8. Occhi a cuoricino

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h8.10 lunedì
Questa notte ho dormito davvero pochissimo. Mi sono svegliata con due occhiaie che avrebbero fatto spavento anche ad uno zombie. Se non fosse stato per il correttore non avrei saputo cosa fare.

La causa di tutto questo? Chris. Ieri pomeriggio mi ha destabilizzata. Dopo quelle sue parole al Mc l'ho evitato tutto il tempo.

Più tardi siamo tornati tutti a casa. Io e Noora a casa mia e William e Chris a casa del primo.
Siamo tornate a casa per studiare.

Noora l'ha fatto. Io invece ho fatto l'opposto. Non riuscivo a concentrarmi. Ripensavo alle parole di Chris e quasi le sentivo rimbombare nella mia testa.

La mia amica più volte mi ha rimproverato per la mia scarsa attenzione, come avrebbe fatto mia mamma se qualche volta fosse stata a casa.
Noora ha capito subito il motivo per cui io non riuscissi a studiare, quindi non ci ha prestato molta attenzione.

La campanella suona e mi risveglia dai miei pensieri. Mi rendo conto immediatamente di essere in ritardo. Dovrei entrare in classe adesso, e invece sono ancora con il viso rivolto verso il mio maledetto armadietto. Lo chiudo sbattendolo violentemente, facendo un rumore assurdo che è rimbombato in tutto il corridoio. Tutti ragazzi si girano nella mia direzione e bisbiglio un lieve "scusate".

Improvvisamente sento una mano appoggiarsi delicatamente sul mio fianco. Faccio un piccolo salto dallo spavento e mi gira di colpo.
«CHRIS!!». Mi rivolgo a lui con un tono infastidito, ma anche divertito, e gli do uno schiaffo sulla spalla. «Non farlo mai più! Mi hai spaventato!» mi faccio scappare una risata e lui mi fa un sorriso sincero.

Per qualche assurda ragione lo sento più vicino a me, come se avessimo un certo tipo di complicità. Il che è assurdo perché quel che abbiamo non è niente, io e lui non siamo niente. Eppure lo sento vicino a me, sento la chimica e l'affinità e non mi era mai successo con nessuno.

«Hai qualche eccesso di rabbia che sfoghi sul tuo armadietto?».  chiede lui quasi curioso. «Una specie, possiamo dire» rispondo diventando seria.
Corruga la fronte e fa un'espressione preoccupata. Stava sorridendo ed è diventato improvvisamente serio anche lui. «Va tutto bene?»

Sento le sue parole e quasi dimentico che giornata di merda sia. Dimentico tutti i miei problemi e penso soltanto quanto sia tenero a preoccuparsi per me. Non posso dirgli che non ho dormito un cazzo a causa sua. Non posso dirgli che continuo a pensare a lui e alle sue parole.

Immediatamente dopo, passa accanto a noi una bellissima ragazza con dei capelli lunghi e bruni, alta come la modella e con un sorriso davvero splendido. «Ciao Chris, sono stata davvero bene ieri sera».

Spalanco gli occhi incredula e non riesco a credere alle mie orecchie.
Lui di tutta risposta sorride e le fa l'occhiolino. la ragazza ricambia il sorriso e ci supera camminando.

Mi assalgono in quel momento milioni di pensieri. Che cosa mi aspettavo? Sapevo com'era fatto. Perché me la sto prendendo? Quanto sono stata stupida a credere che ci fosse complicità tra di noi? Come ho fatto a pensare a lui con gli occhi a cuoricino mezza giornata? E soprattutto, per quale motivo ci sono rimasta male e delusa?

Ho riposto fiducia su di lui senza alcun motivo e mi sono lasciata prendere da qualche bella parola e dei complimenti stupidissimi.

Scuoto la testa per ritornare con i piedi per terra e decido cosa fare. Mostrerò indifferenza così lui non avrà la soddisfazione di sapermi ai suoi piedi.

«Uh, anch'io ho quella borsa a casa mia». mi guarda con un'aria confusa e non riesce a capire il senso delle mie parole. Come mi aspettavo, appunto.

Guardo l'ora e mi accorgo di quanto sia tardi. «Cazzo io devo andare in classe!» esclamo. «Non hai risposto alla mia domanda però». «Sto bene, non preoccuparti». Mi giro e mi dirigo verso la mia aula con il suo sguardo puntato addosso.

Girls like you. Chris & EvaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora