·•Specchi•·

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Camera di Tadashi non aveva all'interno nemmeno uno specchio, e l'unico che c'era era di media grandezza, rotto in mille pezzi e ricoperto con un telo nero. Tadashi non si sopportava, non poteva vedersi. Sin da piccolo ha avuto profondi problemi di autostima nonostante la mamma gli facesse tantissimi complimenti. Infatti, quando andava a scuola, veniva tormentato da un gruppo di bulli, i quali erano soliti prenderlo in giro: "Ma perché non parli? Perché arrossisci sempre? Perché hai quei segni in faccia, non ti lavi? Fai schifo. Non  avrai mai amici. Sei solo depresso". Yamaguchi tornava a casa, sorrideva alla mamma, al padre, e poi andava in camera sua. Si metteva davanti a quello specchio, e si guardava. I capelli erano disordinati, le gambe troppo magre, le labbra sottili, le lentiggini che coprivano tutto il suo corpo. Si odiava. Certe volte passava le ore, a cercare di migliorare. Passava le ore indagando su come potesse cambiare per diventare come tutti gli altri anche dal punto di vista caratteriale. Doveva essere simpatico, solare, socievole. Cominciò a fingere. Con il passare del tempo non sapeva più nemmeno lui chi fosse. Però, dopo la morte della madre, non aveva nessuno a cui sorridere, nessuno che lo consolasse, nessuno che lo spronasse, nessuno che gli facesse quei dolci complimenti, a cui non dava tanto peso ma che, in fondo, erano davvero importanti. Quando tornò a scuola dopo il periodo di lutto, i bulli lo coprirono di insulti più pesanti del solito. Lo spintonavano, lo costringevano a partargli le cose e lo picchiavano. Lui non capiva: Cosa stava sbagliando? Perché la mamma lo aveva abbandonato? Perché gli ha trasmesso queste lentiggini? Che cosa aveva fatto per meritarsi questo? Un giorno, dopo gli interminabili insulti da parte dei soliti ragazzi, tornò a casa, e per la prima volta vide il padre ubriaco. E fu così che anche lui cominciò ad insultarlo, ad accusarlo di cose assurde. Fu anche la prima volta che l'uomo lo picchiò. Successivamente si rifugiò in camera, dove, sopprimendo un urlo soffocato, distrusse lo specchio,si tirò i capelli e si graffiò il viso. Tutto ciò seguito da un grandissimo pianto. Aveva smesso di specchiarsi, di cambiare per gli altri, si era chiuso completamente a tutti. Lui era una nullità e non meritava di esistere.

Quella mattina, come al solito si preparò , controllò che il padre non lo stesso cercando, e uscì come suo solito. Una volta sceso dal balcone, trovò Tsukkishima di fronte alla casa con il suo splendente, per così dire, motorino nero.
《Hey Tsukki》 salutò solare il lentigginoso.
《Ciao》 rispose invece l'altro.
《Come mai sei venuto qui?》
《Oggi ti porto a casa mia, mi sono stufato dell'altalena del parco》
《Ah va bene》
Salì sul motorino, dietro all'amico,stringendosi con le braccia alla vita del più alto. Arrivarono in un posto, non poco lontano da lì, pieno di roulotte. Camminando fra le tante dimore, arrivarono a quella del biondo. Mentre Kei andava a posizionare il motorino vicino alla propria roulette, qualcuno uscì da qualla accanto. Erano Hinata e Kageyama, i quali, non accorgendosi della presenza del moro, si scambiarono un dolce bacio, per poi separarsi. In seguito Hinata prese la sua bicicletta e si allontanò per una meta a Yamaguchi conosciuta. Inutile dire che la reazione del lentigginoso a quella scena fu abbastanza comica. Rimase con la bocca mezza chiusa immobile. NON LO AVEVA CAPITO DOPO TUTTO QUESTO TEMPO? Era diventato anche una specie di amico stretto di Hinata, e non lo sapeva. Tobio, fece un piccolo sorriso, e quando si girò per tornare in casa, notò il moro, ma fece finta di nulla sperando che l'altro fosse arrivato dopo il bacio.
Il moro riflettè: quindi  quando loro due scappavano, quando non si presentavano a causa dei loro "lavori", quando Kageyama lo guardava male era PER QUESTO? Il moro rimase ancora per un po' imbambolato, quando il biondo lo prese per il braccio e lo trascinò dentro la roulette.
《Ma quei due... ma io...》
《Buongiorno Yamaguchi benvenuto nella realtà》
《Non-》
《Ti stai soprendendo del fatto che siano  gay? Che problema c'è?》 Affermò Kei con tono abbastanza irritato, che non accettava risposta negativa.
《No assolutamente non è quello,solo che, insomma, non l'ho capito, c'è non me lo aspettavo ma nemmeno minimamente》
《Ti facevo più intelligente sai? Vai in bagno e sciacquati la faccia, mi sembri rincretinito》
Tadashi si diresse verso il bagno, entrò, si sciacquò il viso, alzò lo sguardo e vide il proprio riflesso. C'era uno specchio, piccolo, ma c'era. Tadashi non si vedeva da tantissimo tempo,al massimo si scorgeva nel riflesso delle finestre, poichè tutti gli specchi in casa sua erano coperti da teli o coperte. Si toccò il viso, e rimase in quella posizione ancora per molto. Non sa esattamente quanto tempo passò. Il biondo, che nell'altra stanza stava aspettando il compagno, notò che Tadashi ci stava mettendo troppo. Raggiunse il lentigginoso nel bagno e lo trovò esattamente così: paralizzato di fronte alla propria figura con due occhi lucidissimi.
《Yamaguchi tutto ok?》 Chiese allora l'altro preoccupato.
《Le lentiggini non se ne sono andate》il moro riuscì a muovere le labbra
《Cosa?》 Tsukishima non capiva
《I capelli sono sempre disordinati》 poggiò la mano sullo specchio 《sono più magro di prima》 si abassò le maniche della maglia andandosi a scoprire le ferite e cicatrici causate dal padre. Si riguardò allo specchio. Tutte quelle voci, gli insulti, l' odio stavano risalendo. Portò entrambe le mani alla testa affondando le dita tra i propri capelli. Tsukishima si stava paralizzando a quella scena. Improvvisamente il moro tirò fuori un pianto di frustazione e cominciò ad urlare. Kei prese coraggio, gli prese entrambe le braccia bloccandolo.
《Yamaguchi che succede》
《Sono un completo disastro, guardami. Mi odio,non mi posso vedere》 riuscì a pronunciare tra un singhiozzo e l'altro.
L'occhialuto portò le proprie mani sul viso dell'altro.
《Yamaguchi tranquillizzati ok? Non è vero che sei un disastro》 lo fece girare per porlo di fronte allo specchio 《guardati Yamaguchi, non sei un disastro》
Il moro non riusciva ad aprire gli occhi. 《Come ti sei messo in testa queste cose? Cos hai contro le tue lentiggini? A me piacciono tantissimo, è la prima cosa che ho notato di te》continuò 《devi sapere che ho una grande passione per le stesse e le costellazioni, e ogni volta che ti guardo riesco a trovare sul tuo viso tantissime di queste》 Il moro aprì gli occhi e continuò ad ascoltare l'altro che incominciò ad accarezzare i suoi capelli 《i tuoi capelli sono moribidissimi e bellissimi, anche se sono disordinati. Sei magro, e allora? Non è un difetto. Sei una persona timida, delicata e incredibilmente impacciata. E a me piaci così e in nessun altro modo. Non sei un disastro Yamaguchi, devi solo cominciare ad amarti》Il lentigginoso guardò l'altro negli occhi per poi continuare a piangere più piano. Il biondo lo abbracciò con delicatezza.
《Ho sempre avuto paura degli specchi, servono solo a sottolineare tutti i miei difetti》 disse dopo un po' il più basso ormai tranquillizzato.
《Se li vedessi in un'altro modo, invece, capiresti che servono a sottolineare la tua bellezza》. Il moro sollevò un'altra volta lo sguardo andando ad incontrare gli occhi color miele del più alto. Quello gli rivolse un piccolo sorriso, dolce e carinissimo. Tadashi sentì il proprio viso andare a fuoco e abbasò lo sguardo tentando di non far vedere il proprio rossore all'altro.
《Va meglio?》
《Scusami...》
《Yamaguchi stai zitto》 affermò il biondo dolcemente.
《Dai andiamo di là che ti faccio ascoltare la mia playlist di canzoni》
《Davvero?》
Sentire la playlist di Kei significava conoscerlo meglio, e comprendere meglio il suo carattere. Nessuno sapeva cosa ascoltasse Kei, e nessuno poteva osare chiedergli di musica tantomento ascoltarla con lui.
《Certo》 rispose l'altro. Tadashi era l'unico che lo portava a comportarsi in quel modo, che gli faceva battere il cuore con un semplice sguardo. 
Yamaguchi esultò e sorrise come se prima non fosse successo niente. Al biondo sfuggì un battito.
Tadashi era davvero stupendo nonostante non riusciva a comprenderlo.

Questo capitolo non è bellissimo, tanto meno bello, ma credo servisse per sviluppare meglio la relazione tra i due. Credo che Kei sia troppo dolce, ma incredibilmente vero. C'è penso che in una situazione del genere si comporterebbe davvero così, magari senza tutta questa dolcezza, però si. Invece la cosa che mi preoccupa di più è che riusciate a capire il disagio che prova Tadashi nel guardarsi. Magari un lettore di primo impatto potrebbe pensare che la sua reazione sia troppo esagerata, ma secondo me non è così. Ho sempre detto che più andiamo avanti più Yamaguchi rappresenta me stessa. Spesso mi è capitato di guardarmi allo specchio e scoppiare a piangere perché non mi piacevo, mi è capitato di arrabbiarmi così tanto con me stessa da farmi del male da sola.
Spero sopo che riusciate a comprendere quanto possa essere complicato un problema come quello dell'autostima bassa, che può portare a brutte cose, e , come nel caso di Tadashi, addirittura a non riuscirsi a specchiare.
Ognuno di noi dovrebbe incominciare ad amarsi per quel che è e smettere di mutare in una persona che non è realmente.
Inoltre, ho finalmente messo questa cavolo di Kagehina, che ho intenzione di sviluppare in uno spin off molto futuro(in pratica quando si concluderà questa di storia).
È tutto per voi, alla prossima🌸
(Tadashi è bellissimo lo amo)

𝐃𝐞𝐚𝐝 𝐭𝐨 𝐦𝐞🌸||𝘛𝘴𝘶𝘬𝘬𝘪𝘺𝘢𝘮𝘢Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora