Chapter Twenty- Eight

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  • Dedicata a tutti voi <3
                                    

E lo guardavo suonare, su quel palco che sembrava la sua vita, con quella chitarra tra le mani che sembrava adattarsi perfettamente al suo corpo. Le canzoni continuavano e io non riuscivo a staccargli gli occhi di dosso.

Quella perfetta visione simile ad un angelo, un angelo dagl'occhi azzurri e con quella sua voce capace di incantare milioni di persone.

Tutti applaudivano e fischiavano quando realizzai che quel piccolo concerto dei Mad nights era finito e proprio quei cinque musicisti si avvicinavano a noi sorridenti e felici -Allora li conosci- la voce del rosso risuonò divertita alle mie spalle, me ne ero dimenticata, quella sorpresa inaspettata aveva cancellato qualsiasi ricordo di ciò che stavo facendo -uh..hem..- balbettai appena ma non feci in tempo a rispondere quando Harry si avvicinò a lui -hei amico!- gli strinse la mano dandogli una pacca sulla spalla, non feci caso a ciò che si dissero dopo perché la mia mente era presa dal tocco sulla mia di spalla -Scusa- mormorò Louis con un dolce sorriso in volto -speravo di svicolare e tornare da te prima che iniziavamo- le sue scuse non servivano a nulla, erano solo parole delle quali non me ne fregava più di tanto, e non mi interessava perché non ero affatto arrabbiata, offesa o quant'altro così gli sorrisi, un piccolo sorriso in risposta che voleva essere di più, voleva essere trasformato in un abbraccio o in un bacio, ma la paura mi frenò e credo che infondo lui lo aveva capito anche perché le gote gli si colorarono leggermente e ridacchiò con una punta di nervosismo prima di distrarsi -hei Ed!- si rivolse al rosso -Grazie per averle fatto compagnia- tendendogli una mano, Ed la strinse a sua volta -nessun problema, Tommo- schioccò un occhiolino divertito verso di me rimasi in silenzio capendo cosa Louis avesse fatto, già lo vedevo prendere il rosso in un angolino e chiedergli di venir da me, con quella sua aria preoccupata mentre cerca di mantenere la faccia da duro -Malik!- notando il moro trovai un nuovo argomento per evitare di tornare a fissare in modo imbarazzante gli occhi azzurri del moro -e tu da quando canti?- accennai una risata

-mia cara Ash!- si avvicinò tirandomi un buffetto sulla guancia – ci sono molte cose che non sai di me- ridacchiò appena allontanandosi -sono o non sono un attore?- puntualizzò poi incrociando le braccia al petto, non aggiunse altro allontanandosi verso il bancone mentre i presenti si avvicinavano a lui per farsi fare delle foto.

Ed e gli altri tornarono a parlare di argomenti che non ascoltai minimamente, lascia che una mano si intrufolasse tra le dita del ragazzo, spegnendo completamente il cervello che mi diceva di non farlo -siete forti- ammisi tenendo il tono della voce un po' bassa, era tutto totalmente estraneo a me, quell'essere gentile, e quel dolore al petto che il battito del cuore mi provocava, non ero io, non ero più “ash” la bionda platinata che è meglio non fare arrabbiare. Sono Britt, una ragazza che non capisce più un cazzo da quando ha conosciuto quel moro.

Strinse le sue dita lunghe tra le mie accennando a sua volta un sorriso -Grazie- mormorò appena avvicinandosi di più a me d'un tratto mi sentì mille occhi puntati, appena lo sguardo verso i ragazzi, ma stavano ancora parlando, e poi capì, erano le ragazze che riempivano il locale a lanciare sguardi al 90% do gelosia, con la coda dell'occhio notai le ragazze che poco prima parlavano della band e i quanto fossero “così cariini!” mi stavano guardando male mentre parlottavano tra loro -hai preso qualcosa da bere? - chiese Louis con fare premuroso spostando lo sguardo sul tavolino notando il mio drink quasi finito, annuì d'istinto prendendogli il mento tra due dita e facendolo tornare su di me, mi alzai appena sulle punte raggiungendo la sua altezza per lasciargli un bacio sulle labbra.

Beh si era prevalentemente per dare fastidio alle ragazzette fastidiose al mio fianco, ma quando inizò a ricambiare il bacio, tutto cambiò. La sua mano sula mia vita mi teneva stretta a lui come se dicesse “vai, crolla pure ci sono io che ti tengo” e le dita nell'incavo del mio collo proprio sotto la mascella provocavano mille brividi ad ogni loro piccolo e involontario movimento.

Le mie di mani invece erano già al suo collo giocherellando con i suoi capelli, un movimento involontario che in lui provocò solo una risata appena maliziosa -vuoi restare qui?- mi chiese in un mormorio allontanandosi contro la mia voglia dalle mie labbra lasciandole umide e sole.
Era comunque ancora a pochi centimetri da me, con suo bel sorriso stampato in faccia che respirava il mio stesso respiro.
Scossi appena la tesa consapevole di ciò che realmente volevo in quel momento. E non erano solo i suoi baci, o i suoi occhi o la sua simpatia, la sua musica, no. Era tutto questo messo insieme, era il suono della sua risata, il suo modo di abbracciarmi. È il suo prepararmi la colazione con quella gentilezza innata, e quel piccolo tremolio delle mani che si stringono sul microfono appena prima di cominciare a cantare. Quei suoi tatuaggi senza apparente significato il calore della sua casa e lo spazio stretto che avevamo a disposizione nel suo letto.

Erano tutte queste cose che volevo, era lui che volevo.

SPAZIOME

okkey chiedo perdono per i miellemila anni che vi ho fatto aspettare per questa merda di capitolo T.T

è che con la scuola, le vacanze le feste...non ho fatto in tempo a finirlo prima : (
COLGO QUINDI L'OCCASIONE PER AUGURARE:

-Buon Compleanno al nostro Tommo che oggi compie ben 19 anni! (ç_ç)
-Buon Natale e vigila a tutti voi che mi sopportate leggendo tutto quello che scrivo haha
-Un buon capodanno sfascio con chi ve pare
-e un 2015 pieeeeno di belle cose :D 

*sparge amori e biscottini a tutti*

baci
Effy <3

Just Another Sunny Day [Louis Tomlinson]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora