Sono le 00:55 [09/10/18 - 10/10/18]
Prima di andare a dormire io e i miei genitori ci accertiamo sempre che Carla (il mio cane) e i gatti (ne ho 3) siano nella zona notte insieme a noi. Mi sono resa conto che Amedeo (un gatto, il più grande) non era in camera mia come al solito; di solito mi aspetta sul letto mentre mi preparo per andare a dormire per poi accucciarsi di fianco a me nella conca che formo con il corpo.
Prima di accucciarsi si avvicina a me facendo le fusa e inizia a premere la sua testa sulle mie labbra o sulle mie braccia per farsi coccolare un po', poi continuando a fare le fusa si mette comodo e comincia a ciucciarsi la zampa; sì, si ciuccia la zampa.
Ad ogni modo, mi sono resa conto che Amedeo non era nella zona notte con noi così mi sono alzata e sono andata a cercarlo in salone, poi nello studio ed infine in terrazzo.
Conosco quel gatto, sapevo che l'avrei sicuramente trovato in terrazzo ma volevo accertarmi che non fosse in casa prima di uscire fuori al "freddo" in maniche corte.
Sono uscita e ho iniziato a cercarlo in silenzio quando l'occhio mi cade sulle luci forti e calde dei lampioni per strada.
Vivo in un attico al 4° piano in campagna, da una parte della casa il terrazzo dà sulla "strada" che porta a casa mia mentre dall'altra parte, la vista è semplicemente bellissima: una gigantesca distesa verde piena di alberi con le case in lontananza e con il cielo e le montagne come sfondo.
Ad ogni modo, esco in terrazzo e lo percorro tutto al buio per cercare Amedeo chiamandolo -sussurrando a dire il vero- il suo nome; non ci ho messo molto a trovarlo.
L'ho preso in braccio e sono tornata indietro, la vista davanti a me era la strada... una strada priva di vita ma viva.
Le macchine parcheggiate ai lati, la strada buia, ad illuminarla erano solo le luci di alcuni lampioncini sui cancelli dei palazzi.
Le luci sono diverse, dalle più calde alle più fredde; dalle più forti alle più soffuse.
Stavo ripensando a quella volta in cui verso le 23:00 io, Elisabetta e Lorenzo decidemmo di andare a fare una passeggiata sotto casa mia, percorremmo quella strada varie volte... del resto è un anello.
Io mi sentivo bene, camminare nel buio con loro mi ha fatto davvero bene quella sera. Mi sentivo forte perché a parte noi non c'era nessuno in giro; era un po' come essere i padroni del mondo per 20 minuti.
Mi sono accesa una sigaretta e abbiamo continuato a camminare, a ridere, a scherzare.
Stavo bene.
La notte, il buio, mi fanno paura quando sono da sola; mentre ne sono innamorata quando sono in compagnia.
Noi eravamo lì senza motivo e stavamo da dio.
Camminare per le strade di notte mi trasmette un qualcosa di indescrivibile: un misto tra benessere, ansia, timore, curiosità e tante, tante altre cose.
La notte è magica; è una banalità... eppure è davvero così.
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È giusto che tu sappia.
RomanceDediche sincere e senza filtri. Nessuno è costretto a leggere, se hai la coda di paglia preparati a prendere fuoco. Non risparmio nessuno.