5. Diversità

132 5 0
                                    

Aprii gli occhi di colpo. Guardai la sveglia che segnava le sei del mattino. Mi ero svegliata prima del solito. Feci fatica a convincermi che tutto quello che era successo non era un sogno, era la realtà. Rimasi altri venti minuti nel letto e poi andai in bagno, mi vestii, feci colazione e andai a prendere il bus impaziente di arrivare a scuola. La strada mi sembró non finire mai. Si sa che il tempo non passa mai per chi aspetta..

Feci qualunque cosa per ammazzare il tempo. Passai dal lanciare palline di carta e nascondermi al fare stupidi disegni sul vetro appannato del bus. Finalmente Arrivai a scuola, mi affrettai a scendere dal pullman e mi misi a cercare con lo sguardo William.

Lo Aspettai per un quarto d'ora e, non vedendolo arrivare mi avviai verso il cancello.

<<Amber!>> Udii una voce in lontananza.

Mi voltai, era william che veniva di corsa incontro a me.

<<Scusa il ritardo, ma ho perso la corriera>> Disse scusandosi. Mi bació sulla guancia ed entrammo a scuola.

Mi accompagnó fino alla porta della mia classe e chiacchierammo in attesa che il professore arrivasse.

<<Che ne dici se a ricreazione scendiamo un pó in cortile, come tutti?>>

Accettai e, appena arrivò il professore ci salutammo e ognuno entrò nella propria classe.

La prima ora avevo fisica e al contrario delle altre volte, mi sembró più interessante ascoltare la lezione.

Il professore scrisse uno strano simbolo sulla lavagna:

(∂ + m) ψ = 0

E poi disse: L’equazione sopra è quella di Dirac ed è la più bella equazione conosciuta della fisica. Grazie a questa si descrive il fenomeno dell’entanglement quantistico, che in pratica afferma che: “Se due sistemi interagiscono tra loro per un certo periodo di tempo e poi vengono separati, non possiamo più descriverli come due sistemi distinti, ma in qualche modo diventano un unico sistema. Quello che accade a uno di loro continua ad influenzare l’altro, anche se distanti chilometri o anni luce".

Pensai che fosse una cosa stupenda, era esattamente quello che stava per succedermi con william. Me lo sentivo, a breve saremmo diventati una cosa sola.

Le altre due ore passavano in fretta e, gli ultimi minuti prima della ricreazione, li passai con la tachicardia.. Ero eccitata all'idea di rivedere William, anche se per pochi minuti.

Così, al suonare della campanella mi alzai di scatto e mi poggiai sulla porta aspettandolo.

<<Andiamo alla macchinetta?>> Mi chiese Jasmine. <<No, io scendo in cortile con william>> Le risposi.

<<Va bene, allora ci vado con Chelsea>> ribattè

Vidi arrivare William, ci salutiammo con due baci e andammo in cortile.

Lui si sedette sul muretto e io rimasi in piedi tra le sue gambe.

Mi guardó: <<Sai Amber, io mi chiedevo se ti andrebbe di passare più tempo insieme. Mi piaci davvero molto e vorrei sentirmi con te>> Mi disse dolcemente, portandomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.

<<Ma certo che mi va William! Mi piaci tanto anche tu!>> Esclamai sorridendo.

Arrivò il momento di ritornare in classe, lui mi afferrò la faccia tra le mani e mi diede un bacio sfuggente sulle labbra.

Durò un secondo, ma bastò a scatenare dentro di me la terza guerra mondiale.

Arrivata in classe mi sedetti cercando di restare attenta alle lezioni.

O con te, o con nessuno.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora