Prologo ♛

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Charleston era tutta un'altra cosa rispetto a San Francisco, come d'altronde l'Illinois era tutto un altro mondo rispetto alla California. Sicuramente entrambe avevano i loro pregi e i loro difetti ma Grey aveva vissuto a San Francisco per tutta la sua vita e per giunta sua madre Kathrine, aveva deciso che era tempo di trasferirsi solo una settimana prima del fatidico giorno.

Se c'era una cosa che Grey non sopportava erano le sorprese, gli imprevisti. Aveva avuto solo sette giorni per salutare tutti i suoi amici e dividere tutte le sue cose in quelle che avrebbe potuto portare con sé e quelle che invece avrebbe dovuto buttare o dar via.

Nonostante la decisione della madre non lo rendesse felice, aveva deciso di non fare storie, di mettere il bene della donna di fronte al proprio. Dopo la morte del marito, Kathrine Walker aveva perso una parte di sé, la parte più luminosa. Non sorrideva quasi mai, passava le notti a piangere e a stento si alzava dal letto. Se iniziare da zero l'avrebbe fatta sentir meglio allora Grey era pronto a farlo, ad abbandonare tutto ciò che conosceva per iniziare una nuova vita. E così fece.

~•~

«Grey, appena hai finito di svuotare gli scatoloni in camera tua vieni qui»

«Arrivo» La sua nuova camera era più grande dell'ultima e aveva anche il bagno incluso, così non avrebbe dovuto condividerlo con sua madre. A dir la verità tutta la casa era più ampia rispetto all'ultima, considerando che l'avrebbero abitata solo due persone.

Prima di andare in cucina Grey si guardò allo specchio a muro della sua stanza. I capelli biondi erano più lunghi del solito, ma anche così erano in ordine, proprio come piacevano a lui. Gli occhi verdi però erano spenti, lo erano ormai da poco più di due mesi, da quando suo padre era passato a miglior vita. Li aveva ereditati da lui e ogni volta che vedeva il proprio riflesso non poteva far altro che guardarsi negli occhi e cercare in essi quel calore paterno che ormai aveva perso per sempre.

Per un attimo gli occhi gli si fecero lucidi ma scosse la testa imponendosi di lasciarlo andare, di non pensarci e raggiunse la madre in cucina.

«Eccomi» disse sforzandosi di sorridere.

Sua madre lo guardò e anche lei sembrò cercare in quelle iridi la figura dell'uomo che aveva amato e che ancora amava più di ogni altra cosa al mondo. A Grey erano sempre piaciuti i suoi occhi ma ultimamente non sapeva se fosse un bene o un male che fossero uguali a quelli di suo padre.

«Abbiamo bisogno di alcune cose, ti dispiacerebbe andare al supermercato? Ne ho visto uno qui all'angolo. La lista è sul tavolo» la donna distolse lo sguardo da quello del figlio, continuando a sistemare la nuova cucina. Lui semplicemente annuì poi prese il foglio e uscì da quella casa che non sentiva per niente sua. Era bella e tutto il resto ma non bastava a renderla casa sua.

Assorto nei suoi pensieri, svoltò l'angolo della strada andando a sbattere contro qualcosa, o meglio qualcuno. Probabilmente sarebbe caduto a terra se quel qualcuno non gli avesse circondato la vita con un braccio.

Alzò lo sguardo andando ad incontrare un paio di occhi grigio-azzuri, simili ad un cielo in tempesta, una di quelle tempeste travolgenti, letali ma affascinanti.

«Dovresti guardare dove vai quando cammini per strada» il ragazzo lo riportò sui suoi piedi, togliendo poi il braccio dalla vita dell'altro. Il suo tono non era cattivo o arrogante, più che una ramanzina quelle parole erano sembrate un consiglio. Era più alto di Grey e i suoi capelli erano praticamente l'opposto di quelli del biondino, scuri, disordinati e un po' mossi.

«Ehm, si scusa. Hai ragione» sorrise sentendosi impacciato e anche imbarazzato di fronte a quel ragazzo. «Grazie per... si sai, avermi evitato un brutto impatto col cemento» continuò percependo anche le guance tingersi leggermente di rosso.

Cosa mi sta succedendo?

Grey non era un tipo timido, raramente si sentiva in imbarazzo eppure quel ragazzo ci era riuscito con un solo sguardo.

«Quando vuoi biondino» rispose l'altro facendogli un occhiolino prima di sorpassarlo e continuare per la sua strada.

Grey si girò per vederlo svoltare l'angolo da cui lui stesso era arrivato. Passarono pochi secondi in cui rimase fermo a pensare a quello sguardo e a quella voce, poi finalmente si riprese e si diresse al supermercato.

Quella notte due occhi grigio-azzurri sarebbero stati i protagonisti dei suoi sogni.

I Knew You Were Trouble ♛ Tematica Gay [In pausa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora