"Sono qui.."

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Mi distesi sul letto, sentii le ossa di tutto il corpo rilassarsi contro il materasso, appena appoggiai la testa sul cuscino i miei occhi iniziarono a chiudersi, presi l'iPhone, abbassai la luminosità che mi stava accecando gli occhi. Non guardai nemmeno i vari social network, mi limitai a cliccare sull'icona "non disturbare" così che il cellulare non desse segnali di vita fino al mattino seguente. Ero stanchissima, mi addormentai subito. Il giorno seguente mi sveglio, grazie a quella odiosa sveglia. 6:30. Cazzo. Mi trascino giù dal letto, mi dirigo dritta al bagno, senza salutare nessuno. Già di malumore. Controllo se mi è arrivato qualche messaggio. 2 messaggi di un'amica che mi chiedeva se le portavo gli appunti di diritto e 1-2 inviti ad eventi di Facebook che non andrò mai. Misi un po' di musica, e inizio a lavarmi, mi vesto, prendo lo zaino e "scappo" a scuola già in ritardo, come al solito.

Sono nel corridoio della scuola e sto per andare in classe di cattivo umore, ho mille pensieri in testa ma nulla sembra essere abbastanza importante, o forse mi devo ancora svegliare. Tengo la testa bassa.

"POTRESTI ALMENO SALUTARMI" non capisco subito che è riferito a me, poi la stessa voce, quella voce continua. "sto dicendo a te rossa." Mi giro di scatto, lo vedo. Mi blocco, non sento più nessun muscolo, non riesco a muovermi, sono congelata. Lui mi corre incontro. Ecco. Sì, è Lui. Cosa aveva combinato ai capelli? Mi abbraccia improvvisamente cogliendomi impreparata facendomi cadere lo zaino. Il cuore inizia a battere come un tamburo, è più leggero quasi non lo sento come se il peso che c'era prima ora non c'è più, ora è volato via. "Ciao.." Sussurrai. "Sono qui.." Mi guarda con i suoi occhi scuri, grandi. E quelle parole sembravano una liberazione per lui, mi distacco quasi subito da quella presa, è uguale, forse un po' più abbronzato ma è uguale i suoi occhi scuri mi entrarono dentro come lame, mi ero dimenticata l'effetto che avevano i suoi occhi su di me. Per fortuna, la campanella suona, ed io ho un ottima scusa per scappare. "Ci vediamo dopo...devo..andare..". Senza voltarmi scappo in classe. Lezione di Economia Aziendale. Prendo fuori il quaderno, l'astuccio, e il libro, pronta a seguire quella maledetta lezione. Ma la mia mente è altrove, è come se quel abbraccio mi avesse svegliato. Cazzo. Che confusione.

"Oi, che hai? Sei connessa?" La mia compagnia di banco Anna, la biondina della classe.

"Si tutto okei, ho solo tantissimo sonno." Lei non lo conosceva bene, e non mi andava di raccontare quello che era successo l'anno prima. Le sorrido per rassicurarla e poi inizio a prendere appunti. Mancavano esattamente 5 mesi alla fine della scuola. Gli ultimi 5 mesi in quella scuola. Poi finalmente maturità.

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ANGOLO "AUTRICE"

Ciao! Questo è l'inizio della mia storia, presto pubblicherò anche gli altri capitoli..

"Da grande voglio sognare"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora