Cyberbullismo

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Il bullismo tra giovani avviene, per esempio, durante la pausa di ricreazione. Fin qui nulla di nuovo. Ma sempre più spesso i soprusi succedono anche nello spazio virtuale dei media digitali usati per diffondere, tramite Internet o cellulare, messaggi, immagini o filmati spregevoli e diffamatori. Il cyberbullismo è un fenomeno molto grave perché in pochissimo tempo le vittime possono vedere la propria reputazione danneggiata in una comunità molto ampia, anche perché i contenuti, una volta pubblicati, possono riapparire a più riprese in luoghi diversi. Spesso i genitori e gli insegnanti ne rimangono a lungo all'oscuro, perché non hanno accesso alla comunicazione in rete degli adolescenti. Pertanto può essere necessario molto tempo prima che un caso venga alla luce.

Esso è definito come un atto aggressivo, intenzionale condotto da un individuo o un gruppo usando varie forme di contatto elettronico, ripetuto nel tempo contro una vittima che non può facilmente difendersi (Smith, P. K., del Barrio, C., & Tokunaga, R. S., 2013). Esso ha però delle caratteristiche identificative proprie: il bullo può mantenere nella rete l'anonimato, ha un pubblico più vasto, ossia il Web, e può controllare le informazioni personali della sua vittima.

Il cyberbullismo è mobbing in Internet, infatti, per designarlo si usano anche i termini cybermobbing e internet mobbing. Viene messo in atto mediante l'uso dei media digitali e consiste nell'invio ripetuto di messaggi offensivi tramite sms, in chat o su facebook per molestare una persona per un lungo periodo.

Gli autori, i cosiddetti «bulli» o il cosiddetto «branco», sono spesso persone che la vittima ha conosciuto a scuola, nel quartiere o in un'associazione. Offendono, minacciano o ricattano le loro vittime direttamente o facendo pressione psicologica su di loro, le diffamano, le mettono alla gogna e diffondono dicerie sul loro conto. Chi ne è vittima può subire conseguenze molto gravi, come la perdita della fiducia in se stesso, stati di ansia e depressione. Il confine tra un comportamento che resta scherzoso e uno che è percepito come offensivo non è così netto.

Il cyberbullismo inizia laddove un individuo si sente importunato, molestato e offeso. Raramente i giovani si rendono conto delle conseguenze delle loro azioni nel momento in cui mettono in rete immagini offensive o le inviano agli amici; spesso lo fanno solo per scherzo. Tuttavia, può trattarsi anche di atti mirati a rovinare una persona.

Il cyberbullismo in Italia è un reato che non rispetta l'articolo 3 della Costituzione italiana. Le cause legali sono un risarcimento economico e la prigione.

Tipi di Cyberbullismo: 


Flaming: messaggi online violenti e volgari (vedi "flame") mirati a suscitare battaglie verbali in un forum.

Molestie (harassment): spedizione ripetuta di messaggi insultanti mirati a ferire qualcuno.

Denigrazione: sparlare di qualcuno per danneggiare gratuitamente e con cattiveria la sua reputazione, via e-mail, messaggistica istantanea, gruppi su social network, etc.

Sostituzione di persona ("impersonation"): farsi passare per un'altra persona per spedire messaggi o pubblicare testi reprensibili.

Inganno: (trickery); ottenere la fiducia di qualcuno con l'inganno per poi pubblicare o condividere con altri le informazioni confidate via mezzi elettronici.

Esclusione: escludere deliberatamente una persona da un gruppo online per provocare in essa un sentimento di emarginazione.

Cyberpersecuzione ("cyberstalking"): molestie e denigrazioni ripetute e minacciose mirate a incutere paura.

Doxing : diffusione pubblica via internet di dati personali e sensibili.

Minacce di morte   


Come si riconosce il cyberbullismo


Le vittime, gli autori e gli spettatori di atti di bullismo in rete hanno spesso remore a parlare. Di conseguenza per i familiari e gli insegnanti è difficile riconoscere il problema. Nonostante gli indizi del cyberbullismo non siano facilmente riconoscibili, vi sono alcuni segnali rivelatori. Non è sempre possibile distinguere chiaramente tra autori e vittime, perché molti giovani rimasti vittime del mobbing lo hanno praticato anche in prima persona. Il consiglio più utile è pertanto quello di mantenere alta la guardia e di parlare apertamente non appena sorge un sospetto concreto.

1.3 A che cosa devono fare attenzione i genitori

Vostro figlio appare afflitto, offeso, arrabbiato? Si ritira in se stesso? Soffre maggiormente di disturbi della salute? Accusa mal di testa, mal di pancia, problemi di sonno? Le sue prestazioni scolastiche segnano improvvisamente un calo? Non vuole più andare a scuola? Evita le gite, i viaggi e i soggiorni in campeggio organizzati dalla scuola? I compagni di scuola non si fanno più vivi? Notate che improvvisamente spariscono soldi o gli oggetti preferiti di vostro figlio?

1.4 A che cosa devono fare attenzione gli insegnanti

Il clima in classe sta peggiorando? Non c'è coesione tra i compagni di classe? Si crea complicità soltanto nel prendersela con capri espiatori? Gli alunni hanno un comportamento sgarbato tra loro? Si sono rotte delle amicizie? Alcuni alunni vengono esclusi o addirittura isolati? Alcuni alunni continuano a «smarrire» oggetti personali? Alcuni alunni cambiano il proprio comportamento? Si ritirano in se stessi? Sono spesso assenti? Marinano spesso la scuola? Le loro prestazioni sono calate nettamente? Diventano aggressivi? Attenzione: questi cambiamenti possono anche essere sintomo di un altro problema, di un altro disagio psichico. Se avete un sospetto, rivolgetevi a un servizio specializzato.

1.5 Chi pratica il cyberbullismo si rende punibile penalmente?

Ciò che è vietato nella vita reale, lo è anche nel mondo digitale. Se, da un lato, né il cyberbullismo né il mobbing sono menzionati esplicitamente quale reato nel codice penale, lo sono invece gli atti su cui si basa, vale a dire molestie, minacce e umiliazioni.


Il diritto elvetico non prevede una fattispecie che persegua esplicitamente come reato il cyberbullismo o il bullismo. Nondimeno le molestie, le minacce e le umiliazioni che costituiscono il ciberbullismo possono avere rilevanza penale. A seconda della fattispecie, sono perseguibili i seguenti reati:

· accesso indebito a un sistema per l'elaborazione di dati (art. 143bis)

· abuso di un impianto per l'elaborazione di dati (art. 147)

· danneggiamento di dati (art 144 bis)

· sottrazione di dati personali (art. 179 novies)

· estorsione (art. 156)

· diffamazione (art. 173)

· calunnia (art. 174)

· ingiuria (art. 177)

· minaccia (art. 180)

· coazione (art. 181)


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