Capitolo 1

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3 novembre 2018

Sono a casa, è mattina, so che si prospetta una giornata all'insegna della normalità. Come ogni giorno prendo la mia cartella, le scarpe e sono già fuori per strada. La mia pelle rabbrividisce al solo tocco della fresca e noiosissima giornata invernale che mi aspetta. I miei capelli corti e scuri non mi coprono e quindi devo mettere la solita sciarpa vecchia che mi ha cucito la nonna. Ad un certo punto scorgo Yui, la solita scema. Senza alcun pudore urla il mio nome agitando quella sua mano pallida ed esile. Anche io vorrei avere un fisico delicato ed una carnagione candida, ma ovviamente sono perfettamente nella media. Quella specie di miagolio che emette la mia amica mi mette in imbarazzo, non c'è altro da fare se non raggiungerla.
Ogni volta le ripeto che è poco educato mettersi a urlare così presto, ma ogni giorno lei è lì con la sua mano tesa e il suo gran sorriso. In un certo senso la invidio, dopotutto lei riesce a prendere la vita da un punto di vista completamente diverso dal mio. Positivo.
Come ogni mattina siamo lì e, come sempre, quella specie di piccolo micino scatena tutta la sua furia omicida nei confronti della professoressa di inglese su di me. Siamo al fiume e, come ogni giorno, la invito a calmarsi. A quel punto si avvicina a me facendo le fusa e chiedendomi in modo ruffiano di prepararle i bigliettini per copiare nella verifica. Io riesco a vedere la coda scodinzolarle dietro e le sue orecchie tendersi.
Quel piccolo essere privo di qualsivoglia funzione cognitiva, riesce sempre a strapparmi un sorriso.
Eh...niente. Sono li come tutte le mattine in classe che faccio finta di ascoltare la lezione e guardo fuori dalla finestra. Basterebbe poco per fare si che questa monotona esistenza cambiasse un po'.
È ora di pranzo e io tiro fuori il mio bento come sempre. Yui si sta ponendo in agguato e, con occhi sfavillanti, ammira il mio pranzo. Sta per afferrare la scatola quando viene battuta sul tempo da una moneta che afferra come se fosse una preda. È proprio in questi momenti che l'astuto e gracile animale sfodera il suo sorriso a 32 denti, ringraziandomi. Normalmente vengo raggiunta dalla mia amica in giardino, ma in questo giorno fa troppo freddo e non me la sento.
Nel frattempo, Yui è tornata reggendo in mano una bibita e un panino: la sua mano è tesa nel tentativo di aprire la lattina, mente il braccio tiene ben saldo il panino. Finalmente riesce a stapparla e l'odore che ne proviene lascia nell'aria un aroma inconfondibile: senz'altro si tratta di Cherberry, per cui Yui prova un amore incondizionato.
Torno a lezione, mentre ascolto la mia amica con la fissazione di voler accorciare la gonna. Matematica: non la amo particolarmente. La solita finestra, i miei soliti pensieri, sempre la stessa monotonia.
Le lezioni finiscono e mi avvio verso casa con la belva feroce che ora mi stringe la mano e saltella come un gatto in un campo nel disperato tentativo di prendere una mosca. Yui saluta abbracciandomi ( lo fa sempre ), è vero che è una belva iperattiva, tascabile e schiamazzante, ma è la mia unica amica.
Le porgo i miei saluti agitando la mano e vergognandomi profondamente. Detesto fare gesti che potrebbero attirare l'attenzione.
Tutta questa noiosissima monotonia mi dà il voltastomaco.
Faccio per tornare a casa, quando vedo un ragazzo che galleggia sull'acqua privo di sensi. Attorno a lui ci sono tele bagnate, alcuni ritratti, dei pentagrammi riportanti la musica di Mozart e centinaia di pennelli, matite e tempere.
Solo ora capisco che la tanto agoniata rottura della monotonia era piombata nella mia vita senza preavviso, lasciandomi senza respiro. La mia noia angosciante era andata in mille pezzi, come la superficie di un antico specchio riflettente la mia vita.

Questo è il primo capitolo di questa storia nata per caso. Spero vivamente che vi sia piaciuto e che vi abbia lasciato con un po' di suspense. Per ora è tutto.
~Animeko

(In foto Akeno, o almeno quella che più si avvicina alla sua immagine nella mia testa. Provate ad immaginare quella ragazza un po' più apatica e troverete la nostra protagonista)

Frammenti di una vita monotonaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora