racconterò di te ✓

❝ tre ❞

come vi siete incontrati?

« non me lo dimenticherò mai »

« aah, » un largo sorriso si forma sul suo volto, illuminandogli gli occhi da bambino « sembrava la scena di un film. meraviglioso! »

si passa una mano dietro l'orecchio, sistemando nervoso una ciocca di capelli sfuggita al berretto scuro che portava in testa « era una sera di inizio estate. i corsi all'università erano finiti ed ero uscito con i miei amici a bere qualcosa in un locale vicino al campus. non mi stupii di trovarlo pieno di ragazzi, anche loro lì per festeggiare l'arrivo del periodo più caldo. e in tutta quella folla lo vidi. era impossibile da non vedere, era come se brillasse tra tutta quella gente. non c'erano altri, ai miei occhi, oltre a lui. »

si stringe nelle spalle « non penso lui si sia accorto subito di me. ero timido e non mi ero mai fatto notare prima. lui era più conosciuto, tanti ascoltavano la sua musica e frequentava un gruppo di amici altrettanto popolare. era come se fosse già una celebrità, in un certo senso, e quasi mi vergognavo a provare qualcosa per lui. non lo conoscevo nemmeno. mi sentivo una ragazzina alle prese col proprio cantante preferito. ero imbarazzante » le sue guance si colorano completamente di rosso, mentre porta velocemente le proprie piccole mani al volto e tentava di coprire il proprio imbarazzo.

« bè, ecco, tornando alla serata, lui entrò soltanto e sì guardò attorno. per qualche secondo, a dir la verità, pensai che si fosse accorto di me, perché i nostri occhi si incontrarono per un contatto prolungato e sembrarlo quasi sul punto di parlarsi da soli. ma poi portai lo sguardo altrove e lui fece lo stesso. penso che fosse solo una casualità quel contatto. »

« i miei occhi si trovarono con i suoi e pensai che non avevo mai visto un ragazzo bello come lui. il mio sguardo chiedeva con estremo bisogno di conoscerlo, ma poi lui distolse lo sguardo, e così feci anch'io. » la voce è sicura, è come se quello che sta raccontando fosse la cosa di cui è più certo al mondo.

« ma non potevo far finire quella serata in quel modo, senza aver scoperto nulla su quel ragazzo meraviglioso. »

« pensai che non c'era molto da fare con lui, così fui sul punto di andarmene e lasciarmi quella serata alle spalle. era una cotta impossibile, alla fine. ma mi fermai quasi alla porta. »

« non sono mai stato quel genere di persona che ha bisogno di avere l'attenzione su di sé. e, anzi, più sono libero dagli sguardi altrui più mi sento tranquillo. ma jimin se ne stava andando, e avevo bisogno di un modo per fare un modo che si ricordasse di me. »

« salì sul piccolo palchetto che si trovava nel locale, e improvvisamente la sala si fece silenziosa. tutti si voltarono a guardarlo, io compreso ovviamente, e vidi yoongi fare un lungo sospiro. poco dopo, si sedette sullo sgabello del pianoforte. »

« ho frequentato quel locale sin dal mio arrivo all'università. mi piaceva forse proprio per quel meraviglioso strumento. non ero stato in grado di portare una tastiera nella mia stanza nei dormitori, così ogni tanto la donna che gestiva quel posto mi lasciava suonare lì. e se le altre volte le mie note non venivano ascoltate da nessuno, oggi c'erano così tanti ragazzi volti ad osservarmi, a sentirmi. e jimin era fra loro. o almeno, lo speravo. »

« è stato meraviglioso! » gli occhi si sono già fatti lucidi e tormentati da un pesante senso di colpa ancora inspiegabile « ha veramente talento. ho sempre amato il suo modo di suonare e comporre.  non penso sarò mai in grado di dimenticare quel piccolo importante incontro. e... » le sue guance si fanno ancora un po' rosse « alcune volte penso che abbia voluto suonare per me. so che è folle, ma é solo una stupida idea. »

***

spero non ci siano errori è una settimana che mi dimentico di aggiornare e non ho voglia di rileggere.

vabbè ciao