Chapter Twenty-Four

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LOUIS' POV

Guidavo per le strade vuote della città, le decorazioni Natalizie erano state smontate ormai tutte, le persone erano tornate alle loro noiose vite da ufficio.

La temperatura fredda stava piano piano aumentando lasciando il posto alla primavera.

You'll never love yourself

half as much as I love you

You'll never treat yourself

right darlin' but I want you to

If I let you know I'm here for you

Maybe you'll love yourself

like I love you, ooh

Canticchiavo distrattamente le note della canzone che avevamo appena concluso di scrivere. Un bel lavoro. Anche Brittany ne uscì soddisfatta, lo si poteva vedere tranquillamente dai suoi occhi e dal suo immenso sorriso.

Il suo sorriso, già, qualcosa di stupendo, di perfetto, contornato da delle piccole fossette, quando compariva, non potevi fare a meno di sorridere a tua volta, non so perché non lo faceva sempre, era davvero bella.

Non ostante la canzone fosse conclusa il lavoro non finiva li, mancava la coreografia, la scenografia, eravamo solo a metà strada e ci rimanevano 3 mesi.

Sospirai appena parcheggiando l'auto sempre nel solito parcheggio. La grande villa si ergeva su di me, come faceva a viverci sola? Lolita, dopo natale non è più tornata qui, non perché non volesse ma perché le è stato impedito da Brittany.

-Coglione muovi il culo o aspetti un'invito scritto?- la voce arrivava ovattata alle mie orecchie quando mi accorsi di osservare ancora la casa, alzai lo sguardo ritrovandomi la ragazza affacciata alla finestra -arrivo arrivo - ridacchiai tornando a camminare verso l'ingresso.

Ero felice del rapporto che si stava lentamente creando, si stava dimostrando ogni volta più disponibile e aperta nei miei confronti. in qualche modo mi stava lasciando entrare nella sua vita.

BRITTANY'S POV

mi rigiravo sulla sedia della scrivania aspettando che Louis salisse, le settimane passate erano state parecchio produttive, il lavoro diminuiva sempre di più così come il tempo a nostra disposizione per guadagnarci la vittoria al concorso.

era un pensiero ormai ricorrente, quello del concorso, una volta finito che cosa avremmo fatto?

Era difficile per me ammetterlo ma ormai lui faceva parte della mia quotidianità, era entrato nella mia vita contro il mio volere e a spinto, battuto, preso a picconate il muro intorno a me distruggendolo completamente. era entrato di forza ma allo stesso tempo così delicatamente e silenzioso che è quasi un paradosso a pensarci.

-Come sta la mia bionda preferita?- lo trovai sorridente appoggiato sullo stipite della porta le braccia erano incrociate al petto mentre aspettava la mia risposta, sbuffai appena ridacchiando - entra coglione- mi sistemai appena portando un piede sotto la coscia e continuando a dondolarmi, ridacchiò di rimando entrando nella stanza, come sempre si diresse verso il letto iniziando a ballarci sopra - allora, idee per la coreografia?- chiese appena, lo segui girando la sedia in sua direzione -nessuna, è una ballad, non è fatta per una coreografia- scossi appena la testa tornando seria, lo osservavo ancora come rideva saltando sul letto ad acqua, d'un tratto si fermò posando lo sguardo su di me -io ho qualcosa in mente- disse con il respiro appena affannato si alzò dal letto sorridendomi appena - è una ballad- ripeté le mie parole venendomi incontro, allungò la sua mano verso di me ammiccando con lo sguardo alla mia, la presi e lui mi tirò a se facendomi finire contro il suo petto, lasciò scivolare una mano sul mio fianco facendo salire brividi lungo la mia schiena -allora balliamo- lo sussurrò lieve al mio orecchio iniziando a dondolarsi sui due piedi, prese la mia mando destra allungandola verso l'esterno - non so ballare così Tomlinson- cercai di seguire i suoi movimenti inutilmente -come no Ash?! - si allontanò con un tono di sorpresa e sarcasmo nella voce, io scossi nuovamente la testa abbassandola verso i miei piedi cercando di sincronizzarli.

Just Another Sunny Day [Louis Tomlinson]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora