Steve decise di sedersi per un attimo ad aspettare quando fu interpellato dal vigile "hey ragazzo quale aereo devi prendere?"
"Beh ecco io... sto aspettando un amico" improvvisò il ragazzo
girando lo sguardo, Steve notò una ragazza appisolata su una sedia, non del tutto decentemente adeguata per un viaggio, che indossava un cappuccio, in mezzo alle tante persone che si erano alzate per dirigersi al proprio aereo, così decise di avvicinarsi e la dondolò leggermente per farle aprire gli occhi
"mi sa che il tuo volo sta per partire" disse costui
"Oh no, io non ho nessun volo" sdrammatizzò la ragazza prendendo dritta postura sulla sedia
"allora che ci fai qui?" chiese Steve
"In realtà non ne ho idea" rispose pensierosa la giovane, così l'altro smise di parlare e si seddette accanto alla ragazza
"oh Dio, forse sono davvero impazzita" bisbigliò lei
"come scusa?" domandò Steve avendo udito le parole dell'altra
"si, sai a volte, soprattutto di notte, sento come una...." la frase della ragazza fu interrotta dalla voce del giovane
"come una voce che ti parla"
"e tu come lo sai?" curiosò la ragazza
"succede anche a me" confessò il castano
"Oh cavolo! Siamo in un film o cosa?! Ma quindi tu sai dove voleva portarci?" felicitò l'adolescente
"Magari! Siamo allo stesso punto" appuntò Steve scuotendo il capo

Un paio di secondi di silenzio furono smentiti dal parlato del diciottenne
"come ti chiami?" chiese quindi
"Justine... e tu?" ricambiò lei
"il mio nome è Steve" rispose il giovane
"quindi entrambi possiamo sentire questa voce e questa voce ci ha spinto fino a qui, adesso o è tutta una coincidenza o qualcosa non quadra qui" suppose Justine
"Esattamente, io credo che tutto ciò non possa essere soltanto una coincidenza" sincerò Steve.

Alcuni minuti dopo, la diciannovenne si alzò dalla sedia
"Dove vai?" domandò il ragazzo
"Non lo so facciamo qualcosa, questa storia mi mette ansia, guarda ci sono due ragazzi, chiederò a loro i prossimi voli, forse conoscendo le destinaziono avremo un'illuminazione o qualcosa del genere" rispose la chiara, quindi Steve si alzò e si avvicinò, insieme alla nuova conoscente, ai due, forse, coetanei.
Puntando con gli occhi la ragazza che le arrivava incontro, Justine prese parola, ed inaspettatamente anche l'altra lo fece, formando la stessa frase " mi sapresti dire quali sono i prossimi voli?" dissero le due, così Steve ed il ragazzo che si trovava alla destra della ragazza dai capelli bruni si fissarono
"Siete nella nostra stessa situazione vero?" immaginò a voce alta Steve.
"A quanto pare..." disse dall'aria pacata il ragazzo
"Io sono Eveline" si presentò lei
"Io Zack" si presentò lui.

Dopo aver parlato abbondantemente riguardo la loro caratteristica comune, i quattro si imbatterono in un uomo piuttosto alto e muscoloso che affiancava un ragazzo di media corporatura, dai capelli scuri, più o meno coetaneo a tutti loro
"finalmente vi ho trovati, forza venite con me" disse l'uomo
"scusa non credi di doverti presentare prima?" domandò irritata Justine
"mi spiace ma non sono pagato per questo" rispose lui
"se volete delle risposte alle vostre domande siete pregati di seguirmi" continuò costui
"Beh andiamo no?" propose Zack guardando il gruppo
"Andiamo" concordò Steve, così i ragazzi presero passo e seguirono l'uomo.
Il gruppo si ritrovò ai piedi di un piccolo aereo privato e dopo aver preso posto su un unico e gigantesco divano, il veicolo decollò.

"È sempre così?" chiese Steve al ragazzo indicando l'omone, dopo aver posto il suo zaino sul pavimenento al lato del divano
"veramente è la prima volta che lo vedo, come voi" beffeggiò il ragazzo
"ah quasi dimenticavo, il mio nome è Jarvis" si presentò il nuovo compagnò
"chissà dove ci stanno portando" disse pensierosa Eveline
"Dimmi una cosa Jarvis, come hai fatto a trovare quell'uomo prima di tutti noi?" chiese Steve
"Io non ho trovato lui, è lui che ha trovato me, se vogliamo dirla tutta, mi ha salvato" rivelò il ragazzo
"Salvato, da cosa?" sollecitò Zack
"Da chi più che altro, in pratica è da qualche giorno che sento più di una voce nella mia testa, ognuna di loro dice cose diverse, allora credevo veramente di essere impazzito o non lo so, credevo di avere le allucinazioni; così stamani ho deciso di saltare la scuola, e ad insaputa dei miei, andare dallo psicologo, non ho avuto problemi con la visita siccome ho diciannove anni, ma dopo la seduta il dottore ha deciso di chiamare i miei genitori, io non riesco a spiegarne il motivo, mi sono sentito in obbligo di scappare via, è così ho fatto, ho preso il primo autobus ed ho cambiato quartiere, mi sono ritrovato in una zona costiera, così ne ho approfittato per avvicinarmi alla scogliera, ad un certo punto, mentre fissavo il mare, mi sono ritrovato con un uomo ed una donna alle spalle, quindi mi sono voltato e gli ho chiesto chi fossero, e quando ho negato di voler andar via con loro li ho visti avvicinarsi e di sfuggita ho notato che la donna aveva una pistola con sè, così me la sono data a gambe, e mi avevano quasi preso quando sono scivolato e sono caduto giù dalla scogliera, è lì che improvvisamente l'uomo seduto qui davanti mi ha salvato" raccontò il giovane.

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"Siamo arrivati, forza scendete ragazzi" indicò l'uomo
"Dove siamo?" chiese preoccupato Zack
"Scendete e vedrete" rispose freddo l'adulto

Appena varcarono la porta di uscita dell'aereo, i ragazzi videro davanti a sè, anche se in lontananza, un edificio di grandi dimensioni
"che razza di posto è questo!?" pronunciò dall'aria perplessa Jarvis
"Non sono tenuto a rispondervi, abbiate pazienza ed avrete risposte a tutte le vostre domande, adesso salite su quelle Jeep, vi accompagneranno in quell'edificio" concluse l'uomo.

Pieni di domande senza risposta, i ragazzi percorsero qualche minuto a bordo delle Jeep militari giungendo ai piedi dell'enorme edificio, dove ad aspettarli c'erano due uomini ed una donna.

Il gruppetto di giovani scese dai veicoli e si diresse verso il trio che li aspettava
"chi di voi pensa che questo posto abbia un non so che si strano?" S'intimorì Zack
"più che altro misterioso direi" aggiunse Eveline
"chissà cosa ci faranno lì dentro" si chiese Justine.

"Ce ne avete messo di tempo per arrivare sin qui eh ragazzi?" prese parola uno dei due uomimi, alto e appena robusto, sorridente e dall'aria soddisfatta a tratti misteriosa, facendo un passo in avanti
"Io ho già sentito questa voce" disse balbettando Steve
"e lei chi sarebbe?" domandò poi Steve
"ma come la mia voce non vi suona familiare?" si contrappose l'uomo
"ma certo! La voce nelle nostre teste" concluse Eveline
"Io sono Adam Bradford, nonchè l'autore di quella voce, che da quando eravate bambini, vi ha accompagnato fino ad oggi" chiarì l'adulto.

Spazio autore*
Allore ragazzuoli come avete passato il Natale 🎄quest'anno? Avete ricevuto il regalo?🎁
Progetti per il Capodanno? 🎇

Vi auguro un buon proseguimento delle festività e... un felice anno nuovo🗓😊

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