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Magnus ed Alec passarono l'intera giornata accocolati l'uno all'altro sul letto, scambiandosi qualche bacio ogni tanto. Magnus non aveva mai provato tanto dolore come in quel momento, guardando il suo ragazzo piangere senza riuscire a smettere. I suoi occhi non erano mai stati così spenti fino a quel momento e Magnus faceva fatica a riconoscerli.

Erano così felici fino a quella mattina...

<<Basta così poco per passare dal massimo della felicità ad un abisso di tristezza...>> sussurrò Magnus dando voce ai suoi pensieri.

<<Mi dispiace che tu debba stare qui a vedermi in questo stato... dovresti andartene...>> disse Alec, anche se in realtà non pensava davvero ciò che aveva detto.

<<Alexander, io non ti lascio qui da solo. Non devi dispiacerti, io sono qui per te e non ho intenzione di andarmene. Mantengo sempre le mie promesse.>> disse Magnus, guardandolo in quegli occhi privi di tutta la loro luce.

<<Voglio vedere di nuovo quegli occhi brillare. Voglio vederti arrossire per i miei complimenti. Voglio vederti sorridere dopo averti baciato. Voglio indietro il mio Alexander, quello spensierato e felice. Nessuno dovrebbe provare questo dolore che ora stai provando tu, ma se stando al tuo fianco tornerai ad essere il mio Alexander Lightwood, allora farò tutto ciò che sarà necessario per riaverlo.>> continuò Magnus.

<<Basta che tu stia al mio fianco...>> sussurrò Alec.

Il silenzio riavvolse la stanza: Magnus stringeva Alec in un forte abbraccio accarezzandogli i capelli, mentre l'altro stava con la testa appoggiata al petto del suo ragazzo.

Entrambi erano persi nei loro pensieri.

Alec continuava a ripensare alle dure parole di suo padre, eppure era sicuro che sua madre non la pensasse come lui: glie lo aveva letto negli occhi. Quegli occhi materni che gli avevano sempre dato un senso di protezione lo avevano guardato dispiaciuti, non disgustati. Era sicuro che sua madre avesse accettato la cosa nello stesso momento in cui aveva visto la sua mano stretta a quella di Magnus. Era disposto a perdonarla se lei gli avesse chiesto perdono, ma non avrebbe mai potuto perdonare suo padre per le parole che gli aveva sputato in faccia.

Come poteva suo padre, l'uomo che lo aveva cresciuto, pensare una cosa del genere su di lui?

Lo aveva visto nascere e crescere, lo aveva educato e rimproverato, da lui aveva ricevuto qualche punizione quando era stato necessario. Ed ora lo aveva mandato via di casa dicendo che lui non era suo figlio.

Ma il fatto che lui fosse gay non era il problema, Alec ne era certo. Il problema era suo padre, che non voleva accettare la realtà.

Aveva sempre faticato ad abituarsi alle situazioni nuove, ma mai aveva reagito così male.

Decise di non pensarci e di concentrarsi su Magnus al suo fianco.

Nonostante il suo cuore a pezzi, sentiva comunque i battiti accelerare sotto il tocco del suo ragazzo.

Era sicuro che lui fosse la soluzione, ciò che avrebbe aggiustato il suo cuore.

<<Magnus?>> sussurrò Alec, voltandosi verso di lui.

<<Sì?>>

Il cuore di Alec accelerò, poi guardandolo negli occhi si decise a parlare.

<<Ti amo...>> disse, senza staccare gli occhi da quelli del suo ragazzo.

<<Anche io ti amo, Alexander...>> rispose Magnus, poggiando le sue labbra su quelle di Alec.

Il bacio divenne passionale, le loro lingue si intrecciarono e le mani di Alec finirono tra i capelli di Magnus. Continuarono a baciarsi per un tempo indefinito, poi Alec portò le mani ai bordi della maglietta di Magnus, sollevandola leggermente.

<<Sei sicuro?>> chiese Magnus guardandolo negli occhi.

<<Sì.>> rispose Alec sicuro di sé, togliendo la maglietta al suo ragazzo e lanciandola in un angolo indefinito della stanza.

Era il momento peggiore, eppure tutto era perfetto.

***

I due ragazzi stavano sdraiati sul letto, le loro mani intrecciate.

Si scambiarono un'altro bacio come se non potessero farne a meno.

<<Ti amo così tanto...>> disse Magnus, accarezzandogli il viso.

<<Anche io, Mag...>> rispose Alec.

<<Sai, avevi ragione. Ci vuole davvero poco per passare dal massimo della felicità ad un abisso di tristezza. Io in un solo giorno sono stato in paradiso, poi all'inferno. E ora sono di nuovo in paradiso. Solo quando sto con te sono veramente felice, e questo non mi era mai successo con nessuno. Se ti dovessi perdere finirei all'inferno senza possibilità di tornare indietro.>> aggiunse poi.

<<Vale lo stesso per me, Alec... ma io non ti lascerò cadere all'inferno.>> disse Magnus.

<<Nemmeno io lascerò cadere te all'inferno.>>

E detto questo, si baciarono ancora.

Erano ormai legati da un'amore più grande di quanto potessero immaginare: potevano essere la causa della massima felicità o della distruzione l'uno dell'altro.

Le scelte del cuore; MalecDove le storie prendono vita. Scoprilo ora