Capitolo 9

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***Sono contenta che questa storia stia continuando ad appassionarvi, mi fa davvero piacere!! Grazie! Devo però comunicarvi che sarò assente per qualche settimana.

Ma non potevo lasciarvi senza farvi sapere il motivo che mi ha spinta a nominare il tenebrosissimo 5 Marzo!

A presto e buona lettura!***



Claudio si precipita per tornare a casa, annuncia in suo arrivo chiudendo la porta senza però ricevere alcuna risposta. Sale in camera correndo per le scale, apre la porta ma Mario non è nel letto.

Dura tutto pochi secondi, un istinto negativo lo vuole portare ad aprire i cassetti per controllare che le cose del tuo compagno ci siano ancora ma fortunatamente sente dei rumori provenire dal bagno della loro camera e si rasserena quando vede Mario nella vasca.

"Mario sei qui" riesce a pronunciare nonostante il fiatone

"Clà hai l'affanno?"

"Eh, son salito di corsa"

"Ti avevo detto di non preoccuparti"

"Sì ma mi hai detto che mi devi parlare"

"Infatti è così, vieni?" gli fa cenno di raggiungerlo nell'acqua ma Claudio aveva già tolto le scarpe prima che glielo chiedesse.

Si spoglia del tutto e lo raggiunge, si siede dietro di lui e se lo sistema sul petto, Mario appoggia la sua testa sulla spalla, incrociano mani e piedi, si fondono in un unico corpo.

"Ti vuoi rilassare? Hai il cuore che mi martella sul petto"

"Mi sono agitato Cicci, cosa mi devi dire?"

"Che giorno è oggi?"

"Mercoledì"

"Più preciso"

Claudio ci pensa qualche secondo

"Ah.." risponde triste "Vedi che mi fai preoccupare Mario?"

"Che giorno è?"

"È il cinque Marzo"

"Eh" conferma Mario

"No Mario, avevamo detto niente più cinque Marzo per sempre"

"Lo so" scoppia a ridere Mario "Però è più facile dare al cinque Marzo un significato nuovo e bello piuttosto che cancellare il giorno da tutti i calendari del mondo, non trovi?"

"Effettivamente" lo stringe in un abbraccio e gli lascia tanti bacini soft, da sulla testa fino al collo

"Che ti ricorda la vasca da bagno?"

"Il primo bagnetto che ho fatto ai bambini" sorride al ricordo

"Te lo ricordi?" anche Mario sorride ricordando l'iniziale imbarazzo di Claudio

"Certo che me lo ricordo, Silvia mi ha anche detto che lo concedevi solo a me"

"Eri l'unico, è vero! Il privilegiato"

"Chissà perché" lo stuzzica

"Ti ricordi che poi ti volevo mandare via?"

"Questo è tra le cose che non mi piace ricordare e comunque sì, me lo ricordo. Ricordo tutto quello che riguarda voi tre, siete la cosa più bella che mi potesse mai capitare nella vita, dico davvero"

Mario porta le loro mani vicino al suo viso e bacia quelle di Claudio

"Ricordo tutto, ricordo quei bagnetti, la pipì che Vittorio mi ha fatto in faccia, le canzoncine per farli addormentare, le storie che dovevo inventare quando non volevano che leggessi qualche libro, le gite in montagna, i loro volti tristi quando li lasciavamo all'asilo e le corse che facevano sorridenti verso di noi quando li andavamo a riprendere, le passeggiate di sera al mare, i gelati sui quali si addormentavano e noi che li riportavamo in braccio alla macchina nonostante ogni volta promettessero di non addormentarsi lì, i loro primi passi, le prime parole, la naturalezza con cui hanno iniziato a chiamare papà anche me" quasi si commuovono a ricordare tutti quei momenti, rivivendoli con gli occhi chiusi in quella vasca da bagno.

Momenti nostri (parte 2)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora