9. Brividi

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h12.20 lunedì
Passo dopo passo sto scendendo le scale della scuola. Stiamo andando in palestra al primo piano ci sono una ventina di ragazzi davanti e dentro di me che si spingono e fanno baccano.

Al mio fianco c'è Sana che mi sta raccontando la sua giornata. A quanto pare suo fratello sta uscendo con una nuova ragazza e sua madre ancora non lo sa. Come non sa della festa che ha organizzato per questo venerdì a casa loro. Sana è quella classica ragazza che vuole sempre rispettare le regole e non vuole mettersi nei guai, ma forse per mezzo di qualche ricatto, suo fratello è riuscito a convincerla. Per cui, che festa sia!

Arriviamo alla nostra destinazione e ci sono davvero tantissimi alunni di almeno quattro classi diverse. Fortuna che la palestra è grande! Andiamo nello spogliatoio e mi cambio il jeans con il pantalone della tuta. Ci metto davvero poco.

Lo spogliatoio femminile si trova accanto a quello maschile. Vedo entrare tre ragazzi alti e possenti che ridono tra di loro. Uno di questi mi guarda e mi fa l'occhiolino sorridendo. Sorrido di tutta risposta e non posso fare a meno di ripensare a Chris che fa l'occhiolino a quella ragazza qualche ora prima.

Scaccio via i pensieri e raggiungo la mia amica. Andiamo nella palestra e scopriamo che il professore oggi ha deciso di farci fare soltanto esercizi di allenamento. Prevedo già la mia fine.

Prendiamo i tappetini e seguiamo gli esercizi dati dal nostro carnefice (...)

Sento il rumore del fischietto suonare a indicare la fine della lezione e nella mia testa penso "era ora". Sono davvero sfinita. Mi alzo dal pavimento e bevo un sorso della mia acqua.

In men che non si dica la palestra si è praticamente svuotata e sono rimaste soltanto delle ragazze che stanno raggiungendo l'uscita.

Sento alle mie spalle il suono di una palla che cade che rimbomba in tutta la palestra. Mi giro nella direzione da cui proviene il suono e spalanco gli occhi alla vista del ragazzo che ormai vedo tutti giorni. Lui mi guarda e sorride mentre recupera la palla e inizia a palleggiare.

«Da dove sei sbucato tu?» dico sorridendo e avvicinandomi passo dopo passo a lui. «È da circa un'ora che sono qui ma a quanto pare non mi hai neanche visto»
«No infatti». Cala il silenzio e io mi guardo le punte dei piedi pensando a cosa dire.

Dopo qualche secondo Chris ritorna a parlare e io alzo lo sguardo soffermandomi sulla sua figura. I suoi capelli biondi sono sempre perfetti e sistemati nonostante siano visibili delle goccioline di sudore sulle punte del suo ciuffo. Da questo mi rendo conto che anche lui si stava allenando qui come me.
I suoi bellissimi occhi verdi sembrano dolci e sono così contrastanti con la sua personalità da coglione.

«Sai, ti dirò... mi sono quasi eccitato vedendoti allenare con questi leggins aderenti». Non riesco a credere che sia stato così sfacciato e diretto e spalanco la bocca istintivamente. Lui scoppia a ridere e ritorna a parlare: « Che c'è? Non te lo aspettavi?»
« In realtà no, ma con te dovrei aspettarmi di tutto» dico mentre guardo quel sorriso beffardo che ha ancora stampato sul viso.
« Hai maledettamente ragione, Eva Mohn. E credo che anche tu sotto sotto sei capace di cose inaspettate».

Si avvicina a me e mi mette una mano sul fianco e fa scontrare i nostri bacini dolcemente. Sento il mio cuore accelerare e battere fortissimo e mi domando se a questa vicinanza riesca a sentirlo anche lui.
Mi irrigidisco sotto il suo tocco mentre passa delicatamente le sue dita tracciando delle linee immaginarie fino alla mia schiena. Sento i brividi sulla mia pelle.

«Vorresti scoprire se è effettivamente come dici tu?». Pronuncio queste parole lentamente e con un tono di voce basso tale da apparire sensuale e poso la mia mano sulla sua nuca.
«Non immagini quanto...». Si morde il labbro e io fisso lo sguardo su quel punto rimanendo quasi ipnotizzata. Lui lo nota e si avvicina lentamente alle mie labbra. Non gliela voglio dare vinta.

Le nostre labbra sono a mezzo centimetro di distanza. Tolgo la sua mano da me e mi allontano di scatto non dandogli il tempo di realizzare. Afferro le mie cose, gli sorrido e dico «Ci vediamo!»
Lui rimane a bocca aperta e mi chiede confuso «Dove stai andando?».
«Via.» sorrido di nuovo.

Girls like you. Chris & EvaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora