Io con Alberto c'ero ancora amico,eravamo migliori amici,mi piaceva stare con lui,perché tutte le ragazze lo volevano,aveva una moto e una bici...e tanti tanti soldi.
Io uscivo in bici e insieme andavamo sempre al catechismo a vedere le ragazze o al pomeriggio della scuola,noi non avevamo il pomeriggio a scuola.
Guidavo la bici di mio padre con un campanello inconfondibile.
E lui guidava una bici piccola(gli si addiceva...).
Una volta arrivati li accompagnavamo praticamente autoinvitandoci.
E io suonavo quel campanello,era così petaloso.
E maria un secondo contato lo dedicava a me,poi basta.
Andando avanti col tempo mi innamorai a quella bici,mi chiamavano don Matteo.
Un giorno mentre guidavo sul marciapiede e Alberto da dietro cercava di farmi cadere sbattendo con la ruota,per evitare di cadere scesi dal marciapiede e una macchina dovette frenare di colpo e fare un testacoda per non uccidermi..
Poi smise di prendere la bici,facendomi portare la MIA bici,che guidava SEMPRE e SOLO lui!
Io glielo permettevo e andavo a piedi...fa ridere eh...
Potevo guidare la mia amata bici solo alle 20:00 per poco perché poi saremmo dovuti uscire.
Così a quelľ orario io giravo per il paese cercando di incontrare la macchina di Maria per farmi vedere da Maria o da sua madre Rosita.
Ah e un pomeriggio mentre aspettavamo che uscissero le ragazze da scuola Rosita mi chiese di venire da lei...io andai e lei mi disse:<<ma perché assilli mia figlia>>(in dialetto,sorridendo) e io :<<ma chi io?? Noo>>lei: <<quando diventa grande si sposa>>.
Iniziavo a non avere tempo libero,un tempo giocavo perennamente ai videogiochi,però è anche vero che iniziavo a non sentirmi libero.
Uscivamo troppo e se non uscivo con lui,o non uscivo in generale,non eravamo più nemmeno conoscenti.
Alberto è solito litigarsi con amici e ragazze per motivi inutili.
Penso che con la ragazza 20 volte alľ incirca si sono lasciati e ripresi!
E poi avevo la costante paura di rimanere da solo...mi sentivo in trappola! Aiuto! Non sapevo che diamine fare. Era come se avessi firmato un contratto al quale ormai non ci si poteva più detrarre.
Ero in classe,e alľ improvviso vidi lui,Salvatore e gli dissi : <<un giorno io e te dobbiamo uscire.>>
Era un periodo che Alberto doveva uscire con altri,io non potevo arrabbiarmi,lui si.
Salvatore è disgrafico,dislessico e discalcunico ma ha anche difetti!
Guardandolo mi dissi:<<anch'io ero bullizzato come lo è lui,anch'io ero brutto come lui,perché non diventare ľ Alberto della situazione e trasformarlo?>> beh perché volevo prendere il più debole sfruttandolo come stava facendo Alberto con me.
È dura da accettare per me stesso ma quello è il reale motivo.
Alberto mi stava cambiando...
Stavo acquisendo i suoi modi di dire,di fare,i suoi atteggiamenti!
E Maria diceva in giro che io ero tamarro.
Solo ora mi sono reso conto che non sono tamarro,quello che ha conosciuto ai tempi era un ragazzo che stava provando a diventare Alberto,ma al suo interno c'era una voce che gridava,che diceva:<<ti rendi conto di come stai diventando>>sto fingendo di essere un altro per essere accettato dalla comunità...mi fa schifo il me del passato,anzi non il me,perché sono sempre io. Mi fanno schifo le mie scelte e il mio atteggiamento.
Allora Salvatore mi mandava bigliettini a scuola e scriveva:<<usciamo oggi?!>> e io puntualmente NO come sempre,mi sentivo bene con me stesso ad essere egoista,per fortuna me ne pento e mi faccio schifo.
Allora un giorno uscimmo e scoprì che voleva la ragazza che ha scritto a Maria che io la volevo,Francesca,si va bene Francesca.
E io gli dissi:<<devi vestirti bene e sii simpatico,fai battute belle ogni tanto>>
Che questo è un mega capitolone la seconda parte esce domani.
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la mia storia
General FictionÈ il racconto della mia storia,i nomi citati non sono i nomi reali delle persone che ho conosciuto.