« bene! » la voce vivace del ragazzo che, per tutto quel tempo, aveva seduto di fronte a me facendomi quella serie di domande mi risveglia da uno stato di trance nella quale ero caduto, facendomi alzare lo sguardo. « qui abbiamo finito » aggiunge, facendo cenno a tutti i ragazzi intorno a noi di poter pure procedere nello smontare le apparecchiature. li sento recuperare le varie parti del set, e cominciare a rimetterle al loro posto.
fa cenno anche a me di alzarmi, e seguo le sue indicazioni, forzando un piccolo sorriso. « grazie mille, jimin, la tua collaborazione è stata fenomenale. davvero, ti sono debitore. » dice, prendendomi le mani e stringendole tra le sue, entusiasta e rivolgendomi un largo sorriso.
scuoto leggermente la testa « oh, non c'è bisogno di tanto, è stato un piacere aiutarti hoseok. » rispondo, piegando la testa di lato e cercando di essere il più cordiale possibile con lui. dentro di me, provavo la grande necessità di scappare da quel posto.
hoseok non è stupido, e capisce all'istante che non era stato proprio così, ma non è così poco gentile dal rimproverarmi lì davanti a tutti di mentirgli in quel modo. mi passa una mano fra i capelli, augurandomi un buon proseguimento di serata, e poi mi lascia libero di tornare nel piccolo camerino nella quale avevo lasciato le mie cose.
raggiungo la stanza e mi infilo il mio cappotto, avvolgendomi poi la sciarpa intorno al collo e lasciando che essa ricopra una parte del mio volto. una volta pronto, esco di nuovo e saluto ancora tutte le persone che si sono prese cura di me in questa giornata e mi inchino di fronte ad ognuna di esse. alla fine, lascio finalmente quel posto, e mi dirigo a casa.
mi sento le gambe pesanti, e il viso ancora arrossato. lo sguardo è fisso al suolo, e nella mia testa si ripetono tutte quelle inutili frasi che avrebbero sicuramente migliorato tutto che ci vengono in mente solo quando ormai è tutto già bello che finito.
penso che forse, per migliorare un po' il mio umore, ho bisogno di bere qualcosa di caldo. è sempre stata la mia tecnica segreta. o una doccia calda, o un buon cappuccino, qualcosa che sapesse scaldarmi completamente. essendo in strada, decido all'istante di entrare in un buon caffè che conosco, poco lontano da dove mi trovo in questo momento.
spingo la porta a vetri e mi avvio verso la cassa, andando a fare il mio ordine. il ragazzo che segna il mio nome sul bicchiere ha un viso simpatico, sembra uno di quei ragazzi simpatici e con tanti talenti. mi informa che il mio ordine sarà pronto a breve. annuisco e lascio che la fila per ordinare vada avanti, raggiungendo il bancone dove mi verrà preparato il cappuccino.
alzo di poco lo sguardo e mi guardo attorno, avvolto dal dolce calore dovuto al riscaldamento alto di quel locale. il mio sguardo poi si posa sulla figura magra poco distante da me.
un ragazzo, i capelli non troppo pettinati, i vestiti scuri e la mascherina fermata sotto il suo mento. lo riconosco all'istante, e rimango bloccato nel vederlo. qualche secondo dopo anche lui si volta a guardarmi, quasi avesse sentito il mio sguardo bloccato su di lui.
e resta anche lui, a guardarmi, incatenato sotto il mio sguardo ed io sotto al suo.
fine.
***
lascio ad ognuno di voi la libertà di pensare ad un finale proprio. che siano finiti ancora insieme o che abbiano deciso di fare finta di niente, senza più parlarsi, è una vostra scelta.
grazie per ave letto questa storia.
pleasxntville (andrea)
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