Sempre 24 dicembre 2018
È in situazioni come questa che tutto sembra diverso. Ovunque aleggiano aromi inconfondibili: riesco a sentire il legno bagnato degli alberi che adornano il fiume, l'odore un po' fastidioso del fiume stesso e il leggero sentore delle tempere. I suoi occhi mi scrutano e io cerco di non guardarlo.
Il rumore sottile del pennello rende l'atmosfera magica.
Cerco di rendergli facile il lavoro mantendendo sempre la stessa posizione.
Tremo, un po' per il freddo e un po' per l'ansia.
Solitamente sono brava a reggere il confronto con gli occhi di altre persone, dicono tante cose su chi li guarda. Il problema è che da quelli del ragazzo bohemian non riesco a carpire niente. Eppure sono talmente profondi.
Mi lancia uno sguardo veloce, mentre con la sua mano delicata traccia una linea decisa:
"Dimmi, ragazza lupo, cosa ci fai in un posto simile durante vigilia di natale?"
In un certo senso potrei farti la stessa domanda. Insomma, io stavo tornando a casa mentre tu eri qui per dipingere. Molto più strano.
"Ecco, io stavo tornando a casa, ma non c'è nessuno, perciò ho pensato che non fosse una cattiva idea trattenermi un po' qui..."
Sono stata fin troppo sincera. Avrei potuto dire qualsiasi cosa.
Mi stupisce davvero che in ogni parola che dice non ci sia un minimo di esitazione, dopotutto sta parlando con una sconosciuta.
In questa prontezza somiglia a Yuki, ma il ragazzo bohemian ha quel tatto delicato e preciso che lo rende molto diverso. Il suo carattere è solare, ma distaccato. Un vero enigma.
"Io sono venuto qui per vendere ritratti e paesaggi, ma finora non ho guadagnato praticamente niente. La verità è che le persone non hanno il coraggio di vedersi per come sono, prive di ogni illusione. Vedi, ogni persona ha qualcosa che detesta nel proprio aspetto e pochi riescono ad accettarlo; perciò quei pochi clienti che sono venuti a farsi ritrarre non accettavano se stessi e volevano che li cambiassi"
Intinge il pennello nell'acqua e comincia a guardare il cielo: ha smesso di nevicare.
Il rumore del fiume continua imperterrito.
Si volta verso di me e mi guarda tanto intensamente da spaventarmi.
Lo guardo anche io, voglio scrutare ogni millimetro della sua profondità per riuscire a cogliere qualcosa. Qualsiasi cosa.
Non riesco ancora a capire cosa provo per lui, se ammirazione, curiosità o altro.
Riprende in mano il pennello e distoglie lo sguardo:
"Tu, insomma, non hai posto condizioni. Credo che tu sia diversa. Sei talmente autocritica nei tuoi confronti che non fai fatica a vederti per ciò che sei... Solo che così neghi ogni tua particolarità. Magari mi sbaglio, ma questo è ciò che ho percepito ritrae doti..."
Per una volta ha esitato.
A differenza di me ha capito tutto con un solo sguardo.
Mischia il colore:
" Ma cambiando argomento: credo che un nome sia sopravvalutato. Dopotutto siamo solo esseri di passaggio e sarà difficile essere ricordati, finiremo per essere solo un pensiero del passato. Uno dei tanti. Quindi dato che un nome non ci serve, mi hai già dato un soprannome, ragazza lupo?"
Più si apre e meno lo capisco. Non so cosa rispondere.
Tremo.
" Il tuo soprannome è ragazzo bohemian"
Mi sorride e poi distoglie lo sguardo.
Questa volta sta guardando l'orizzonte in cui il buio si fa sempre più vicino, risaltando il colore pallido della neve, così come quello della sua carnagione.
È tornato serio.
Sorride di nuovo.
Mi risistemo la sciarpa e torno alla posizione del ritratto. Scorgo il dipinto di un paesaggio tra i suoi strumenti: raffigura gli alberi di ciliegio fioriti al tramonto in riva a un fiume, quel ponte è lo stesso, anche il fiume è lo stesso. È questo posto.
Si alza in piedi e si avvicina al parapetto del ponte, toglie un po' di neve con cura e ci si siede. I suoi occhi ammirano nuovamente il cielo:
"Puoi prenderlo, è finito."
Tolgo delicatamente la tela dal piedistallo e mi avvicino a lui stringendo il dipinto per ringraziarlo.
È davvero bravo: ha un modo di sfumare il colore e di modellarlo molto preciso ed elegante, considerata anche la mia assenza di fascino e bellezza.
Capisco di più di lui dal dipinto che dalle parole.
Mi aspetto una firma simile a quella dello spartito.
Rimango piacevolmente stupita:"Dipinto da un ragazzo bohemian"
Finito anche il capitolo 5, state diventando lentamente sempre di più. Siete pochi, ma molto importanti per me, vi ringrazio tutti.
~Animeko(In foto... Suspance... Il ragazzo bohemian! O forse Yuki... O magari entrambi... Insomma, questa è l'immagine più simile a come nella mia testa è questo ragazzo; anche se ci tengo a specificare che i suoi occhi sono verdi.)
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Frammenti di una vita monotona
RomanceAkeno è una ragazza di Tokyo. L'unica amica che ha è la vivace Yui. La sua vita è terribilmente monotona ed ogni sua giornata è registrata nel suo diario. Tutto ciò cambia con l'arrivo di una misteriosa scoperta: un ragazzo si trova a galleggiare su...