·•Paure•·

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Erano passati all'incirca cinque giorni da quel gran casino che era successo nella piccola roulotte di Tsukki. Yamaguchi era rimasto in camera sua nella completa desolazione perché effettivamente non aveva idea di cosa raccontare al biondo come scusa della sua reazione. Per nulla al mondo avrebbe potuto dire il vero motivo, nessuno doveva venire a sapere qualcosa su suo padre. Molto probabilmente Tsukishima sarebbe scappato da lui e gli avrebbe fatto solo pena. E soprattutto non sapeva se Kei voleva averne ancora a che fare con lui, dopo quello che gli aveva detto. Aveva fatto un enorme casino, ma in fondo non è colpa sua se lui ha tentato di divorarlo! E soprattutto, sotto sotto sapeva che le cose che gli aveva detto non erano una completa bugia. Infatti lo pensava, pensava che in realtà anche lui lo stava usando approfittandosi del suo carattere fin troppo debole e buono per respingere le persone. Rassegnandosi a ciò al moro veniva solo da piangere, per l'ennesima volta la vita non gli sorrideva, ma gli sputava dritto in un occhio. Anche per oggi sarebbe rimasto a rimuginare su come sarebbe andata se invece, per una volta, la vita lo avesse accolto ad abbraccia aperte.
Qualche isolato più in là nell'enorme campo di roulotte, Tsukishima si era lasciato letteralmente a se stesso, usciva poche volte semplicemente per fumare. Appena Tadashi se ne era andato cinque giorni fa, gli era sobbalzata l'idea di inseguirlo, ma pensava che avrebbe semplicemente complicato le cose. Tadashi gli aveva dimostrato che non voleva quel tipo di rapporto con lui, e lui aveva fin troppo esagerato, nonostante conoscesse tutti i problemi di Yamaguchi. Perché bastava poco, bastava guardarlo quando lui non se ne accorgeva, e vedeva che negli occhi del moro non c'era assolutamente nulla. Forse un profondo dolore, portato da chissà quanti avvenimenti, a volte potevano sembrare colmi di rancore. Eppure quando gli sorrideva quegli stessi occhi così spenti, brillavano come il migliore dei diamanti. E adora quel sorriso, lo adorava molto di più di qualsiasi cosa, sognava di baciarlo, sorprendendolo, facendolo diventare di quel rosso in viso che lo faceva letteralmente impazzire. Però dopo la sua reazione e quelle cose che gli aveva detto, gli si era completamente sgretolata ogni possibilità futura. Appena il lentigginoso se ne era andato gli sembrava di averlo distrutto. Il viso di Yamaguchi mentre gli diceva che lui, Tsukishima, stava giocando con i suoi sentimenti lo aveva devastato. E sapeva che quelle parole pronunciate in preda alla rabbia, nascondevano una paura profonda da parte di Tadashi. Non aveva notizie del moro da troppo tempo, di solito si vedevano tutti i giorni, e 5 giorni senza di lui erano diventati insopportabili. Ogni volta che usciva a fumare una sigaretta, e la loro quantità aumentava di giorno in giorno, era solito fissare Hinata, quelle volte in cui anche lui e Kageyama erano fuori per prendere una boccata d'aria,sperando che almeno lui sapesse qualcosa. Anche quel pomeriggio era uscito fuori alla roulotte, con una forza vitale per alzarsi dal divano che pensava di non avere, e si era appoggiato completamente alla porta chiusa della roulotte. Hinata lì vicino stava urlando come suo solito e Kageyama per zittirlo gli aveva dato un veloce bacio a stampo, prima di sorridergli. Subito dopo il più basso se ne era andato in bicicletta salutando amorevolmente il fidanzato. In tutto questo Tsukishima non aveva tolto lo sguardo da Hinata, ovviamente. Magari stava andando a casa di Yamaguchi, magari si stavano incontrando. Si portò la sigaretta alla bocca e aspirò per poi buttare il fumo con un enorme sbuffo.
《Adesso punti al mio ragazzo? 》aveva detto Kageyama avvicinandosi di poco al biondo, facendogli cenno di lasciargli la fine della sigaretta. 《Kageyama non metterti anche tu, il tuo ragazzo tremendamente rumorso non te lo tocca nessuno》disse amaramente offrendogli un tiro dalla sigaretta. L'altro l'accettò volentieri e prima di fumarla lo guardò con più attenzione. Il biondo era in condizione pessime:la pelle più bianca del solito, aveva delle occhiaie enormi, gli abiti talmente sgualciti che sembrava non li cambiasse da una vita.
《Hai un aspetto di merda fattelo dire》affermò senza pudore il corvino. Il biondo sbuffò 《Ho fatto un casino》
《Quando mai》rispose subito l'altro. 《È possibile che tutto ciò che creo appena lo tocco lo distruggo? 》gli domandò il biondo.
《Non ho capito granché, ma se ti riferisci a ciò che è successo con Yamaguchi so già tutto》
Kei spalancò gli occhi 《Cosa sai tu?! 》
《In realtà niente in particolare, Hinata è preoccupato per lui perché non si fa sentire da tanto, e ho capito subito dalla grande quantità di sigarette che ti stai fumando in questi giorni che centri qualcosa con la sua sparizione》Tsukishima rimase a bocca aperta, Kageyama è stupido, eppure ha capito tutto questo? 《Quanti neuroni hai bruciato a causa dello sforzo per arrivare a questa deduzione?》lo prese in giro acidamente.
《Io volevo aiutarti ma adesso ricordo perché nessuno ti sopporta》Tsukishima alzò gli occhi al cielo 《Scusami se mi piace essere realista》Kageyama sbuffò prima di riprendersi la sigaretta precedentemente ridata al biondo 《Sia chiaro, voglio solo sapere cosa è succeso e nulla di più. Non mi interessa di te, voglio solo aiutare Hinata》e in quelle parole Kei riuscì a vedere un leggero rossore sulle guance di Tobio.
《Semplicemente, o meglio non semplicemente.. 》fece un sospiro 《.. Stavamo parlando e niente, l'ho baciato e-》
《Tsukishima Kei che bacia qualcuno?! Ma te non ci credi in queste cose. Vuoi usarlo, uno sensibile come Yamaguchi? 》
《Usarlo? Ma per carità, ma perché pensate che sia così meschino? 》
《Perché lo sei, magari? E perché sei tu quello  che con le persone ci passi una notte e poi le getti come rifiuti? E poi chi altro te lo ha detto? 》quasi urlò Kageyama, nel mentre che buttava la sigaretta e la calpestata per spegnerla. 《Lui, me lo urlato in faccia affermando che lo uso solo perché so che è debole... Ma questa volta è diverso, quando l'ho visto la prima volta non avevo intenzione di portarmelo a letto anzi, non so perché, ma volevo quasi proteggerlo. Non volevo farlo quel giorno, insomma non volevo portarmelo a letto, è stato del tutto naturale. Desideravo da così tanto quel tipo di contatto che mi sono lasciato fin troppo andare.. 》aveva detto mentre guardava le nuvole nere nel cielo.
《Tsukishima ti sei innamorato? 》E a quelle parole così semplici, a Kei quasi venne un infarto. Non lo sapeva, o almeno, credeva di saperlo, ma non voleva ammetterlo. Quando lo aveva baciato ha pensato "è questo l'amore?" e si era risposto che si, desiderare più di ogni altra cosa la felicità e il contatto di una persona doveva esserlo. Ma adesso, ad ammetterlo a voce alta, non se ne sentiva più sicuro e quasi tremava all'idea che quella potesse essere la verità.
《Non lo so, non sono sicuro, non voglio ferirlo》aveva semplicemente affermato a bassa voce dopo un lungo instante di silenzio.
《Tsukishima, credo che uno dei più grandi errori che si fanno è aver paura dei propri sentimenti 》l'occhialuto quasi tremò 《Tantomeno devi avere paura delle conseguenze. L'amore è questo: fare di tutto per la persona che amiamo senza pensare a nient altro. Non lo ferirai, ne sono sicuro. E poi Tsukishima, per quanto tu possa mentire a te stesso, si vede lontano due chilometri che ti piace, i tuoi occhi si brillano vicino a lui e sembra quasi che tu faccia di tutto per farlo star bene》poi si era fermato 《E ti assicuro che lui ti guarda nello stesso esatto modo in cui lo guardi tu》Il biondo aveva spalancato gli occhi a quella rivelazione 《Devi lottare, perché si vede anche che ha un bisogno matto di te》aveva concluso. E in quel momento a Kei si schiarì tutto nella sua testa. Doveva lottare e lo avrebbe fatto, doveva scoprire il motivo della reazione di Tadashi e tutte le altre incognite nel suo modo di essere. Perché ogni volta per tornare a casa doveva entrare dalla finestra della camera e non dalla porta? Perché, al loro primo incontro, Kei aveva notato tantissimi lividi e ferite sul corpo dell'altro? Perché era sempre così chiuso in se stesso? Perché non ha mai nominato la sua famiglia? E queste sono solo poche delle domande che si poneva Kei, nel mentre che prendeva il casco e saliva sulla propria moto, salutando con un cenno Kagayama.

SONO TORNATAAAAAAAAA
Si sono proprio io e si, questo è l'ennesimo capitolo di merda della storia che era partita bene ma che sta finendo malissimo!!!!
Sono un po' esaurita perdonatemi.
Mi dispiace se sono stata assente per così tanto ma semplicemente sto vivendo un periodo di merda e niente. Spero siate felici di sapere che sono viva. Adesso che rileggo il capitolo mi sono accorta che inconsapevolmente mi sono mezza ispirata alla vecchia storia In the name of love, perché anche lì Tsukki si fa aiutare da un personaggio per capire cosa farne dei suoi sentimenti.
In pratica
Ho una fantasia del cazzo
BENE
Spero vi sia piaciuto il capitolo
Alla prossima
(sperando che non sia tra 5 mesi)

𝐃𝐞𝐚𝐝 𝐭𝐨 𝐦𝐞🌸||𝘛𝘴𝘶𝘬𝘬𝘪𝘺𝘢𝘮𝘢Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora