Capitolo Uno pt.2

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Il mio umore era sotto zero, dopo l'ennesima giornata
all'inferno.
Le mie compagne non avevano fatto altro che prendermi in giro.
Come al solito mi rinchiusi in me stessa, cercando di fare finta di niente.
Sofi era l'unica in grado di alleggerire il peso dei miei moltiplici pensieri.
Non è facile trovare persone di cui fidarsi, disposte a prendersi un pò del vostro cattivo umore, per farlo loro.
Mi feci forza e finii di cambiarmi per l'ora di educazione fisica.
Indossai il top nero con la scritta bianca che mi aveva regalato Sofi, non perché diceva che metteva in evidenza le mie forme, in realtà ci ero affezionata. Era l'unica che mi faceva del regali per il mio compleanno.
Non potendo mai lasciare l'Istituto indossavo sempre vestiti di seconda mano scelti dalla Direttrice in persona. Che orrore!
Raggiunsi la palestra in tempo per il fischio d'inizio della corsa di riscaldamento.
Adoravo correre, era un ottimo metodo per isolarmi ancora di più da tutto quello che mi circonda.
Sofi era la compagnia giusta quando si trattava di sport!
Dopo sei giri di campo la vidi rallentare, conoscevo quella faccia,
aveva un illuminazione!
Essendo le uniche che avevamo finito i giri di riscaldamento, nell'attesa ci eravamo andate a sedere in fondo alla palestra.
Sofi non mi diede neanche il tempo di fiatare, era troppo ansiosa.
«Carol ascolta, potresti chiedere a Miss Rose se conosce la famiglia di tua madre, anche lei è cresciuta a Levico.»
Chissà perché immaginavo che avrebbe detto quello. Mi misi sulla difensiva dicendole:
«Hai ragione, potrei, peccato che quella donna non mi piaccia.»
Sofi strabuzzò gli occhi incredula replicando: «Stai scherzando?!
Cinque ore fa le hai detto che è bellissima e...»
Stufa di ripensare ancora a quella pessima figura la interruppi.
«Sofi so bene cosa ho detto, le ho fatto un complimento! che c'è di male!?
Questo non significa che mi deve per forza stare simpatica!»
Sofi esclamò a voce sommessa fissando il pavimento: «Mh fai come vuoi, voglio solamente aiutarti. Lei potrebbe sapere qualcosa su Amanda Blake.»
Sofia e il suo bisogno di aiutare gli altri...Non volevo ferire i suoi sentimenti, sapevo che ci teneva a me quindi le promisi che ci avrei pensato.
Notai che si stava mangiando le unghie (ansia) come pensavo la mia cara amica affermò: «Secondo me è impossibile che tu non abbia altri parenti Caroline!»
A quanto pare Sofi era più insistente del solito...
La conoscevo una volta che iniziava non si dava per vinta.
Mi domandavo da dove arrivava tutta quella audacia.
Esitai per momento, cercando le parole giuste, e le dichiarai: «Mamma da piccola mi teneva all'oscuro di tutto, ogni volta che qualcuno veniva a casa nostra, mi chiudeva nella mia stanza. Un giorno di nascosto mi sono messa a spiarla.
Stava litigando con una donna molto più grande di lei.
Ho pensato che fosse mia nonna. Quel giorno si è arrabbiata tanto con me.
Piangeva, era un periodo che la vedevo sempre stressata.
Avrei potuto dirle qualcosa  per calmarla.
Se lei non fosse uscita di casa quel maledetto giorno, ora sarebbe ancora viva.
Questa è l'ultima cosa che ricordo di lei Sofi.»
La sua espressione diventò mortificata. Proprio quello che volevo evitare. Mi fece alzare
in piedi e mi abbracciò cosi forte da farmi soffocare sussurrandomi:
«Caroline perdonami non volevo essere invadente, mi fa male vederti triste. A volte vedo nei tuoi occhi il bisogno di tante risposte, vorrei solo aiutarti.»
Sofi era l'unica persona a cui avevo permesso di entrare nella
mia vita, non mi sarei mai potuta arrabbiare con lei.
«Tranquilla lo so! Ma ho paura di quello che potrei scoprire.» le dissi, consapevole dei segreti che le nascondevo. Anche a lei sorridevo il doppio per nascondere la metà
del mio dolore.
Sofi mi fisso per un periodo infinito, desiderosa di poter entrare nel mio tenebroso cervello e domandò: «Ci sono ancora tante cose che io non so, vero? »
«Sei la mia migliore amica Sofi, mi conosci, per me aprirmi è complicato.» Speravo che quella risposta la soddisfacesse abbastanza da cambiate argomento.
«Lo so Carol, quando sarai pronta mi dirai tutto, non voglio metterti pressione.»
Rispose allegra, io feci un sospiro di sollievo... Il programma di Sofia Jordan, •Sosteniamo Caroline• era terminato.
Le sorrisi amorevolmente tirandole un cazzotto per gioco.
Sofi mi guardò con aria di sfida mormorando: «Ora basta parlare Blake! Vediamo chi arriva prima in fondo alla palestra!»
«Ma perfavore Jordan lo sanno tutti che io non perdo mai!!» le dissi stiracchiandomi le braccia e provando a trattenere un sorriso per sembrare seria.
Sofi scoppiò in una rista, e i suoi perfetti denti bianchi brillarono.
Da quando Sofi era entrata nella mia vita distruggendo tutti i muri che mi ero creata aveva portato con lei anche un pò di luce.

SAGITTARIUSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora