(Capitolo 6)

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Attenzione: in questo capitolo sono presenti scene adatte ad un pubblico adulto

[5 parte]

1 parte: aggressione e salvataggio

Lexa stava passando in uno dei lunghi e bui corridoi della struttura degli intrepidi, quando sentì delle urla...

"no...fermi...lasciatemi"

cosa stava succedendo? Si avvicinò in quella direzione. E non credeva ai suoi occhi. Tre ragazzi stavano aggredendo una ragazza, stavano per abusa di lei. Due le tenevano ferme le braccia e l'altro le stava sopra. Le avevano messo un cappuccio in testa per non farsi riconoscere. Il tizio che stava sopra la ragazza le strappò di dosso la maglietta.

Basta, tutto ciò era troppo. Lexa decise di intervenire, si avvicinò a passo felpato e li raggiunse "fermi..." disse. I tre vedendola tentarono di difendersi. Lexa diede per prima un calcio in piena faccia al tizio sopra la ragazza, poi colpì anche gli altri due con calci e pugni. La ragazza si alzò e si tolse il cappuccio dalla testa e vide in faccia uno dei tre ragazzi, che si diedero alla fuga "tornate indietro vigliacchi" urlò dietro Lexa. Poi si voltò per sincerarsi se la ragazza stesse bene e..."Clarke"...

Clarke era turbata da tutto ciò...non riusciva a dire nulla.

Lexa si tolse il giubbotto e lo mise sulle spalle di Clarke per coprirla. "Clarke? Hey...va tutto bene ok? è finita."

Ma Clarke era ancora sotto shock.

"vieni...andiamo via da qui" disse Lexa che la portò nella sua camera.

La fece sedere sul suo letto e le porse un bicchiere d'acqua.

Clarke lo prese e bevve un sorso...mentre cercava di riprendersi cercò di giustificarsi con lei, come se quello che era appena accaduto fosse stata colpa sua, come se l'avesse delusa "io...ci ho provato. Te lo giuro. Ho cercato di liberarmi, di difendermi...io..."

"sht...Charke no. Non farlo. Non è colpa tua. Non potevi fare nulla. Eri praticamente bloccata. E poi erano tre contro una non potevi fare molto"

"sì...ma...tu, l'hai fatto. Li hai presi a calci nel sedere e io invece sono un incapace, non sono riuscita a difendermi...come mi hai insegnato tu...mi dispiace...io..."

"Clarke basta...ti hanno presa all'improvviso. E poi non darti la colpa, sei solo all'inizio...ci sono ancora tante cose che devi imparare...io ho esperienza. L'importante è che non sia successo niente" la tranquillizzò facendole una carezza sulla guancia

Clarke era sorpresa da quel gesto di affetto.

Poi Lexa fece l'errore di fissare la maglia strappata e disse "mi dispiace"

Clarke la fulminò con lo sguardo. Come osava proprio lei che era stata la prima a farlo?

Lexa glielo lesse negli occhi ed evitò il suo sguardo.

Clarke non capì se era dispiaciuta per quel momento o per quello che era successo fra loro? Stava forse chiedendo scusa per come si era comportata approfittando di quello che era successo? Era davvero dispiaciuta o era solo pietà la sua? I suoi continui cambiamenti la confondevano.

"non farlo. Non ti dispiacere, non serve." e dopo una pausa, fissandola dritto negli occhi aggiunse "io non ho bisogno di te"

Lexa rimase ferita da quelle parole. Deglutì incapace di reagire. Clarke la fissava e alla fine disse "meglio così" ma si allontanò incapace di sostenere ancora quello sguardo.

Mentre si dirigeva verso il balcone della sua camera, sempre voltata di spalle, aggiunse "puoi trovare una maglia nel secondo cassetto" e poi uscì fuori

THE HUNDRED DIVERGENT (Clexa & TrisQuattro) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora