4 - Hailstorm

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Un fascio di luce colpí Yuri in viso. Aveva passato, come al solito, la notte in bianco, a rigirarsi tra le pesanti coperte invernali.

Si coprì gli occhi con il braccio e si mise a sedere.

"Fanculo" sussurrò "fanculo questa vita di merda".

Stiracchió le spalle, portandole indietro e poi si decise ad alzarsi.

I piedi nudi, caldi, tremarono, sbattendo sul pavimento freddo. Raramente accendeva il riscaldamento, per via dei grossi costi che esso portava.

Di corsa raggiunse la cucina.
Spalancò il frigo, trovandolo vuoto. Doveva rifornirlo al più presto o sarebbe morta di fame.

Trovò solo una confezione quasi finita di latte e, inscenando un brindisi, ne bevve un sorso.

"Alla salute" ridacchió, controllando l'orario sul cellulare.

Mancavano pochi minuti a lavoro e quindi corse a vestirsi.

Prese la sua felpa nera e i jeans dello stesso colore, infilò le scarpe e uscì dal piccolo appartamento.

Fortunatamente lavorava proprio nel mini market davanti a casa.

Guadagnava poco ma Jinsoung era un angelo con lei.

Quell'uomo, sulla sessantina, era un vecchio amico di suo padre e, capendo la situazione mediocre in cui si trovava Yuri, le permetteva di prendere tutto ciò che le servisse all' interno del negozietto, da alimenti a prodotti estetici.

La campanellina attaccata alla porta tintinnó all'entrata della ragazza.

"Ciao Yuri, brutto il tempo oggi vero? Ricordati di riempire la borsa dell'acqua calda che ti avevo regalato qualche anno fa".
L'uomo, nonostante i problemi dell'età, non si era mai fatto scoraggiare dalla vita anzi l'affrontava con il sorriso, in ogni occasione.

Yuri alzò leggermente gli angoli della bocca, scuotendo la mano e sbadigliando, continuando ad avanzare.

Jinsoung la raggiunse, parandosi al suo fianco, continuando a parlare.

"Non hai dormito molto vedo... Tranquilla oggi non sarà una giornata faticosa, si dice pioverà parecchio quindi dubito avremo molti clienti."

Yuri sospirò, sollevata.
Prese tra le mani la solita divisa blu, leggermente logorata e la indossó.

"Siediti un po' alla cassa, io vado a ritirare un paio di pacchi" e, dopo aver ricevuto un cenno di consenso da parte della ragazza, entrò all'interno del piccolo "magazzino", più definibile come una stanzina delle scope.

Dopo pochi minuti di puro silenzio e quiete, un fulmine ruppe l'atmosfera tranquilla, seguito da una discesa di grandine e pioggia.

Il forte rumore prese alla sprovvista Jinsoung, spaventandolo e portandolo a far cadere gli scatoloni che, impilati l'uno sull'altro, stava faticosamente trasportando, creando un altrettanto forte fracasso.

L'anziano si grattò il capo, dispiaciuto e imbarazzato per l'accaduto, risultando veramente comico agli occhi di Yuri.

"Sei troppo vecchio e debole per trasportare tutte queste cose... Potevi chiedermi di aiutarti" ridacchió avvicinandosi.

"Yah, come ti permetti ragazzina!" la ammoní scherzosamente "la colpa è del tuono, non della mia vecchiaia".

Yuri alzò gli occhi al cielo, sorridendo e scuotendo la testa, abbassandosi a terra per aiutarlo.

"Sei veramente un caso disperato, non puoi neg-".

Lo sbattere della porta, seguito dal classico fastidioso campanellino, la interruppe e la portó, insieme all'uomo, a girarsi verso il cliente appena entrato.

Addicted - Jeon Jungkook (BTS)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora