Scappa via da me

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Elena

La mattina dopo mi sveglio alle 6:30 prendo il mio cellulare per vedere le notifiche, apro Facebook, Twitter, whatsapp. Su Facebook vedo delle foto che ritraggono Federico insieme ai suoi amici guardo ogni foto nei minimi dettagli, non so che fare, so per certo che prima o poi ci dovrò parlare, anche se proprio non mi va..lui mi imbarazza, mi indebolisce però insieme superiamo tutto..si tranne la distanza, butto il cellulare sul letto e mi copro il viso con le mani, faccio un sospiro e poi inizio a vestirmi, butto tutti i vestiti sul letto non so cosa mettermi, mezz'ora dopo esco di casa con un paio di jeans scuri, e una maglietta, salgo in macchina con mia madre.

Nei corridoi non vedo Federico, ma solo Roberto appoggiato alla parete con la testa bassa e le cuffie nelle orecchie.

Entra in classe la prof, vedo Anna arrivare dopo la prof. "Scusi prof, la corriera è passata in ritardo" entra in imbarazzo e si siede di fianco a me.

Federico

Mi sveglio in ritardo, mi vesto velocemente mettendo una gran confusione in camera. Prendo lo zaino e in bici corro verso la scuola. Corro in classe per fortuna la prof non è arrivata. Storia. Mi butto sulla sedia stanchissimo. "Oh che ti è successo?" Matteo viene verso di me. "Mi sono svegliato tardi" dico con il fiatone. Entra la prof e inizia la noiosissima lezione di storia. Materia che ho sempre odiato, non ne capisco il senso, infondo ogni volta si rifanno sempre le stesse cose che puntualmente non studio mai. È l'unica materia che non studio. Stamattina ho 2 test "d'ingresso" per vedere se ho le conoscenze giuste per affrontare il secondo quadrimestre. Matematica e Italiano.

Faccio entrambi i test abbastanza velocemente, avevo ripassato il giorno prima e in matematica sono un fottuto genio. "Losi i risultati li saprà domani." il professore è in piedi davanti a me, è giovane, ma il suo abbigliamento lo invecchia tantissimo, però tutto sommato mi sta simpatico. "Domani avrà altri 2 test. Storia e Economia si faccia dare tutti gli appunti da i suoi compagni di classe". Mi sorride. "Va bene prof!" Torno a sedermi al mio posto e Matteo mi da i suoi quaderni da bravo secchione. "Grazie Mattè" sfoglio il quaderno e sembra tutta roba che si può imparare abbastanza velocemente. Suona la campana e vado a farmi l'intervallo con gli altri. Da lontano vedo Elena che mi guardava, mi avvicino a lei, ho il cuore a tremila. Mi saluta, arrossisce subito. Poi mi presenta una sua amica e dopo due secondi scompare nel nulla. La solita pazza. Ed era riuscita a scapparmi ancora una volta. Le restanti due ore passano velocemente, ma nonostante questo ho ancora la scena di lei che arrossisce salutandomi. Suona e letteralmente scappo da scuola, prendo la bici e vado a casa. Entrando non trovo nessuno. Mia madre ha ripreso a lavorare, e mio padre lavorava già da ieri. Mi preparo un panino e inizio subito a studiare.

Elena

Le prime tre ore passano velocemente e arriva l'intervallo, mi alzo e vado fuori, anche perché Anna è con me, ci fermiamo alle macchinette, mi giro e lo vedo, sottovoce dico ad Anne "è quello con la maglia blu." Lei si gira a guardarlo lui la fede, e poi vede anche a me, siamo distanti. Si avvicina sorridendo. Ma che cazzo avrà da sorridere? Quel sorriso mi fa sempre lo stesso effetto "ciao..." Dico arrossendo. "Ciao Elena.." Rimaniamo in silenzio per una decina di secondi, poi guardando Anne dico "lei è Anna si è trasferita nella mia classe a fine ottobre, lui è Federico." Lui mi guarda e poi guarda lei. "Ciao Anna." Anna lo guarda quasi con menefreghismo "ciao. Elena andiamo in classe? Mi devi spiegare quella cosa di matematica.." Prendo la palla al volo. "Si andiamo! Ciao ci sentiamo" lui si avvicina come se mi volesse abbracciare ma io sono già in classe. Quelle due ore di italiano sono infinite, anche se è la mia materia preferita non riuscivo a sopportarla oggi. Suona, faccio la cartella mi infilo la giacca ed esco, fuori la classe aspetto Anna e usciamo da scuola insieme. Dopo poco mi distacco da lei e vado a casa da sola. Entro butto la cartella praticamente all'ingresso ed entro in cucina per cucinare qualcosa da mangiare. Muoio di fame.

Dopo aver mangiato mi butto sul divano e mi rilasso un po', anche se basta poco e i miei pensieri vanno a lui. Forse scappo da lui, lo so. Ma ho paura. So cosa ci siamo detti prima che partisse per quella maledetta Australia.

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Angolo scrittrice:

Grazie a tutti quelli che stanno leggendo la mia storia e mi mandano i loro complimenti su Twitter. Grazie mille!

Accetto anche le critiche, se volete ditemi pure ciò che pensate su questa storia, che non è ancora terminata.

A presto. :)

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