Capitolo 18

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"Non gli abbiamo neanche scattato una foto ieri" fa notare Claudio mentre sono fuori dalla casa famiglia che aspettano per entrare, ovviamente già pronti prima dell'orario di apertura.

"È vero! Rimediamo oggi" lo asseconda Mario "Ma c'è un problema Clà" Claudio lo guarda quasi spaventato "Silvia e Vittorio prendono sempre i nostri telefoni per giocare, le noteranno subito" spiega Mario

"Allora vuol dire che stasera, quando usciamo da qui, andremo a comprare un telefono su cui avere solo le foto di Ricky e guardarle quando ci pare senza correre rischi" propone Claudio

"Come farei senza le tue assurde idee?!" gli sorride Mario "Mi sento in colpa per questo segreto, non so per quanto riusciremo a nascondere questa cosa ai bambini" aggiunge poi con lo sguardo rattristato

"Hai ragione ma lo facciamo per loro, aspettiamo di avere notizie certe e buone prima di illuderli" lo conforta il marito prima di accarezzargli una guancia.

Il cancello per fortuna si apre interrompendo quel momento quasi malinconico e Alice compare sorridente ad accoglierli

"Sbrigatevi ad entrare, non so se sentite le urla ma si sta disperando perché ovviamente non vuole il suo latte"

I due quasi corrono, Claudio ha una specie di sorriso sulle labbra che tenta di nascondere, consapevole che il piccolo probabilmente mangerà solo con lui. Lo conosce da neanche 24 ore e quell'esserino già lo fa sentire speciale.

In effetti mentre percorrono il corridoio per arrivare nella stanza di Ricky si sentono riecheggiare delle urla che diventano sempre più forti man mano che si avvicinano a quella porta. Claudio si precipita ad aprirla, trovando il bambino tutto rosso in viso per lo sforzo

"Ehi piccoletto" sussurra avvicinandosi a lui e Ricky smette all'istante di disperarsi, girando la suo testolina per cercare di capire da dove arrivi quella voce. Il piccolo sorride appena Claudio si affaccia nella sua culla e allunga il braccio per accarezzargli il viso umido a causa delle lacrime.

Subito Ricky posa la sua manina su quella enorme di Claudio e poi solleva le braccia per farsi prendere. Claudio non esita un secondo di più e ne approfitta per coccolare quel bimbo bisognoso di amore e di cure. È davvero magrissimo per avere tre mesi, minuscolo com'è si perde nel petto di Claudio.

Mario guarda tutto senza riuscire a proferire parola, Alice intanto ha portato loro il biberon con la colazione del bambino.

Appena Claudio capisce che il piccolo si è tranquillizzato del tutto, inizia a dargli da mangiare senza che Ricky faccia storie.

"Devi mangiare tutto tutto" gli sussurra "Altrimenti non potrai venire a far crossfit con me e il tuo fratellino perché sei troppo debole" continua serio facendo però ridere il marito che si siede accanto a lui sulla poltrona. Sono rimasti da soli, Alice ha capito che sono perfettamente in grado di cavarsela, e così, dopo esser riusciti a far mangiare tutto il suo latte al piccolo, gli fanno fare il ruttino e poi gli cambiano addirittura il pannolino. Si muovono in quella stanza come se fossero a casa loro.

Prima di andare alla casa famiglia avevano telefonato ai loro bambini che si stavano preparando per la scuola, rassicurandoli che sarebbero tornati il giorno successivo.

Come promesso prima di entrare, hanno immortalato ogni istante della giornata con foto e video mentre a turno giocavano con quel nanetto che ormai non potrà più fare a meno di loro.

"Come facciamo i prossimi giorni?" Chiede Mario al marito quando è quasi finito l'orario delle visite

"Non mi ci far pensare" risponde l'altro "Ci faremo dare il suo numero da Alice o chiunque altro e le faremo stare in videochiamata per tutto il tempo" provano a consolarsi a vicenda, neanche loro riusciranno a fare a meno del piccolo, in soli due giorni si sono affezionati tantissimo a lui

"Ragazzi, credetemi, non vorrei mai mandarvi via ma mi tocca farlo" sussurra Alice entrando nella stanza, li ha fatti già restare più del dovuto anche oggi, riuscendo a ottenere un permesso speciale dalla dirigente per far sì che potessero dare anche la cena al bambino che con loro mangia serenamente.

"Domani mattina avete un appuntamento prima dell'orario di apertura per sistemare le questioni burocratiche" li informa "e poi potete stare con lui, quanto altro vi fermate?"

"Abbiamo il volo domani sera"

"Quindi ci salutiamo domani?" i due annuiscono

"Allora vi dico già che domani mi dovrete lasciare delle vostre felpe o qualsiasi cosa che abbia in qualche modo il vostro odore per poter provare a calmare Ricky quando gli vengono le sue crisi" queste parole fanno quasi sorridere i due ma li rattristiscono anche, non potranno esserci per lui quando ne avrà bisogno.

Usciti di là decidono di far un giro per andare davvero a comprare quel telefono nuovo in cui avere le foto di Ricky. In realtà non hanno parlato per decidere che sarebbe stato lui il loro terzo figlio, era normale, non sarebbe stato necessario decidere. Sì, avevano visto anche altri bambini ma quel piccolo ha scelto loro, stava aspettando loro e loro non potrebbero essere più felici di ciò.

Per strada si fermano davanti alla vetrina di un negozio di giocattoli e ovviamente ci entrando. Hanno promesso alle loro piccole pesti di portar loro un regalo e che importa se è anche più di uno?! Mario prima di partire era contrario a questa idea del marito, non vorrebbe che i loro figli si viziassero ma adesso sono troppo felici per le due giornate appena trascorse e anche Silvia e Vittorio meritano di essere felici, di condividere quella felicità anche senza conoscerne il motivo. Ecco perché non riceveranno un solo regalo al loro ritorno.

Escono da quel negozio con diverse buste, a quanto pare anche il proprietario ha diritto a condividere quella loro gioia visto quanto hanno speso.

Hanno comprato dei regali per il loro bambini, i loro tre bambini. Anche Ricky il giorno dopo riceverà i suoi regali. In quelle buste infatti c'è anche un peluche quasi gigante che quella notte dormirà nel letto insieme a loro "così si impregna del nostro odore" aveva detto Claudio per convincere il marito, non che fosse necessario convincere Mario per quell'acquisto. Erano talmente felici e sintonizzati.

Quella notte nel letto con loro avevano trovato spazio anche altri pupazzetti più piccoli "Quello grande non ci sta nella culla" aveva detto questa volta Mario "questi piccoli può tenerli sempre accanto" e Claudio aveva condiviso fin da subito quel pensiero. Che poi ci fossero anche una miniatura di un panda e di una scimmietta non importa saperlo. In quel letto ci erano finite anche diverse felpe di uno e dell'altro, una felpa in particolare era addirittura stata fatta indossare dall'orso gigante. Era una felpa che Mario aveva regalato un giorno qualunque al marito e che Claudio amava tantissimo.

Ricky fu felicissimo di quei regali e anche quel terzo giorno trascorse purtroppo troppo in fretta.

"Questi sono i tuoi fratellini" sono entrambi seduti sulla poltrona con il piccolo in braccio nel pomeriggio e gli stanno facendo vedere i video dei loro due figli "Lui si chiama Vittorio ma tutti lo chiamiamo Viko perché quando Silvia era piccola lo chiamava così" racconta Mario e Ricky sembra ascoltare tutto curioso "Guarda qui, questa è una delle sue partite, è fortissimo sai! Insieme giocherete tantissimo. E lei e la tua sorellina, è fantastica anche lei, la adorerai"

"E loro adoreranno te!" aggiunge Claudio.

L'incontro con la dirigente avvenuto nel mattino li ha resi ancora più felici, se possibile, ma è giunto anche il momento dei saluti. Hanno messo l'orso sulla loro poltrona, è grande abbastanza da farci sedere Ricky tra le gambe, e gli altri pupazzetti più piccoli nella culla con lui. Lo hanno fatto addormentare prima di lasciarlo e se ne vanno così, con l'immagine del piccolo che dorme sereno mentre con una manina stringe la scimmietta e con l'altra il mini panda.

"Ci vediamo tra due settimane, prenditi cura di lui" hanno salutato Alice con due grossissimi abbracci dopo averle lasciato le loro felpe e un registratore comprato insieme al telefono "Qui su ci abbiamo registrato le nostre voci" le hanno spiegato "abbiamo pensato che magari potrà servire".

Infatti la sera precedente hanno registrato a turno dei racconti e perfino diverse ninna nanne che il piccolo sembrava gradire

"Così sentirà di meno la nostra mancanza" 

Momenti nostri (parte 2)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora