- Forza Sam finisci la colazione che poi ci prepariamo per andare a trovare la mamma in ospedale-
mio padre mi parla ma tutto ciò che riesco a vedere è il suo viso tirato, consumato, smunto; mi sorride debolmente cercando di nascondere il dolore dietro ad ogni più piccola cellula presente nel suo corpo. In tutta risposta continuo a fissare la mia tazza di latte dove una miriade di cereali galleggianti continuava a muoversi,continuando a mescolare il tutto con movimenti antiorari loro sembravano quasi danzare li dentro; in maniera lenta, distratta e puramente meccanica porto il cucchiaio alla bocca, dopodiché mi alzo per andare a vestirmi.
Uscendo di casa saliamo su un vecchio pick-up color ruggine e li cala di nuovo il silenzio.
-La mamma tornerà presto a casa?-
Ed eccola li la mia domanda, dopo quasi due mesi di silenzio, togliendo gli assensi silenti, i pollici alzati e lo scuotere il capo
-Non lo so piccola, la mamma sta molto male, ha bisogno di molto riposo..-
Mi guardo le punte delle scarpe e torno a trovare interessanti le cassette della posta che distinguono ogni abitazione una dall'altra.
Le luci al neon sono bianche, fredde e l'ambiente non sa per niente di casa, ma almeno non fa freddo.Entriamo nella stanza della mamma e la vedo sdraiata sul letto con un sacco di macchine attorno ed un continuo suono incessante e costante"bip,bip,bip", i suoi occhi verdi sono chiusi e i capelli ricadono ben pettinati ed in ordine sopra al cuscino. Mi siedo accanto a lei e le prendo la mano prima stringendola un po', ed è calda lei è ancora li da qualche parte, poi come al solito finisco per disegnare dei cerchi immaginari sul palmo della sua mano con la punta delle mie dita.
Prendo il libro dalla borsa e lo apro fino alla pagina segnata con la cartolina della vacanza di un paio di anni prima di Parigi, continuo a leggere dove mi ero fermata il giorno prima, a voce fioca ma nello stesso tempo ferma le raccontò di come Dorothy conobbe, incontrandoli sul suo cammino, uno spaventapasseri senza cervello ed un uomo di latta senza cuore. Aver letto quel libro per l'ennesima volta però non aveva aiutato la mamma a svegliarsi,mentre molte volte aveva aiutato me ad addormentarmi. Vedo papà dalla porta della stanza che parlando con i medici mi fa un cenno della mano segno che tra poco saremmo dovuti rincasare. Chiudo il libro e lo ripongo nel cassetto del comodino sapendo che sarei tornata l'indomani con una nuova speranza di poter spezzare il sortilegio in cui mia madre era caduta. -La sera mio padre a casa mi spiegò che la mamma non era più con noi, che era andata via perché tanto stanca, io invece avevo capito dalle parole "coma irreversibile" dei referti sul comodino della camera da letto, che nessun bacio del principe azzurro avrebbe spezzato l'incantesimo e che non c'erano scarpe magiche da scontrare tra loro più volte per fare avverare nessun desiderio.
Il giorno del funerale è stato insipido, meccanico, la bara chiusa, la messa in chiesa, i fiori, le lacrime e tutti i conoscenti di mamma e papà vestiti di nero, solo io e mio padre avevamo insistito per porgerle un giglio bianco, per colmare tutto quel buio che negli ultimi giorni era diventato tutto nella mia vita, nella nostra vita. Non riuscivo a pensare ad altro se non che avrei avuto tanto bisogno in quel momento di un abbraccio della mia mamma..
-Sa credo che vi farebbe bene cambiare aria dopo tutto quello che è successo.. Samantha è distratta, il suo rendimento scolastico non ha subito variazioni anzi, ma purtroppo non è questo quello che ci preoccupa.. lei.. non parla, rimane seduta tutto il periodo delle ricreazioni a fissare il vuoto, quando un bambino le chiede se ha voglia di giocare con lei lo guarda perplessa per poi allontanarsi.. credo che abbia qualcosa che non va.. -
Mio padre sospira massaggiandosi una tempia ed evitando di incrociare il suo sguardo con la donna sulla sessantina di fronte a lui, fino a sei mesi prima ci sarebbe stata Eveline a parlare con gli insegnanti, una cosa che a lui proprio non riusciva troppo bene
-..sa ci sono molte persone che potrebbero aiutarla, se è necessario aiutarvi,posso chiedere una lista alla consulente scolastica riguardo alla rete di psicologi che ricopre la zona...-
a mio padre si mozza il respiro, alza lo sguardo e si volta verso la porta sperando che io non abbia sentito nulla per poi rivoltarsi rimanendo a fissare per un paio di secondi la vecchia in modo tutt'altro che amichevole.
-Sa,credo che abbia ragione è evidente che mia figlia sia rimasta piuttosto scossa dagli ultimi avvenimenti, ma soprattutto da quello che non ha trovato nelle persone come lei.
Penso che entrambi saremmo ben felici di "cambiare aria", mia figlia non trascorrerà un minuto di più in questa scuola circondata da incompetenti.-
Tagliando così corto si affaccia dallo stipite della porta dove io, già pronta ed imbacuccata per uscire, aspettavo che i grandi finissero di parlare.
-Andiamo tesoro, saluta i compagni e le maestre, ci prenderemo una lunga vacanza.-
Con un debole sguardo ed un piccolo cenno di mano saluto tutti mormorando un sottile e flebile "ciao".
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Another
AdventureSono nata come una storia qualunque, in una giornata piena di pensieri, con un tempo di quelli da passare con una cioccolata calda e una coperta sul divano.. E non aspetto nient'altro se non di essere letta da qualcuno. (Spero che la storia vi piacc...