Michael non era mai stato un tipo ansioso, raramente si sentiva così.
Di solito era la rabbia a sovrastare la paura eppure quando si trattava di Luke tutto diventava così confuso.-Mike, andrà tutto bene, magari era solo agitato-
-No, tu non l'hai visto negli occhi- prese un sospiro sdraiandosi sul letto della sua migliore amica -Era terrorizzato, aveva le lacrime agli occhi, a malapena riusciva guardarmi in faccia. Ho paura perfino di sfiorarlo adesso-
-Tu pensi che lui... sì, insomma, che gli sia successo qualcosa?-
-Io non lo so, forse sì, è l'unica spiegazione logica-
***
-Basta, basta! Lasciami!-Luke scese velocemente dalle gambe di Michael, sentiva il respiro mancare e tutti quegli orrendi ricordi riaffiorare.
-Luke, che succede? Cosa ho fatto?-
Michael fece per accarezzargli il braccio ma il biondo si accasciò a terra tremante a causa dei singhiozzi.
-Non toccarmi, stammi lontano!-
Il tinto capì che quello era un vero e proprio attacco di panico.
-Luke, non ti tocco, promesso- si sedette anche lui per terra -Segui la mia voce, va bene? Andrà tutto bene, sei al sicuro piccolo, nessuno ti farà del male-
Michael continuò a ripetere quelle frasi come un mantra finché il più piccolo riprese a respirare normalmente.
-Mikey- sussurrò esausto.
-È tutto okay bimbo, sono qui-
***
-Luke è fragile Cry, ho paura che finirò per ferirlo-
La ragazza sorrise.
-Michael Gordon Clifford, smettila con questa storia, okay? Tu lo ami e lui ti ama, e sai una cosa? Proprio ora lui ha bisogno di te e tu sei qui a deprimerti-
Il tinto si tirò su.
-Hai ragione, merda, sono una merda-
-Ovvio che ho ragione, e ora muovi il culo e vatti a prendere quel biondino-