Un rumore di auto aveva innondato la strada principale.
Quel giorno un attacco al centro città aveva bloccato le strade secondarie, visto che il colpevole non era stato ancora trovato.
Eppure la notizia non era stata sparsa con urgenza. Gli eroi avevano deciso di intervenire nella calma totale in modo da non allarmare i cittadini più del dovuto quel giorno.
- Non ci stanno cercando, non mi diverto - erano queste le parole che quella figura incappucciata aveva pronunciato non appena avevo aperto gli occhi, così, inconsapevole di quello che mi sarebbe successo.
Mi ero svegliata a terra, dolorante ma non ferita.
Non ricordavo molto dell'accaduto, non sapevo cosa ci facessi in un angolo buio di quella città chissà dove.
Eppure le figure incappucciate davanti a me non sembravano contente di vedermi sveglia.
- Sì è già svegliata? - una voce strana proveniva da uno strano tizio in tuta scura che ondeggiava con movimenti fluenti e particolari.
- Abbiamo usato poco gas? - chiese un'altro questa volta da una strana maschera e un cilindro.
-Avevano detto quattro ostaggi, ne abbiamo solo uno vivo - affermo' nuovamente la figura saltellante.
- Esatto, ma sono sicuro che Toga e Dabi avranno trovato qualcosa di più interessante - disse fissandomi con attenzione l'altro.
- Credi che vorrà usare nuovamente dei civili per quella cosa? - ammise con attenzione il secondo,
- Non importa per cosa userà questa gente. Basta soltanto seguire il piano e tutto andrà bene. Tomura ci ha promesso un futuro - non seppi spiegarne il motivo, ma quel nome, così dolce e lieve parve invadere la mia mente in modo anomalo.
Quelle persone erano dei criminali.
Non erano lì per aiutarmi e sicuramente il panico in città era stato causato da loro.
Eppure quel nome, Tomura, sembrava così ricco di gentilezza e solitudine.
- Avete trovato gli ostaggi?- mentre stavo analizzando la situazione non avevo notato che una terza figura era fuoriuscita dall'ombra con fare lento.
- Solo uno, gli altri sono morti...- aggiunse il tizio con la maschera,
- ...Cosa avete fatto accidenti? Vi avevo detto di stare attenti, cinque persone mi servono, non uno...- da sotto il cappuccio tirato stretto potei intravedere uno sguardo fortemente confuso.
- Perché questa è sveglia? - la strana figura si porto' le mani al collo con fare maniacale mentre sotto gli occhi di tutti inizio' a grattarsi con furia.
- Non lo sappiamo, il gas è stato poco utile - conclusero entrambi.
Tomura indirizzo' uno sguardo poco compiaciuto verso di me.
Lo vidi sospirare esausto.
- Prendetela, non dobbiamo sprecare nulla - fece cenno ai due di intervenire.
Qualunque cosa volessero fare non sembrava saggio non controbattere.
- Fermi! - dissi alzando la voce fino a quel momento rimasta silente.
- Non potete fare questo, se dovessi sparire probabilmente verrebbero a cercarmi - ammisi consapevole che era una scusa inutile, qualcosa che non sarebbe servito a salvare la mia pelle, ma stavo sperando che qualche eroe a caccia di quei farabutti fosse nelle vicinanze.
- È un commento stupido questo - sottolineo' il tizio con il cilindro con fare sorpreso,
- Si, potevi risparmiarci due secondi di lavoro...- sopraggiunse il secondo,
- Si ma, io sono un personaggio che può mettervi nei guai! Vedete, ho una microspia dentro di me, possono intercettarvi se doveste farmi del male! - la mia idea era ottima, non avrebbero potuto controllare sul momento e almeno per qualche altro minuto avrei avuto modo di pensare a qualcosa di diverso.
- Possiamo sempre strapparti la cimice da dentro vero Twice? - ammise l'albino con fare divertito.
- Non avete tempo per questo - sibilai cercando di fare leva sul problema tempo.
I tre sembrarono abboccare all'amo.
Erano ricercati, avevano commesso un crimine molto grave dalla fretta che avevano.
- La nostra piccola signorina ha ragione, non abbiamo tempo ora! - emise Twice saltellando intorno con fare ansioso,
- Ci troveranno presto se non ci muoviamo. Tomura, cosa vogliamo fare? - concluse il tizio senza nome.
Lo strano individuo sembro' pensare attentamente a cosa dire in quel momento.
Non voleva correre rischi era chiaro ma sembrava anche divertito dallo strano gioco che avevo imbandito.
- Lei viene con noi, le toglieremo questa voglia di giocare, chissa', magari potrebbe essere un ottimo esperimento per uno dei Nomu...- ancora quegli occhi iniettati di sangue squadrarono la mia povera figura.
- Che Quirk possiedi? - chiese con fare sbrigativo.
- Quirk? - domandai confusa,
- Cosa è? - gli sguardi dei tre sembrarono stupiti,
- Basta con questa farsa, che abilità hai donna? - era stato Twice a parlare di nuovo, eppure io non sapevo davvero a cosa si riferisse.
- Vi sto dicendo la verità non ho idea di cosa voi stiate parlando! - emisi freddamente con convinzione.
Era l'unica cosa certa che sapevo al momento.
- Quale è il tuo nome? - era stato Tomura a pormi tale domanda,
- Non lo ricordo...- ora che ci riflettevo non avevo davvero idea di quale fosse.
La situazione era stata così strana da impedirmi di concentrarmi su quegli elementi cosi essenziali come le mie generalità.
- Hai perso la memoria o cosa? Ehy voi due non è che avete usufruito di troppa libertà su questi ostaggi? - disse ridendo sporgendosi verso di loro.
I suoi scagnozzi scossero le spalle confusi, avevano infierito ma non così tanto da far perdere la memoria.
- Abbiamo soltanto ucciso un pochino, nulla di eccezionale, sono Toga e Dabi gli esperti in manipolazione - ammise il tizio con il cilindro.
- Va bene, non importa - lo vidi avvicinarsi velocemente verso di me.
- Lei viene con noi, mi interessa la strana cimice dentro di lei - ammise prima di smuovere i suoi scagnozzi ancora una volta.Note autrice:
Questa volta ci sono riuscita! Ho avuto finalmente modo di rispettare la scadenza settimanale UwU
Questa volta ho esaudito la richiesta di emiliaelucia, spero ti piaccia :3
Noi ci rivediamo alla prossima settimana!
Alla prossima,- Blue
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Amnesia - My hero academia X Reader
FanfictionMi ero risvegliata in una sala di ospedale, attaccata con forza ai mille macchinari come spesso si vedono nei film. Non ricordavo nulla, ne' come fossi finita li dentro ne' chi mi aveva ridotto in quello stato. I dottori mi avevano parlato di un inc...