EVA
h7.00 sabato
Be-beep Be-beep
La sveglia, che ho accidentalmente dimenticato di disattivare da sabato scorso, suona. Mi maledico da sola per non averlo fatto, poiché adesso ho solo voglia di lanciarla contro un muro e sperare che non suoni mai più. Per evitare di dover comprare un'altra sveglia, la spengo semplicemente. Mi giro su di un fianco, sistemo le coperte e chiudo gli occhi nella speranza di riaddormentarmi.Passano ormai circa 10 minuti e ormai mi è evidente che non mi riaddormenterò più. Decido così di alzarmi e di fare qualcosa di produttivo nella mia noiosa, monotona, vita del cazzo.
Opto per una semplice doccia iniziale. Vado in bagno, e mi guardo allo specchio. Ho davvero un aspetto orribile: ho due occhiaie allucinanti, i capelli che hanno vita propria, e il mascara di ieri sera, ormai del tutto colato sul viso.
Se una qualsiasi persona dovesse vedermi in questo momento e in queste condizioni, sono sicura che non aspetterebbe due secondi a scappare urlando. Mi tolgo tutti i vestiti e li poso sulla sedia accanto alla doccia, aspettando che l'acqua diventi calda.
Nell'attesa di entrare in doccia inizio a pensare alla serata di ieri sera. Non ricordo molto ora come ora, seppure non abbia bevuto granché, ma mi sono svegliata da decisamente troppo poco, per ricordarmi effettivamente qualcosa. Iniziano a venirmi in mente delle scene sfocate che man mano si fanno sempre più chiare.
Mi ricordo della festa di ieri sera a casa di Theo, un componente dei Penetretors. Ci sono andata con Noora, Sana, Vilde e Chris, che dopo essere venute a prendermi con delle bottiglie di vodka in mano, hanno annunciato che quella sera sarebbe stata incredibile.
Ora come ora non so se sia possibile classificarla in questo modo. È stata sicuramente una festa assurda, per quanta gente ci fosse e per quanto noi ragazze ci fossimo divertite. Un po' meno divertente è stato il momento in cui ho visto Jonas, il mio ragazzo, alla festa. Nessuno dei due aveva detto all'altro che sarebbe venuto, nonostante ne avessimo parlato. Non so perché non gliel'ho detto, ma sinceramente in questo periodo la nostra relazione era arrivata ad un punto morto.
Mentre lo guardo, anche lui punta gli occhi su di me, spalancandoli alla mia visione. Gli faccio segno con la mano di venire, con un'espressione di resa sul volto. Lo vedo man mano avvicinarsi a me, e quando arriva a meno di 1m, gli prendo la mano e lo porto fuori nel giardino, così da poter parlare tranquillamente.
Parliamo circa per 20 minuti.Entrambi sappiamo che quello che è nato tra noi 8 mesi fa, quell'amore che credevamo indissolubile, in realtà era dissolubile, e non ha niente a che fare con quello che abbiamo oggi.
Arriviamo ad una semplice conclusione, la più giusta per tutti e due: quella di chiuderla lì.Probabilmente è stata la migliore decisione che abbia mai preso, ma è stato comunque doloroso dire addio ad una persona così importante per me. Ed ecco spiegato perché il mio mascara, sta mattina, è colato sul mio viso.
Scuoto la testa leggermente, per tornare con la mente al presente. Scelgo la mia playlist preferita da Spotify, entro in doccia e regolo una seconda volta l'acqua. Mi faccio travolgere dalla bellezza delle canzoni e mentre mi insapono i capelli e il resto del corpo, penso e capisco che negli ultimi mesi quella che volevo non era più una relazione seria. La colpa non è assolutamente di Jonas. Il problema, come dicono nei film per scaricare una persona, ero io.
All'inizio quello che volevo era avere un ragazzo con cui trascorrere il tempo, con cui stare insieme, un ragazzo che mi coccolasse. In questo esatto istante mi chiedo se in realtà io non mi sia messa con Jonas solo per solitudine.
All'epoca non avevo amiche, ero completamente sola, e mi sentivo completamente sola. Poi ho conosciuto lui e tutto sembrava così perfetto. Forse all'inizio mi piaceva più la situazione creatasi e l'idea di lui, ma comunque, sono sicura del fatto che io abbia amato Jonas, anche se con il tempo questo sentimento è svanito. Mi sono fatta delle amiche, grazie a lui che mi ha invogliato a cercarle. Quindi mi sento quasi in colpa adesso, come se con il tempo io non avessi avuto più bisogno di lui, perché quella solitudine che sentivo, è stata colmata da altre persone. Mi sento una merda per questo.
Ora come ora non desidero più niente di tutto ciò. Non ho più voglia di avere impegni con qualcuno e di sentirmi legata, come in trappola. Perché è così che vedo le relazioni. Un vincolo per entrambe le persone. Ed io posso proprio definirmi uno spirito libero.
SPAZIO AUTRICE: mi piace abbastanza quello che ho scritto, anche se sono sicura che, tempo due giorni, l'odierò. Fatemi sapere se a voi piace, lasciandomi una stellina o un commento, è importante per me.❤️
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Girls like you. Chris & Eva
FanfictionQuesta è la storia di Chris ed Eva, che frequentano rispettivamente il 3º e il 1º anno alla Nissen. Assisteremo a come Chris, il bel fuckboy della scuola, si innamorerà della seducente e spensierata Eva. Ma non sempre andrà tutto bene...