Cap. 6: Shopping

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Ok, preannuncio che non sono brava a scrivere scene smut, è la prima e non ho idea di come sia, se non vi piacciono non leggete
Pov's Eren
Oggi Levi mi ha promesso di andare a fare shopping, non l' ho mai fatto prima d'ora, non avevo abbastanza soldi per girare nei negozi a scegliere i vestiti più belli, ma ho sempre sognato farlo, non per un motivo in particolare, lo fanno tutti. Però prima di uscire con Levi devo andare a scuola. Suona la campanella della ricreazione, io, Armin, Jean e Mikasa abbiamo deciso di alllenarci a ballare, anche loro non sono dei ballerini provetto, e io mi sono vantato con tutti delle mie doti da ballerino dopo essermi allenato con Levi. Ecco che comincio, i primi passi li provo con Mikasa: e uno, e due... cado rumorosamente al terzo passo inciampando sui piedi della ragazza. Fra le risate generali mi rialzo e ci riprovo. A fine mattinata non sono riuscito a far fare neanche una giravolta alla povera Mikasa. Mi sento così in imbarazzo, ma con Levi ero andato proprio bene...

Pov's Levi
Sono quasi le sette di sera, è dal primo pomeriggio che giriamo fra i negozi, abbiamo comprato libri e vestiti, per entrambi, Eren ha anche insistito per uno smocking abbinato. Ora stiamo semplicemente passeggiando per la Knightsbridge e la Brompton Road, due strade rinomate per lo shopping costoso. Camminiamo mano nella mano, da quando Petra si è sposata mi sento libero, come se la mia segretaria fosse solo un peso, qualcosa che ti tiene occupato quando vuoi fare altro. Ora con Eren mi trovo in sintonia, come se fosse quello giusto, ma non posso mica dirglielo. Ormai si è capito che sono gay, ma lui è molto più giovane di me, e poi non mi sento più così sicuro: se fossi veramente un egoista che pensa solo a se stesso e ai suoi soldi? Se veramente mi piacesse Eren solo per il suo corpo? Non posso rischiare che lui mi rifiuti come ha fatto Petra, non ho il coraggio di affrontarlo. Mentre sono assorto nei miei pensieri una folata di vento porta via la mia sciarpa; Eren mi anticipa e l'afferra ancora in aria, quanto sono vecchio. Poi mi si avvicina e me la avvolge intorno al collo. Da fuori devo sembrare un bambolotto impacciato, mentre Eren mi accudisce, ma io ho occhi solo per il mio ragazzo, con le guance arrossate per il freddo e gli occhi smeraldo concentrati sulla sciarpa. Poi mi guarda e, mentre camminiamo, ricomincia a parlare "Sai Levi, stai facendo davvero tanto per me, voglio farti un regalo, ho messo da parte i soldi del lavoro part-time per prendere qualcosa di speciale." Forse dovrei dirgli che non c'è bisogno, che mi basta stare con lui, invece lo seguo dentro un negozio, Cartier, una gioielleria. Ci scambiamo due anelli, sono d'argento, semplici ma eleganti, non ho idea di dove Eren abbia trovato i soldi per pagarlo, probabilmente a casa ne avrò tanti più pregiati e costosi, ma questo è sicuramente il più bello. Poi ordiniamo del sushi e andiamo a mangiarlo su una panchina di un Hide Park avvolto dalle ombre. Di tanto in tanto sentiamo qualche scoiattolo sgattaiolare fra i rami di un grande albero. Non avevo mai mangiato con delle bacchette, per insegnarmi Eren prende elegantemente un uramaki, lo guardo incuriosito, poi lo punta contro la mia bocca e capisco che non l'avrebbe mangiato lui. Apro la bocca aspettando che arrivi, è questo quindi che fanno gli amanti? Mentre mastico il boccone ci penso, non ho mai avuto una relazione romantica, solo qualche notte con donne diverse. I miei pensieri vengono interrotti dalle labbra insistenti di Eren che pigiano contro le mie. Mi lascio andare in un bacio lento e appassionato, che sa di salmone e wasabi. Mi aggrappo alla schiena di Eren come se fosse il mio unico appiglio in una tormenta di emozioni, come se esistesse solo lui, lui e il suo odore, il suo sapore, come se fosse lui a sorreggermi. Gioco con i suoi capelli, folti e scatenati. Ci stacchiamo solo per respirare, e allora ammiro quegli occhi verdi, come l'Hide Park,  come la speranza e la gioia.
Continuiamo la serata accoccolati uno sull'altro, ho imparato a tenere le bacchette, e ora ho la testa appoggiata sulla sua spalla, il suo braccio intorno al mio corpo. "Heichou..."  "Che vuoi moccioso?" Dico fingendo un'aria scocciata. "Ho provato ad allenarmi nel tango in classe..." si ferma come se dovesse soppesare le parole, come se dovesse confessare qualcosa di sbagliato, "Ma non riesco a ballare con gli altri, sono riuscito a ballare solo con te." Fa una pausa grave e temo di capire cosa vuole, " Levi vieni con me al ballo! Sei l'unico che abbia mai desiderato e con cui mi sento... me stesso... io voglio te!" Ci guardiamo negli occhi, lui determinato e io stupito. Poi mi giro per guardare per terra: "tsk, vuoi veramente un uomo di più di dieci anni più vecchio ad accompagnarti ad una festa fra ragazzi?" Lo riguardo ma ora è lui che fissa il terreno. "Si" ... "io voglio te, solo te". Poi appoggia la sua mano contro la mia guancia, sento il freddo del suo anello contro la mia pelle. Siamo di nuovo così vicini, lui non mi giudica egoista o materialista, lui mi vuole. Mi sento così bene, solo ora mi rendo conto di quanto avrei odiato  saperlo ballare insieme ad un'altra donna. Lascio che mi carezzi dolcemente con quelle sue mani così familiari. Mi avvicino finché le nostre labbra non si sfiorano appena, "se proprio vuoi ti accompagno...", dalla gioia Eren mi solleva e mi mette sulle sue game a cavalcioni. Spero che non si veda il rossore delle mie guance. Comincia a baciarmi ardentemente, a insinuarsi sotto la mia giacca, poi la felpa e la maglietta, "amore non lo possiamo fare qua...", l'ho chiamato amore?! Una ventata fredda mi paralizza, rabbrividisco e gemo. Faticosamente arranchiamo fino alla macchina, apro lo sportello, tremante per il freddo e il timore. Neanche il tempo di abbassare il sedile d'avanti che Eren mi lancia sui posteriori saltandomi sopra. Vedo nei suoi occhi puro desiderio mentre mi sbottona irruentemente la camicia. Mentre lecca i miei capezzoli facendomi gemere e scende sempre più con la mano fino a trovare i boxer. Allora prende il mio membro e comincia a muovere la mano per la mia lunghezza, sempre più velocemente "a...aspett... ngh... non voglio... ah... venire così... ah" Dico ansimando "ti... ti prego... ugh... penetrami..." Non riesco a reggere lo sguardo mentre mi guarda. Sento che si slaccia i pantaloni e tira fuori il suo pene. Solleva leggermente le mie anche e appoggia la sua estremità, poi la fa scivolare tutta dentro di me senza preavviso. Non riesco a resistere e orgasmo il suo nome. Mentre il mio moccioso si muove dentro di me, si avvicina al mio orecchio e sussurra "tu sei mio". Adoro il calore che emana il suo corpo, come si posiziona dentro di me, gemo più forte quando urta un punto particolarmente piacevole. Poi sposta un po' la mia gamba per entrare meglio e da un colpo secco che mi fa impazzire. Veniamo insieme, io sui nostri addomi e lui dentro di me. In questa fredda notte di dicembre mi sento andare a fuoco, abbracciato al corpo del mio Eren, mentre ansimo sul suo petto cercando di riprendermi.

Fine capitoletto <3
Questo era più lungo, spero vi sia piaciuto e lasciate una stellina
(Se guardate bene l'immagine dietro si vede victuuri >///<)

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