11. Ti devo ancora un bacio

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Giovedì mattina.

Apro lentamente gli occhi quando sento Chris allontanare la sua mano dalla mia mia. Mi da un delicato bacio sulla fronte prima di alzarsi dal letto. Mi stropiccio gli occhi e mi metto seduta.

«Buongiorno bimba» dice Chris con la voce ancora impastata dal sonno. Io sbadiglio portandomi una mano davanti alla bocca e inizio a parlare.

«Non permetterti mai più a chiamarmi così, sei imbarazzante» Gli faccio un sorriso spontaneo e vedo che lui mi sorride di conseguenza.

«Quando dormi ci somigli molto però. Hai un viso talmente angelico che non combacia minimamente con il tuo carattere»

«Quindi mi hai anche guardata dormire! Questo ti rende ancora più imbarazzante»

«Ma smettila». Dice ridendo quando successivamente avvicina l'indice e il pollice e riprendendo a parlare «Giusto un po' magari... Però eri molto carina, ripeto»

Arrossisco a queste sue parole e lui non riesce a fare a meno di precisarlo.

«Sai.. oltre ad essere carina quando dormi, lo sei anche quando arrossisci»

Prendo il cuscino accanto a me e glielo tiro dritto in faccia pronunciando un sonoro "fanculo!"

«...E comunque questa frase me l'avevi già detta»

«Ricordo benissimo tutte le nostre conversazioni, non credere che non lo sappia già»

Alzo le sopracciglia e annuisco in segno di ammirazione, poi sposto la mia attenzione sul mio cellulare che ha appena vibrato, segno di una notifica.

Lo recupero e vedo innumerevoli messaggi e chiamate da parte delle mie amiche.

«Cazzo, mi sono dimenticata della serata tra ragazze!». Urlo sotto lo sguardo attento di Chris.

«Ma che ore sono, tra l'altro?». Mi rispondo da sola leggendo l'orario sul mio telefono. «Sono le 6.38. Credi che dovremmo andare a scuola?». Chiedo sperando che il ragazzo davanti a me mi risponda di no.

«Mi dispiace dirtelo Eva, ma dobbiamo, anche se salterei volentieri un giorno di scuola per stare con te»

Arrossisco di nuovo ma stavolta faccio attenzione a non farmi vedere, per non dargli anche questa soddisfazione.

Mi alzo anch'io finalmente dal letto e dico sbuffando: «E va bene! Ma almeno andiamo a fare colazione»

«Tutto quello che vuoi, bimba». Lo dice ridendo e lo fa apposta per infastidirmi.

Di tutta risposta gli tiro un leggero schiaffo sulla spalla e lo guardo con uno sguardo omicida.

Mi dirigo verso la porta del bagno e prima di chiuderla Chris mi dice: «Comunque tu sei la prima ragazza con cui dormo per ben due volte senza farci sesso»

Lo guardo confusa. «E sarebbe una brutta cosa?»

La risposta che mi da mi spiazza. «Sai già come la penso: con te non mi interessa solo quel tipo di intimità. Ma adesso basta parlare di questo. Ti sto dando troppe soddisfazioni»

Ci pensa un attimo e poi riprende a parlare. «Io cosa dovrei indossare? Non vorrei andare a scuola con gli stessi vestiti di ieri»

Lo guardo dalla testa ai piedi. «Sei anche pretenzioso... comunque guarda nel secondo cassetto, lì ci sono dei vestiti del mio ex che mi prestò o che lasciò qui». Lui si limita a sussurrare un lieve e infastidito "benissimo" prima di voltarsi e aprire il cassetto. Io nel frattempo riesco finalmente ad andare nel dannatissimo bagno e prepararmi almeno un minimo. (...)

Passano circa 20 minuti e Chris dalla mia camera mi urla: «Eva, hai finito?! Ma quanto tempo ci stai mettendo!». Io di tutta risposta urlo "ho finito!" e apro la porta.

Mi sono lavata, truccata e acconciata i capelli. Tutto sommato ci ho messo anche poco. «Devo soltanto vestirmi quindi esci fuori!» dico sorridendo e lui esegue i miei ordini senza replicare. Indosso un jeans nero e un maglione beige. Avrei potuto vestirmi meglio, ma francamente, non ho voglia di morire di freddo pur di apparire.

Apro la porta e vedo che Chris è seduto a terra appoggiato al muro. «Adesso puoi andare anche tu in bagno, ti ho lasciato uno spazzolino e un asciugamano. Si accomodi maestà!» dico ironicamente. Lui sorride e mi ringrazia mentre entra in bagno.

Ci rimane 10 minuti e quando lo vedo uscire, noto che è perfetto come sempre, come tutti giorni. Nella mia testa mi rimprovero per aver pensato ad una simile scemenza.

Finalmente siamo entrambi pronti e nel frattempo si sono fatte quasi le 7:30.

Usciamo di casa e andiamo a piedi in un bar vicino a casa mia. Siamo entrambi un po' addormentati e le nostre facce ne sono decisamente la conferma. Parliamo del più e del meno e scherziamo come se fossimo una coppia.

Non mi sono ancora fermata a pensare a cosa stia succedendo tra me e lui e cosa siamo. Non so se provo qualcosa per Chris e in tal caso sarebbe un problema enorme a cui devo rimediare perché mi ero ripromessa che dopo Jonas mi sarei divertita e basta e un altro ragazzo non era previsto. Io e lui ci stiamo avvicinando troppo e le cose che facciamo insieme non rientrano nella categoria "amici". Ho bisogno di una nuova distrazione perché questa vicinanza non finirà bene. E poi stiamo comunque parlando di Chris. Non l'ho ancora inquadrato come ragazzo, ma il fatto che io possa davvero interessargli mi sembra strano, ma mai dire mai. Le persone possono sorprendere.

I miei pensieri vengono interrotti dalla voce di Chris che mi chiede a cosa stia pensando dato che mi sono ammutolita all'improvviso. Mi limito a rispondergli: «Nulla di importante, tranquillo».

Arriviamo al bar e ci sediamo fuori. Tutto sommato oggi non fa neanche così tanto freddo. Ordiniamo e mangiamo velocemente e alla fine della nostra colazione Chris si offre di pagare anche per me, ma nonostante io abbia insistito perché non lo faccia, lui è irremovibile.

Gli do un bacino sulla guancia e gli sussurro "grazie" all'orecchio. Il gesto nasceva come una cosa tenera, ma senza farlo apposta è sembrato sensuale.

La conferma me la da la sua pelle d'oca immediata.

Usciamo da lì e mi viene un'idea. «Siccome abbiamo ancora mezz'ora, ti voglio portare dove mi piace trascorrere del tempo». Pronuncio queste parole con una felicità degna di nota. Sono così contenta di portare per la prima volta qualcuno di importante in un posto che sento mio.

Ho appena definito Chris una persona importante per me?

Credo che la situazione sia più grave di quanto credessi, ma decido di pensarci più tardi. Per qualche strana ragione non ho mai pensato di portarci Jonas. Non me la sono mai sentita di condividerlo con lui. Questo la dice lunga sui sentimenti che io provavo per lui.

Ma allora perché voglio portarci Chris?

Arrivati a circa 10 m da questo piccolo parchetto, gli prendo la mano e inizio a correre trascinandolo con me. È un piccolo parco in mezzo al niente, ma è bellissimo per questo. È isolato, silenzioso. Non c'è niente, non ci sono panchine, non ci sono giochi o costruzioni. Qui regna la quiete assoluta.

Ci sdraiamo per terra e io appoggio la testa sul suo braccio mentre ci teniamo ancora la mano. Guardiamo il cielo e non c'è bisogno di dire nulla.

La scelta che faccio dopo, però, credo che sia la più sbagliata che avessi potuto fare. Giro il viso verso di lui e lui fa lo stesso. «Ti devo ancora un bacio». Pronuncio questa frase e lo faccio...

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⏰ Ultimo aggiornamento: Apr 24, 2020 ⏰

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