2. Anomalous

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"Se dovessi scegliere, direi il nero perché è un colore che copre le cose dentro di me che non voglio conoscere. Beh, odio il colore nero per la stessa ragione."


Incredibilmente la bestia aveva lasciato molte traccie, quindi fu facile capire dove andare; infatti non avevo nemmeno percorso poche centinaia di metri che trovai sulla strada una squama nera, seguita, poco più giù, da un'altra e poi un'altra e un'altra ancora... fin quando non arrivai in una cavità.

Era come se in quel punto vi fosse cascato un enorme corpo celeste, milioni e milioni di anni prima. La roccia si spezzava all'improvviso in modo del tutto innaturale, un fiumiciattolo tagliato a metà creava una bellissima cascata che andava a formare un laghetto senza, per mia sorpresa, alcun uccellino a berci.

Poi capii il perché... la Furia Buia era là, in tutta la sua magnificenza, che cercava senza successo di fuggire da quella prigione fatta di pietra. Afferrai velocemente il taccuino, che portavo sempre con me, la matita e mi misi subito al lavoro per cercare di disegnare al meglio quell'animale. Ovviamente, come sempre, la fortuna non era dalla mia parte... mi cascò tutto dalle mani e per cercare di riprendere l'oggetti nella fretta caddi pure io. L'acqua del laghetto attutì il colpo, ma il fragoroso rumore fece accorgere di me il drago. Restò a guardarmi mentre uscivo e mentre mi sdraiavo sull'erba imprecando. Non so come mai, ma sentivo che quel drago non mi avrebbe fatto del male, c'era qualcosa che mi incuriosiva in lui e che mi spingeva a volerlo studiare. Ed infatti anche quando si avvicinò a me io non mi scansai, ma anzi mi misi a sedere e lo osservai a mia volta mentre la distanza si accorciava. Allungai la mano nella speranza di toccarlo con essa, lo vidi tentennare, indietreggiare per un attimo; così chiusi gli occhi cercando di fargli capire che ero del tutto vulnerabile e che poteva fidarsi. Sentii la mano pesante fredda e vuota per momenti che mi sembrarono secoli, poi la sua pelle ruvida entrò in contatto con la mia sensibile e priva di alcun rivestimento. Successe qualcosa di strano però, la sentii cambiare, la sua epidermide, un attimo prima era squamosa e quello dopo era tale e quale alla mia. Attraverso le palpebre si scontrarono colori caldi e piacevoli che mi costrinsero a scoprire cos'era accaduto.

Davanti a me non si stagliava più un drago nero come la pece, ma un normalissimo ragazzo. E che ragazzo... non era come quelli del villaggio: rozzi, burberi e orrendamente brutti, lui era la creatura più bella che avessi mai visto. Okey, i lineamenti non erano delicati come i miei, ma comunque dolci; i capelli arruffati e sporchi, il naso all'insù e la bocca sottile e screpolata era storta in un'espressione mista alla curiosità, paura e sorpresa. Se fosse stato sorpreso di me o di se stesso non avrei potuto saperlo. Poi guardai i suoi occhi e capii che non melo ero immaginato quel lampo il giorno prima. Erano color smeraldo proprio come ricordavo, ma cosa ben peggiore di tutte era che era... nudo...

Mi allontanai da lui bruscamente, dal movimento improvviso anche lui indietreggiò impaurito non prima di essermi girato coprendomi la vista con una mano -Oh mio Dio, mettiti qualcosa per favore! Aspetta! Tieni! Tieni! Mettila intorno alla vita- gli porsi la mia giacca di cuoio, sempre continuando a non guardarlo. Sentii che mi prese l'indumento, passarono pochi secondi poi -Puoi voltarti ora, idiota- indignato per come mi si era rivolto lo guardai pronto a rispondergli nel mio solito modo, tuttavia... le parole mi morirono in gola: non era diventato completamente umano, prima non ci avevo fatto caso, ma le magnifiche ali non se ne erano andate, come la sua lunga coda che si agitava dietro di lui ricordante ai cani che scodinzolano. Era ferita, proprio come ricordavo, il sangue però non sgorgava più copioso, tuttavia la crosta che si era formata non copriva l'evidente gravità del taglio. Il senso di colpa mi trafisse come un coltello affilato ed incandescente. Era colpa mia, ero stato io a ferire quel ragazzo bellissimo.

Unicamente Perfetto //  IwaoiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora