Capitolo primo: un passo oltre-Pt.1

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"Forza Steve o farai tardi a scuola" pronunciò acutamente la madre del ragazzo mentre riponeva i toast in tavola per imbrandirla al meglio per la colazione

"Sto arrivando" rispose il castano ancora alle prese con i lacci delle sue nuove scarpe da ginnastica.

Recatosi in soggiorno, Steve si sedette in tavola e scorse la sedia per avvicinarsi ad essa

"Papà ma non lavori oggi?" chiese l'adolescente mentre imboccava un cucchiaio di latte e cereali, così l'uomo fece per abbassare il giornale che era impegnato a leggere e rispose serenamente "hai forse dimenticato che il Giovedì è il mio giorno libero?"

"Forse è l'amore che gli ha dato alla testa, giusto Katy, oh mia Katy ti amo tanto" beffò la piccola sorella di Steve facendo versi strani intenta ad imatare lo schiocco dei baci

"Sta zitta Jinny o dirò al tuo caro amichetto che hai una cotta per lui" ricambiò il fratello
"ma non è vero dai!" affermò Jinny cambiando tono di voce, Steve iniziò a fargli le smorfie e così la piccola scoppiò in lacrime " uffa ma non è vero mamma!" lagnò la bambina

"Dai Steve smettila, li hai 18 anni o sei più piccolo di tua sorella!?" rimproverò la signora dai capelli scuri.

Appena terminata la sua colazione, il giovane si alzò dalla sedia e si munì della cartella

"Non dimenticare la colazione al sacco che ti ho preparato, è sul davanzale della finestra e mi raccomando, diretto alla fermata del bus o farai di nuovo in ritardo" esclamò la donna mentre era impegnata ad abbottonare la divisa della figlioletta

"Allora io vado, ciao" salutò Steve, voltandosi indietro ormai prossimo alla porta d'uscita, notando la linguaccia che, con tutto dispetto le fece la sorellina.

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"Sapete l'ultima? Il nuovo arrivato proviene da Los Angeles ed è anche molto carino!"

"Sempre gli stessi discorsi, che seccatura" mormorò Steve non appena varcò la soglia della porta d'ingresso della scuola, dopo aver inquadrato un gruppetto di ragazze che sparlavano di qua e di là

"Hey Steve!" si avvertì una voce maschile, che provenne dal fondo del corridoio mentre il ragazzo sistemava le suo cose nell'armadietto 49

"Ciao Josh" ricambiò il diciottenne dopo aver riconosciuto il suo compagno di classe

"Allora? Hai preparato il tema per il compito di oggi?" chiese Josh mentre riponeva le sue cose nel proprio armadietto

"Certo che si, non manca altro che ricopiarlo" rispose Steve, dalla voce trasgressiva e dal sorriso sulle labbra.

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Al suono della campanella tutti gli studenti si recarono nelle aule e la 4H era pronta per il compito in classe

"Henry dimmi che tu puoi darmi una mano per questo"

"Mi spiace, me ne ero completamente dimenticato"

"Prenderò una brutta F questa volta cavolo!"

"Avete un'ora a vostra disposizione, buon lavoro" incitò il professore appena dopo aver posto il compito sull'ultimo banco della classe.

Dopo circa una trentina di minuti dall'inizio della prova, c'era chi si trovava a buon punto e chi era rimasto praticamente a zero, non tralasciando coloro che cercavamo di raccapezzare qualcosina da una parte e qualcosina dall'altra

"Hey tu a che punto sei?"

"In realtà non ho ancora cominciato"

"E tu altro invece?"

"Mi manca poco alla fine"

"Fanculo! Non avevi detto di non esserti preparato qualche minuto fa!?"

"Allora Josh che dici? Sei pronto a scambiare i fogli?" chiese Steve sottovoce
"Credo sia il momento opportuno" rispose il compagno avendo notato il prof di spalle; ed è proprio nel prendere il foglio dallo zaino che Steve fu interrotto, per un attimo, da uno strano mormorio che gli risuonava nella mente, e dopo esser tornato sobrio, ma non del tutto, fece cascare, scausalmente, il portapenne che aveva sul banchetto attirando così l'attenzione dell'insegnate

"Bene, bene, bene, qualcuno conosceva già le tracce della prova ed ha cercato di imbrogliare eh, mi meraviglio di lei signor Barker, è sempre stato un tipo brillante e adesso si abbassa a questi livelli " disse codesto assumendo un'aria poco scherzosa, concluse infine escalamando "credo che una bella F ve la meritiate questa volta non credete!?".

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Alla fine della lezione i due ragazzi posarono le loro cartelle negli armadietti

"È successo di nuovo vero?" chiese preoccupato Josh facendo scivolare la mano sullo sportello per chiudere l'armadietto

"Si ed è già la quinta volta questa settimana" rispose Steve dall'aria infastidita

"Non è meglio se ne parli a casa?"

"Ah certo, e cosa penseranno i miei se sapranno di avere un figlio che avverte strani suoni o qualunque cosa sia nella propria testa?"

"Magari potresti andare da un dottore"

"Forse si o forse no... ma adesso sbrighiamoci o rischiamo di essere espulsi dalla squadra e byebye al football quest'anno" concluse il ragazzo incamminandosi verso gli spogliatoi.

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