Chapter Nine

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Il suono del campanello segnalò l'arrivo di Louis e come sempre Dolores aprì la porta facendo accomodare l'ospite. Indossava dei jeans stretti neri abbinati ad una semplice maglietta bianca, questa era coperta dal suo immancabile giacchetto di jeans. Ai piedi aveva delle vans nere immacolate - Grazie Dolores, ma sono di fretta- disse con un sorriso e in quel momento la ragazza scese le scale a vista dell'ingresso. Indossava un vestito interamente fatto di finta pelle nera, arrivava fino a metà coscia segnando il punto vita, arricchito ulteriormente da una cintura fine rossa. Le gambe erano coperte da dei collant color carne e ai piedi un paio di tacchi non troppo alti, quel che basta per eguagliare il ragazzo in altezza, questi erano di un colore rosso fuoco. Le spalle coperte da un giacchetto in pelle rosso che arrivava alla vita ed era lasciato slacciato.

I capelli le ricadevano lisci sulle spalle e il solito trucco ornava il volto della ragazza.

Louis la guardava con un sorriso involontario in volto - Sei bellissima- disse la donna andando ad abbracciare Brittany, lei ricambiò l'abbraccio con un piccolo sorriso in volto -Non farò tardi- assicurò lei -Buona notte Lolita- uscirono entrambi dalla casa dirigendosi verso la vettura - Sei davvero bella- disse Louis osservandola. Lei non reagì si limitò a ricambiare lo sguardo per un secondo per poi farlo tornare sulla macchina rossa parcheggiata in lontananza.

Al suo interno poteva già scorgere una figura femminile nel posto del passeggero.

BRITTANY'S POV

Mi toccò sedermi sul sedile posteriore  così da avere piena visione dei due. La ragazza dalla chioma scura si voltò mostrando un viso a cuore, gli occhi marroni erano poco truccati, le labbra erano carnose e di un rosso naturale.

Allungò una mano tendendomela verso di me - Io sono Eavy - disse con una voce acuta. La squadrai intimandola senza parole a ritirare la mano -Non sa parlare?- chiese ridacchiando a Tomlinson, una risata talmente fastidiosa che se fossimo in un altro posto le avrei già tirato uno schiaffo. Louis sorrise in risposta mettendo in moto l'auto e avviandosi.

Li osservavo silenziosa, appoggiata al sedile, chiacchierare tranquillamente -... Comunque l'anno scorso è stato più...- disse accarezzando con una mano la spalla del ragazzo - ... più intimo- sorrise maliziosamente , in risposta lui scosse il braccio infastidito -Dai Eavy!-  Reazione che mi fece stranamente piacere.

L'auto si fermò in un parcheggio conosciuto, ci trovavamo poco distante dallo Shake probabilmente una delle discoteche più note di tutta Londra. Camminammo verso l'entrata dove c'era già una bella fila, un gruppo di ragazzi ci aspetta. Lì scorgevo visi noti come Malik e il biondino del giorno prima - ASH!- disse il moro sorridente dandomi una pacca sulla spalla -Malik- risposi con un cenno della testa -Come mai anche tu qui?- chiese curioso, mi guardai intorno scrollando le spalle - Me lo chiedo anche io- lui rise allontanandosi -Ragazzi lei è Britt- disse a voce alta Tomlinson così da farsi sentire da tutti -Loro invece sono Liam...- indicò un ragazzo alto, con i capelli castani e corti, indossava dei jeans neri abbastanza larghi, una maglietta bianca si scorgeva sotto il giacchetto in pelle, e in testa un cappellino da hip hop rosso che si abbinava alle nike -...Harry...- indicò il secondo ragazzo, ancora più alto del primo con i capelli ricci molto curati che ricadevano sugl'occhi. Indossava degli skinny jeans anche lui neri e una maglietta semplice e bianca con sopra un giacchetto simile a quello di Tomlinson e ai piedi delle converse bianche - ...Lei invece è Paige- la ragazza portava i capelli legati in una treccia laterale, il mini abito a tubino era invece arricchito da delle maniche lunghe in pizzo, ai piedi dei tacchi abbastanza alti nero smaltato. -Niall e Zayn li conosci invece- indica i due ragazzi, corrugai le sopracciglia, Malik lo conoscevo sì, ma il biondino lo avevo visto una sola volta per cinque minuti. Scossi la testa con lo sguardo sullo sconosciuto, lui sorrise timidamente -Niall- disse indicandosi la faccia con un dito -Horan- aggiunse, alzai un sopracciglio - Stiamo in banco insieme a matematica,fisica e storia della musica- strinsi le spalle cercando di focalizzare il ragazzo ma niente -Mi hai mai parlato? Oltre ieri?- chiesi curiosa, lui scosse la testa arrossendo timidamente - Allora è per questo- strinsi nuovamente le spalle spostando la borsa da una mano all'altra.

Ero seduta al tavolo, le gambe accavallate,e con un cocktail in mano osservavo Tomlinson ballare, o meglio, strusciarsi con quella tipa, sentivo i pugni stringersi involontariamente attorno al bicchiere mentre tremolando lo portavo alle labbra. L'odio per quella ragazza era inevitabile, voce acuta e quella simpatia da schiaffi e ora il suo modo di strusciarsi su di lui peggiorava la situazione -Hei Ash!- disse Malik arrivando quasi barcollando - Sei ubriaco- dissi tranquilla, lui rise stringendomi in un abbraccio - E tu no, devo preoccuparmi- scossi la testa divertita svuotando il bicchiere -Andiamo a ballare- dissi trascinandolo in pista.

Iniziai quindi a imitare i movimenti di quella Eavy sentendo gli occhi di Louis penetrarmi nel corpo come lame affilate. Intravidi il ricciolino nella folla e con un rapido gesto si unì a noi in un ballo decisamente poco appropriato, ma i due erano ubriachi e io...beh io ero Brittany e questo fa Brittany.

Con la coda dell'occhio vidi Tomlinson che allontanava la ragazza andando verso il bancone e per un attimo mi sentì realizzata.

Al ritorno eravamo solo io e Louis in macchina, guidava serio verso casa mia borbottando qualcosa ogni tanto, le mani erano strette al volante e la mascella tesa -Si può sapere che hai?- sbottai innervosita da quel brusio - Eh...cos'ho...- iniziò lui con un tono di voce chiaramente irritato,io alzai un sopracciglio in risposta -...ho che potevi evitare di strusciarti addosso ai miei amici- in automatico risi scuotendo la testa, io non dovevo strusciarmi? Razza di idiota - Senti chi parla...per poco non la mettevi incinta quella ragazza!- alzai il tono di voce come a gridargli contro -Cosa? Prima di tutto era lei che si strusciava su di me...- disse senza togliere lo sguardo dalla strada -E poi è diverso-

-Diverso per cosa?-

-Perché ... è diverso e basta- quasi farfugliò la risposta entrando nel viottolo di casa

-No è che mi da fastidio...- disse mentre scendevo dall'auto. Mi voltai verso di lui aggrottando le sopracciglia -...che balli così con altri...-diventò paonazzo e per un millesimo di secondo pensai che fosse tenero in quella situazione, poco prima di reputarlo un patetico idiota -Non pensi che anche a me potrebbe dar fastidio?- le parole uscirono da sole, incontrollate dalla mia bocca, portai le mani sulle labbra spalancando gli occhi con lo stesso stupore di Tomlinson, poi corsi via verso l'ingresso di casa.


Just Another Sunny Day [Louis Tomlinson]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora